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Waller

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  1. Per molti di voi chitarra vuol dire insegnare come può voler dire imparare. Ma un bravo maestro di chitarra per che cosa si contraddistingue ???? trucchetti svelati , una guida all'interpretazione (sempre tenendo conto secondo me che ognuno ha la propria) o quant'altro ????? Ma potete anche mettere i vostri sogni quello che sperate di raggiungere nella musica, un ambizione personale. Personalmente ho conosciuto diversi tipi di maestri : maestri che in due lezioni ti spiegano tutto, maestri che suggeriscono bene, maestri che seguono le tue scelte e ti lasciano libero, maestri che pensi che non ti spiegano ma ti spiegano più degli altri, ma anche maestri che dicono di sapere ma non sanno un bel niente, maestri caotici (quelli che non sanno neanche da dove partire e tu ti accorgi che ti hanno insegnato male quando dopo 7 anni lo cambi) , maestri che hanno voglia di parlare di altro a lezione. Bè, a me me ne sono capitati così tanti ma ultimamente sono stato fortunato ! Dimmi la tua .....................................................................
  2. Giallo Help Help Help Gilardino Come si chiama esattamente Noche Oscura, c'è davanti un numero oppure no ????????
  3. Mi venga un colpo... Ma il titolo è Noche Oscura. Il titolo è Noche Oscura ??????? Io ho consigliato di togliere il numero a Gilardino e mi ha detto che ci avrebbe riflettuto su quello che stavo dicendo !!! Ma guarda Porqueddu che ti sbagli il titolo è studio n.10 Noche Oscura
  4. Il motivo di non dare un titolo ad una composizione serve a offrire molteplici piani di interpretazione a chi legge (o ascolta) il brano, senza veicolarne in alcun modo la lettura e le sensazioni che provoca. Nel caso delle opere strumentali, la musica offre uno dei suoi lati più suggestivi, cioè la sua impalpabilità, avendo il potere di non dire mai completamente quello che intende offrire e dimostrando quanto possa essere libera e in(de)finita. Un oceano. Nessun titolo può catturare completamente l'essenza di un brano musicale, ma può solamente suggerire un percorso, un sentiero. Oh Giulio , complimenti, ti ho sentito a qualche concerto e devo dire che se Gilardino e uno tra i migliori compositori, tu sei il più grande interprete. Tornando a filosofeggiare : ognuno ha la sua interpretazione, essa è libera, questo è ovvio per non dire sottinteso !!!! ma se l'autore come dicevo prima, mettesse nel titolo la sua interpretazione, non sarebbe meglio ???? Oltre che ad un opera d'arte potrebbe anche essere un libro dove ognuno dice quello che pensa, poi se per l'ascoltatore non corrisponde, si è liberi di dare un interpretazione qualunque !!!
  5. Dopo questa affermazione non posso fare altro che iniziare una drastica dieta! LM Io sono contraria alle diete. E poi non ho aggiunto che le comete a volte portano un po' sfiga Ora si potrebbero dire anche alcune cose "serie" su questo argomento (credo che per un musicista la forma fisica sia importante perchè lo vedo come un lavoro abbstanza faticoso), ma è così più divertente scherzare un po'... Butterfly Butterfly, sono rimasto colpito da questa sua contraddizione fulminea prima vuole le diete dopo non le vuole. Non è che tra un messaggio e l'altro c'è passato porta a porta ????? simpaticamente waller ) Ciao Waller, possiamo darci del tu? Non c'è contraddizione in quello che ho scritto. Il riferimento alle stelle comete era per rispondere alla battuta di Akaros sul cielo stellato, che compare, tra l'altro, in una serie di t-shirt di ultima generazione Se proprio vogliamo fare una parentesi seria: la nostra specie ha tante "forme" e la vita stessa nel tempo ci cambia almeno un po', oltre che a invecchiarci. Alcuni fattori che regolano il peso corporeo di un individuo sono determinati geneticamente, per questo può capitare che un neonato che alla nascita pesa 2,5 kg. diventi un gigante e un altro che ne pesa 4 resti normopeso o filiforme. Gli adipociti non aumentano di numero ma di volume per vari motivi che mi pare fuori sede elencare qua. Ma una delle cose positive del diventare adulti e maturi è che si impara a volersi bene per come si è e a pretendere di essere amati esattamente per lo stesso motivo. Osservare le persone partendo dall'aspetto fisico risponde anche a un meccanismo filogenetico legato alla selezione naturale, che in alcune civiltà si è evoluto fino ad attribuire alla forma fisica degli aspetti "morali" (vd. i modelli della pubblicità che identificano tutte le virtù con la bellezza e la prestanza fisica). Per questo nell'arte antica e ancora in certi dipinti di Renoir, per esempio, la bellezza femminile ha forme e canoni che oggi verrebbero additati ad esempi negativi per i rimedi anticellulite mentre per i maschietti essere meno di Ercole significava non trovare nemmeno un posticino d'angolo in un mosaico o in un affresco. Per tornare al tema di partenza: la parola "carisma" deriva dal greco "charizesthai" che significa "dono di origine