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Per uno strumento come la chitarra, stabilire quale sia la mano più "importante" è semplicemente un discorso folle, oltre che inutile. Consiglierei, a chi insegna ad un mancino che non ha mai preso in mano una chitarra, di impostarlo da destro, perché egli non avrà nessun tipo di problema. Ed inoltre non dovrà in futuro inseguire il desolante panorama degli strumenti mancini, siano essi chitarre classiche da concerto (perché lì lo strumento va costruito mancino per ragioni costruttive), acustiche o elettriche. Se invece un mancino è già abituato a tenere la chitarra "al contrario", e può capitare ad esempio con un ragazzino che per gioco si è limitato "pizzicare" le corde, escludendo totalmente la tastiera, optando dunque per la mano più "pronta", a quel punto invece impostare da destro può essere controproducente. Solo in questo caso opterei per l'impostazione mancina.

Mi sembra la trasposizione in ambito chitarristico della ricorrentissima, direi onnipresente investigazione tra adolescenti: "e tu, quanto ce l'hai lungo?". Comunque VII anche pour moi.

No, no, mi riferisco proprio ai tasti, alle barrette di metallo che li costituiscono, che come sai non hanno un'altezza standard ma possono anche variare sensibilmente.

Salve a tutti! Volevo avere un vostro parere su questo tema: quali sono secondo voi i vantaggi e gli svantaggi nel suonare una tastiera con tasti bassi e una con tasti piuttosto alti. Personalente, ad esempio, ho notato come i tasti bassi necessitino di una maggiore pressione delle dita della mano sinistra, sia in fase di legato sia in fase di vibrato. In generale ho come la sensazione (non suffragata, per ora, da nessun mio effettivo riscontro) che la corda vibri meno a lungo su un tasto basso e che addirittura il suono perda di brillantezza. E' solo una mia suggestione o c'è, a vostro avviso, qualcosa di fondato?

Punto 1: Non è che sembra, il secondo livello non dà assolutamente nessuna priorità, rispetto ai vecchi diplomi dà soltanto qualche punticino in più (in quanto altro titolo pari o superiore a quello d'accesso). Roba di tre punti,pare. Insomma, chi parlava inizialmente di chissà quali sbocchi lavorativi in riferimento ai bienni strumentali, invece di invitarci tutti alla prudenza, ci ha tratto tutti in inganno, volente o non. Sembra piuttosto che da quest'anno partiranno i bienni abilitanti (ad indirizzo didattico), si stanno solo aspettando dei decreti dal governo, probabilmente da novembre qualche conservatorio già li attiverà. Punto 2: Dipende dalle commissioni: c'è chi è più esigente di altri. Il solo programma di sala potrebbe non bastare, più che il timbro conviene farsi fare un attestato a parte recante tutti i dati del concerto, con firma e timbro dell'associazione che ha organizzato il concerto.

Gentile Maestro, posso chiedere quali potrebbero essere questi requisiti relativamente alla chitarra classica? Un'altra cosa, che mi preoccupa alquanto: un docente che venga chiamato a valutare titoli, non dovrebbe astenersi dal farlo per il candidato con il quale abbia avuto rapporti didattici, un po' come avviene (o dovrebbe avvenire) per i concorsi? Mi pare evidente il rischio che possa favorire un suo ex allievo a discapito di altri, nonostante la base apparentemente oggettiva dei criteri di assegnazione dei punteggi.

Forse ti riferisci a Cristina Azuma?

Grazie anche a te, Antonio!

Grazie!!

Ciao a tutti, mi chiamo Alessandro, suono la chitarra classica da 18 anni e mi piacerebbe unirmi a questa bellissima comunità virtuale. Stimo moltissimo Porqueddu come chitarrista, motivo in più per scegliere questo forum. Spero di potermi arricchire con la notevole esperienza e competenza di molti di voi, e nel mio piccolo contribuire ad apportare nuovi elementi di discussione.