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Domenico Fadda

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  1. La natura di un opera, che se di qualche secolo fa classificate come "vestito vecchio", non credo dipenda dal secolo in cui è stata scritta ma dall'interprete. Io amo Dante, così come amo Bach e la musica di Gilardino. Se le opere di questi autori sono attuali o meno dipende - chiaramente dopo i dovuti approfondimenti, senza letture libere - anche da chi le legge e le studia.
  2. Grazie mille per la risposta, veramente stimolante. Tenendo conto di questo ragionamento sono sicuro di poter migliorare. L'argomento, che peraltro ho aperto io, mi ha suggerito però di aprirne un altro (che non è OT): l'assunzione di medicinali. Cosa ne pensate? Sono utili per rendere di più nello studio? Li avete provati? Si può tirare in ballo, se esiste, l'"etica musicale"?
  3. Che voi sappiate esistono esercizi per aumentare la concentrazione - non la tecnica meccanica o il virtuosismo - quando si suona?
  4. Secondo voi quand'è che si può dire di aver letto un pezzo?
  5. Grazie Maestro, è una considerazione che non avevo fatto. L'ideale sarebbe vivere soli allora...
  6. ...si può scindere l'artista dall'uomo?
  7. Dove si può acquistare lo spartito?
  8. Oppure usi Muse Score http://musescore.org/ .
  9. Per le sovrapposizioni di gruppi irregolari differenti è molto utile usare un quaderno a quadretti... e poi fare l'esercizio che ha detto il M° Porqueddu.
  10. Per dare alla musica un'interpretazione personale. Ho posto la domanda proprio per vedere se è possibile risolvere questo problema.
  11. Secondo voi è possibile registrare musica scritta per due chitarre sovrapponendo due registrazioni?
  12. Dipende dal livello di preparazione. Io al secondo anno ho provato con l'Italiana, molto più 'semplice' dello studio 14; mi stava per venire una tendinite... poi non so, abbiamo tutti mani diverse.
  13. Lo studio n°1 di Gilardino è un bellissimo pezzo, ed è anche un ottimo esercizio per la mano sinistra. Il 14... beh, se non si è preparati, sfascia le mani!
  14. Più o meno quanto quelli dell'insegnante di diritto alle superiori immagino... io, però, ho trovato un lato positivo nella mia esperienza solfeggistica: avendo cambiato diversi insegnanti, ho imparato a conoscere meglio le persone.
  15. Sto leggendo il Manuale, e trovo - da studente del terzo anno - che sia estremamente stimolante. Non tanto per la vastità degli autori o altro, ma per il modo di comunicare dell'autore. Supera lo strumento in sé: promuove una riflessione personale - credo unica per ognuno di noi - che va ben oltre le sei corde. L'unico difetto del libro è che mi sta distogliendo dallo studio del solfeggio - ho l'esame il mese prossimo.
  16. Credevo fosse lo stesso. In effetti... si, le poche volte che avevo protetto le unghie in questo modo mi ero armato di carta igienica e attak (rosa).
  17. Basta ricoprire le unghie con uno strato finissimo di carta (per esempio il velo di un tovagliolo) incollato con l'attak e vedrai che non si spezzano. Almeno per l'esame non ci saranno grandi problemi. Se lo studio si protrarrà per molto tempo - non so fino a che anno si fa il secondo strumento al Liceo Pedagogico-musicale - potresti avere problemi seri al letto ungueale, che rischia di deformarsi. Buona fortuna.
  18. Io mi incollo con l'attak unghie finte da circa due anni, cambiandole più o meno ogni quattro giorni. Ebbene, ho il letto ungueale rovinato e le unghie sono devastate. Questa storia delle unghie che si tengono sotto e non sopra... beh, mi è del tutto nuova. Le ordino subito.
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