divina", assumendo in ambito cristiano il senso di un atto di benevolenza da parte di Dio, che rende la persona portatrice di qualità straordinarie, in grado di influenzare la propria sorte e quella degli altri esseri umani. Il rapporto delle religioni con le figure carismatiche è, del resto, molto più antico: già nel mondo primitivo l'uomo si considerava dominato da forze e poteri per lui misteriosi e vedeva nei maghi e negli sciamani delle figure carismatiche. Eccetera eccetera Quale può essere il carisma di un musicista? Forse riuscire a comunicare e a entrare in sintonia con gli uditori. Fare in modo che alle persone passi la voglia di tossire e scartare caramelle e fare commenti sulla panza o meno dell'interprete. In quanto dono, difficilmente si acquista col tempo, ma forse non è nemmeno del tutto legato a una investitura divina. Forse anche una buona consapevolezza dei propri mezzi tecnici e espressivi, la profonda conoscenza di sè, un atteggiamento di apertura positiva verso l'esterno possono condurre un musicista a esercitare un "carisma" particolare su chi ascolta. Ma sicuramente c'è qualcosa di innato (un po' come il fascino) che si ha o non si ha. Più che all'immagine (la forma) direi che il carisma sia legato a una eccezionalità dell'anima (il contenuto). Butterfly Certo per il tu. Pensavo all'anoressia che sta invadendo tutti i talk show, e i padroni di tali talk show che fanno tanto i saggi sono i primi a proporre quei modelli. Stanno tutti esagerando !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
  6. Qualcuno disse : "suonava talmente bene che sembrava persino bello"
  7. Considerando che Chopin ha scritto degli "Studi" come i pezzi dell'op. 10 e dell'op. 25, che Brahms ha chiamato "Studi" le Variazioni su un tema di Paganini, e visto il livello delle Etudes di Debussy, non credo di essermi buttato via. Ma rifletterò sulle Sue osservazioni, grazie. dralig Lo sò, e anche di quei "mostri" la cosa che mi stupisce di più è proprio il numero. Il "studio n" da una parte mi suona come "abbiamo talmente tanta fantasia che possiamo chiamare le nostre composizioni 1, 2, 3, 4" quindi positivo. Dall'altra penso che un domani proprio a causa del numero (senza ovviamente titolo) un opera d'arte possa cadere nel dimenticatoio proprio perchè il titolo vero e proprio dovrebbe essere "il tema" (o il significato emotivo del compositore) di quello che l'ascoltatore va a sentire. E' come chiamare il quadro n.1 al posto che ad esempio "LA GIOCONDA" di Leonardo. Ciao
  8. Dopo questa affermazione non posso fare altro che iniziare una drastica dieta! LM Io sono contraria alle diete. E poi non ho aggiunto che le comete a volte portano un po' sfiga Ora si potrebbero dire anche alcune cose "serie" su questo argomento (credo che per un musicista la forma fisica sia importante perchè lo vedo come un lavoro abbstanza faticoso), ma è così più divertente scherzare un po'... Butterfly Butterfly, sono rimasto colpito da questa sua contraddizione fulminea prima vuole le diete dopo non le vuole. Non è che tra un messaggio e l'altro c'è passato porta a porta ????? simpaticamente waller )
  9. Se quello del non saper leggere/scrivere la musica è avvertito come un handicap da lei , non deve aspettare neanche un giorno in più, e deve mettersi al lavoro. In altre parole, non deve accettare limitazioni al Suo lavoro di compositore - qualunque cosa Lei componga o intenda scrivere. Da giovane ho lavorato parecchio (per necessità) come penna per compositori del tastino (dicesi di chi scrive melodie senza sapere la musica), e spesso mi è capitato di avere che fare con persone musicalmente molto dotate, alle quali ho consigliato di imparare la musica: non è difficile, basta crederci e rimboccarsi le maniche, in un paio di anni può arrivare a scrivere quello che immagina e a leggere quello che Le serve, senza dover più patire limitazioni. Avendo familiarità con il computer, Le conviene servirsi di software per l'apprendimento, invece che di libri. Sono più diretti ed efficaci. dralig Grazie del consiglio M Gilardino, colgo l'occasione per dirle un altra cosa questa volta più personale. Io la conosco da poco di nome perchè e da pochi anni che ho messo il piede nella classica. Avrei messo comunque in dubbio la capacità di compositore di chiunque. L'unico che mi è piaciuto particolarmente è Carlo Domeniconi (solo per la genialata Koyounbaba) sentita interpretare da un grande Giulio Tampalini. Recentemente però il mio amico Alessio, mi ha consigliato di sentire anche Gilardino. La settimana scorsa ho sentito suonare Studio n.10 Noche Oscura da un ragazzo molto bravo. Sono rimasto di sasso perchè è una vera genialata anche quella e se devo esprimermi meglio penso che lei al posto della chitarra ha in mano una macchina del tempo. Noi viviamo nel 2006, ma le sue composizioni mi portano nel 2506. L'unica cosa che mi fa inc........re (simpaticamente) è il fatto che .......come si fa a chiamare un opera d'arte Studio N. ?????????????? Non è meglio solo Noche Oscura ??? Grazie e ancora complimenti.
