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Novità discografiche:

Vladimir

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Risposte pubblicato da Vladimir

  1. E' pieno di miei coetanei che preferiscono DJ Fargetta a Beethoven, Federico Moccia a Dino Buzzati, ma non me ne frega proprio niente.

     

    Anzi, alcuni di questi si rivelano ottimi amici, ed è questo quello che più conta.

     

     

    "La Rivoluzione francese è stato un crimine"- dice X.

    "Guarda che ha portato la democrazia"- replico io.

    "Sì, però non sono d'accordo con le ribellioni al potere"- afferma X.

    Questo mi fa incazzare per davvero.

  2.  

    Osservo che i miei pezzi più apprezzati sono quelli scritti adoperando le scale diatonico-modali (o polimodali), e che sono invece considerati con minor favore quelli scritti adoperando la scala cromatica, cioè - nel mio caso - quelli atonali.

     

    dralig

     

    A parer mio, lei dà il meglio di sè nei lavori modali e polimodali.

     

    Ne è un esempio quello che io considero il Suo capolavoro, la Sonata n.1 (Omaggio ad Antonio Fontanesi).

     

    Brano eccellente, Bruno Bettinelli ci scrisse addirittura un articolo.

  3. Anche io non apprezzo alcune pagine di Gilardino.

     

    Infatti suono e studio quelle che mi piacciono, senza farmi problemi nel dire che una composizione è meno riuscita di un' altra.

     

    Il mio giudizio globale non cambia.

     

     

    E meno male che c'è ancora qualcuno che non pretende che gli esecutori della propria sappiano trasfigurare, frase buffissima che ho visto su un documentario su uno dei più importanti (ma è meglio "famosi") compositori contemporanei.

  4. Chiedo scusa, ho dovuto dare degli esami in Conservatorio e non ho potuto rispondere subito, e stamane avevo iniziato a scrivere il post ma poi un amico mi ha chiamato chiedendomi di aggiustargli il PC. Mi sento un pò in imbarazzo ad essere al centro di tanta attenzione. Ringrazio il Maestro Gilardino per le attestazioni di stima, che spero di meritare: ne sono molto onorato. Per rispondere ad Antonio: io sono cosciente di quello che sto dicendo non sarà facile, so che il lavoro qui scarseggia, e come se scarseggia (un mio collega è tornato a studiare a 28 anni perchè ha perso il lavoro a causa della chiusura della fabbrica dove lavorava), ma io non credo che scappando da una situazione essa si risolva, la realtà che hai difronte pretende una scelta, ogni momento: io sono uscito con la votazione di 65/100 dalle scuole superiori non per mia mancanza (o quantomeno non unicamente, dato che la mia attenzione era alla musica, nulla togliendo al fatto che ho sempre studiato, non come potevo ma ho studiato), ma perchè ero l'unico che, a detta dei miei docenti "rompevo", dato che ero l'unico che esprimeva, quando lo ritenevo opportuno, un giudizio sulle problematiche che la storia, la letteratura, la filosofia e la scienza pongono (fortunatamente il professore di filosofia era una persona intelligente ed era contento delle domande che ponevo, e mi ha sempre difeso in consiglio). Ecco, la realtà ti pone ogni momento una scelta: la scelta di aderirvi e rischiarci, oppure scappare, quest'ultima molto facile; ma per tornare all'argomento principale: chi è affezionato alla sua terra vuole che essa cresca, diventi ricca sia economicamente che culturalmente. I nostri nonni sono emigrati, io stesso ho uno zio in argentina, uno in Belgio e uno in Olanda, ma tutti appena possono vengono in italia: mio zio viene dal Belgio appena può con la macchina(!), perchè la moglie ha paura dell'aereo. Ho detto questo per dire che uno, se costretto, è ovvio che emigrerà, non necessariamente all'estero ma emigrerà, ma l'affezione alla propria terra è una prerogativa umana. Ecco, credo che il resto l'ho detto nei miei post precedenti.

     

    Un caro saluto a tutti.

    Francesco

    Quali sono le problematiche delle materie da te citate?

     

    Anche io remo come un dannato a scuola, e abbiamo fatto a greco in due mesi dai temi in dittongo all'aoristo secondo.

    Trecento pagine di eccezioni.

    Non studio dal primo novembre.

    Idem di latino, dai passivi alla perifrastica passiva in un mese e mezzo.

    Non ho mai studiato.

     

    Non oso dire nulla: non posso permettermelo.

  5. Avevo mandato due o tre messaggi a Gilardino, spiegando punti poco chiari, da specificare meglio, e di diteggiatura.

     

    Questo passaggio mi era sfuggito.

     

    Tuttavia, penso che sia un si quello da eseguire.

    La scrittura degli armonici qui è "semplificata", nel senso che sono indicate le posizioni in cui eseguire gli armonici, non il suono risultante.

     

    Ecco, consiglierei a Gilardino, per la pubblicazione di Juvenilia, di mantenere (e di specificare) la stessa scrittura degli armonici.

    Per esempio, tra Canzone Notturna e Trepidazioni per Thebit.

  6. Sì, mi piace molto la moto, ma i miei mi hanno proibito (giustamente) di prenderne una.

    Comunque, seguo il motomondiale, segno i punti dei piloti su una griglia.

     

    Peraltro sono andato a vedere la gara a Misano, e devo dire che è stata un' esperienza fantastica.

     

    Però preferisco il rally.

    Addirittura avevo chiesto la giacca a Gronholm, e la conservo gelosamente nel mio armadio.

     

    Anche guidare è un'arte.

  7. Il concerto a cinque è per archi.

    Avevo ordinato la Sonata n.4, ma mi hanno mandato questo concerto a cinque.

    Vabbè...

     

    Di Haug ho solo la riduzione chitarra/pianoforte.

    Lo fai abbastanza tranquillamente, solo devi trascrivere la parte per chitarra, il manoscritto è noioso da leggere.

     

    Sono belli i concerti di Dodgson, ma ci sono anche Denis Apivor e Jean Absil.

     

    Quello di Absil è bello, ben orchestrato, un po' difficile a quanto ricordo (non ho la partitura dietro).

     

    Oppure il Concerto di Bettinelli.

     

    Vedi tu.

     

    Cosa suoni al diploma?

  8. Perchè non Giuliani?

    Non è molto diverso da una Rossiniana come difficoltà, gli orchestrali ne sarebbero felici.

    Io avevo studiato l'anno scorso il primo concerto.

    Ci sono punti un po' duri, ma con lo studio si superano.

     

    Oppure se vuoi buttarti sul Novecento consiglio autori come Haug, Santorsola (il Concerto a cinque)...

     

    Un concerto dal limitato organico è la cosa migliore.

    Assicurati soprattutto del suono dell'orchestra: meglio buttarsi su Castelnuovo-Tedesco che su Villa-Lobos.

  9. Nel pianoforte, ci sono gli integrali delle Sonate di Beethoven, del Clavicembalo ben temperato, dell'Opus Clavicembalisticum di Sorabji (immenso, enorme, difficilissimo, ma terribilmente noioso).

     

    E' bello vedere che anche la chitarra e i chitarristi possano reggere un'impresa tale, che non ha nulla da invidiare agli integrali più spaventosi dei colleghi pianisti.

     

    Bravo, sono felice per te.

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