  10. Qualcuno mi può dire se sa dove posso trovare l'arrangiamento per chitarra della 5 rhapsodia ungherese ?????? grazie
  11. X DRALIG ALIAS M.GILARDINO Io sono un compositore (non classico) ma fingerstyle, faccio tipo canzoncine alla Marcel Dadì (non so se lo conosce), e mi rendo conto di avere un grande Handicap che è quello di non voler imparare a scrivere la musica e a leggerla. So solo le note in chiave di violino e faccio fatica a riconoscere quelle oltre il rigo. Conosce un modo per impararle velocemente. Io so solo che bisognerebbe arrivare al punto di riconoscerla immediatamente e dargli il nome. Non pensa che forse sarebbe meglio tornare al pentagramma con 15 righe come utilizzava Frescobaldi, tanto per non confonderle quelle che stanno sopra ??????? Grazie e complimenti per le sue composizioni.
  12. ma è davvero un indovinello? Anche io quando sono nato ero un ciccione di 4 kg.... indovinato (ma te lo ha suggerito qualcuno ???????)
  13. NOME : Matteo CHITARRISTA DAL : dall'inizio dei tempi CHITARRISTA PREFERITO : Julio, Malmsteen, Marcel Dadì COMPOSITORE PREFERITO : Scott Joplin TONALITA' MAGGIORE O MINORE ? maggiore STRUMENTO PREFERITO DOPO LA CHITARRA : pianoforte BOSSA NOVA O FLAMENCO ? TUTTE E DUE JAZZ O ROCK ? TUTTI E DUE CHITARRA USATA ? kramer americana e yamaha classico-acustica PIANOFORTE ? sieko (purtroppo) la mia classifica di chitarristi elettrici : 1 Steve Morse 2 Malmsteen 3 Jeff Beck classici : 1 Julio 2 Non Saprei Chi Mettere 3 Anto' acustici : 1 Dadì 2 Tommy Emmanuel 3 Emily Remler premio speciale Djengo Reinhart
  14. Indovinello : io ero un ciccione e pesavo 4 Kg adesso sono un grissino e ne peso 56 Kg. Com'è possibile ??????
  15. Il mondo è raccomandazione purtroppo !!!!
  16. Per quanto riguarda l'ansia è molto importante la respirazione. Tutti i migliori musicisti hanno infatti un ottima e regolare respirazione. Per quanto riguarda la fatica dello studio pratico, provate a fare un esperimento. Ogni 20 minuti bevete un bicchiere di acqua, anche se non avete sete. Tirerete avanti anche per 24 ore con la stessa energia.
  17. Ma siete grassi come Yngwie Malmsteen (in fin dei conti è semiclassico anche lui) o di meno ????????
  18. Cercherò di spiegarmi con un esempio. Un esecutore - un chitarrista, supponiamo, dato che la musica per chitarra non è in genere monodica e quindi presenta una certa complessità polifonica - suona un pezzo. Lei gli tolga la chitarra di mano, gli dia un foglio pentagrammato e una penna, e gli chieda di scrivere quello che ha appena suonato. Constaterà come ben pochi siano in grado di farlo. Constatazione: non hanno affatto memorizzato la musica che suonano, ma una serie di gesti manuali che conducono all'esecuzione del pezzo, esecuzione che loro controllano con il riconoscimento auditivo di quello che suonano. Se il rifornimento della memoria gestuale si spezza (per esempio, a causa di una scarica di adrenalina indotta dal trac), il riconoscimento auditivo non può soccorrerli, perché non funziona all'indietro. Ed ecco il vuoto di memoria. Per "sapere" veramente un pezzo a memoria, bisogna saperne ricordare le note in tutti i paramentri anche senza avere lo strumento in mano, in altre parole bisogna poterlo riscrivere o recitare. A rendere sistematico questo metodo di apprendimento del testo musicale in un'opera didattica, fu il didatta tedesco Carl Leimer, maestro di Walter Gieseking, che pubblicò negli anni Cinquanta uno scarno "metodo di perfezionamento pianistico", che io adottai subito per i miei affari chitarristici e cercai poi, con alterne fortune, di trasmettere ai chitarristi miei allievi. Questo metodo di apprendimento e di memorizzazione della musica è da adottare quando serve imparare i brani a memoria. Il principiante fatica di più, l'esecutore esperto di meno. dralig Esattamente Butterfly, penso che anche sulle mie frasi precedenti abbia risposto alla meglio Gilardino. Tutto quello che ha detto corrisponde a quello che volevo dire e che forse ho spiegato in malo modo.
  19. Si scusa ho sbagliato, non sono ancora molto pratico, pensavo che il titolo andasse scritto maiuscolo. Ciao
  20. Secondo voi avere un forte carisma conta per la carriera di un musicista classico ????
  21. Vorrei chiedere gentilmente al M.° Gilardino cosa intende per apprendimento "astratto, senza strumento". E' un metodo di studio opportuno anche per chi inizia a studiare? Colgo inoltre lo spunto per chiedervi se avete letto il libro di Renate Kloppel, "Il training mentale del musicista" che descrive alcune tecniche di studio della partitura (non per chitarra) attraverso la prefigurazione mentale dei movimenti delle dita necessari per la sua esecuzione e interpretazione (gli esercizi prendono in esame infatti anche il fraseggio, la dinamica, insomma tutti gli elementi di un brano musicale anche di ampio respiro e lunga durata). L'applicazione di queste tecniche, secondo l'autrice, è valida anche per i direttori di orchestra. Vorrei sapere se fra i chitarristi di questo forum, qualcuno utilizza tecniche analoghe per lo studio e/o la preparazione di un concerto. Scusate la fretta, sono sempre a quel congresso. Stare sul forum invece che a pranzo potrebbe essere un nuovo tipo di dieta. Se funziona, la brevetto Butterfly P.S.: per Waller: avevo capito il senso ma mi eri sembrato un poco categorico nella durata dei secondi, scusami. . Si, ma posso capire che spegandola indirettamente uno potrebbe essere frainteso. Penso che Gilardino (astrattamente) si riferisca forse alla parte più importante dello studio e forse anche la più faticosa da raggiungere, ma dopo questo sforzo uno è padrone assoluto dello strumento.
  22. Se per errore Lei intende - come sembra chiaro - il vuoto di memoria, allora il porvi rimedio riagganciandosi a quello che segue, senza fermarsi e senza rendere palese a chiunque la smagliatura (gli esperti se ne rendono comunque conto), è in genere alla portata di un normale, buon esecutore. Il vuoto di memoria è pressoché inevitabile se si impara per ripetizione, limitandosi a ripetere molte volte il brano. Se invece lo si impara astrattamente, cioè senza strumento, fissando i vari parametri nella memoria visiva, oltre che in quella musicale, è pressoché certo che l'eventuale cedimento di una delle memorie sarà compensato dalle altre, e non darà luogo alla minima interruzione. dralig Esattamente spiegato alla peferzione!
  23. Secondo me non si studia perchè il termine "studio" indica istantaneamente una cosa che si dovrebbe fare ma non si ha voglia di farla. Si può imparare di più per curiosità.
  24. Si ma per lo spogliarello serve il ragtime ))
  25. Gentili lettori, soprattutto butterfly e dralig, spiego meglio la mia frase. Così come nella vita, nella musica gli errori si fanno. Tutti, anche i più grandi chitarristi. Io volevo solo dire che l'importante è saperlo correggere continuando a suonare, senza interruzioni o lunghe pause, magari improvvisando . Chi riesce a farlo (conosco due persone che lo riescono a fare) dimostrano solamente che conoscono la musica e chi non lo riesce a fare dimostra solamente che si basa sulla memoria. Basarsi sulla memoria è come stare in equilibrio su un filo, se lo perdi cadi. Spero di essere stato chiaro Io stesso ho una esperienza di un concerto nella quale sono inceppato e non mi sono ripreso. Ma sono onesto. Ammetto che forse non ero pronto per farlo e non cerco l'ansia come capro espiatorio.
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