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Capo d'Astro

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  1. ...e gli e' andata bene. Io andai per la chitarra ma mi ritrovai in mano un arco di contrabbasso. Non che rimpianga l'esperienza (il contrabbasso e' uno strumento pieno di sorprese e mi ha dato delle belle soddisfazioni) pero'....
  2. Come diceva Suzuki, si suona tutti i giorni in cui si mangia.
  3. ...si accomodi...
  4. Infatti, quello che ho chiamato "bias" psicologico. Infatti noto che questa sensazione non dura mai piu' di qualche esecuzione del passaggio, brano o studio in questione.
  5. Vi siete mai chiesti perche' un passaggio, un brano o uno studio impegnativo sembra venir meglio, nel suo aspetto "meccanico", se non lo si suona per un po', dopo averlo studiato nei dettagli e per un periodo di tempo adeguato? Questo puo succedere anche se non tocchi la chitarra per un o due giorno. Quasi tutti coloro ai quali ho posto la domanda sembrano d'accordo nel dire che questo effettivamente succede. Ho sempre pensato che fosse una specie di "bias" psicologico legato all'aspettativa che si ha nel suonare un passaggio difficile che non si studia da uno o due giorni (ovvero, sembra esca meglio, invece eri tu che ti aspettavi uscisse peggio), ma mi chiedo se invede non sia una vera e propria "metabolizzazione" della pratica? Beninteso , se i giorni sono piu' di un paio o se la difficolta' tecnica non e' stata studiata bene gli effetti negativi si vedono...
  6. Ho visto recentemente un programma di concerto dove l'opera e' attribuita a Arcas.
  7. Paris e Lyon (Bordeaux e' un CNR, come Grenoble). Mi piacerebbe conoscere l'esperienza del M° Catemario, dal poco che so non mi sembra che la situazione dell'insegnamento della musica in Francia sia cosi' rosea come potrebbe apparire.
  8. Ciao Davide, in effetti non ho notizie se non per sentito dire. So che in Francia la formazione del concertista e dell'insegnante seguono percorsi diversi e so dell'esistenza di un diploma specifico per l'abilitazione all'insegnamento. Chiedero lumi a qualche amico che insegna al CNR o che ha passato questo esame recentemente. Per quanto riguarda le "écoles de musique" comunali....li' posso dirti per certo che il livello e' molto variabile e mi sembra strano che quelle scuole possano rilasciare un attestato equivalente a quello del CNR. Mi informo e riportero'....
  9. Ma parli delle "écoles de musique" comunali che sono disseminate sul territorio francese o ti riferisci a istituzioni tipo CNR o CNSM?
  10. Oltre a quella di Ricardo Cobo (Naxos) ne ho una di Marco Cappelli che, nello stesso CD, ha registrato una Fantasia liberamente ispirata agli studi in stile jazz. Quest'ultimo disco e' stato distribuito da Guitar qualche tempo fa, la version di Cobo e' nel Brower guitar music vol 1.
  11. Il famoso Andante e Rondo' per contabbasso e orchestra di Domenico Dragonetti...??!! Come no, ti consiglio l'incisione di Ludwig Streicher!
  12. Gli studi di Brouwer sono molto belli, e nemmeno facili. Le serie 3 e 4 sono stati pubblicati 11 anni dopo le prime due, e ho notato che le differenze sono notevoli (e non solo tecniche). Mi piacerebbe sapere quale e' stata l'evoluzione di Brower negli undici anni d'intervallo e in cosa e' cambiata la sua concezione degli "Etudes Simple" Comunque, la quarta serie mi ha dato piu' lavoro delel altre tre messe insieme. Li hai studiati tutti tutti tutti? ...tutti tutti tutti...!
  13. Ricordo di aver visto, saranno 15 anni fa, un chitarrista tedesco mettere una cosa del genere sulla sua chitarra verso la fine del concerto dove era previsto un "esperimento". In pratica monto' una specie di risuonatore (simile a quello in foto) e inizio' una improvvisazione, non di quelle che usa fare Roland Dyens nei suoi concerti ma piu' simili alla musica di un suo famoso compatriota.
  14. Alternananza di piani e forti (nel caso dello studio I si passa da mf a pp poi da f a mp etc etc)
  15. Gli studi di Brouwer sono molto belli, e nemmeno facili. Le serie 3 e 4 sono stati pubblicati 11 anni dopo le prime due, e ho notato che le differenze sono notevoli (e non solo tecniche). Mi piacerebbe sapere quale e' stata l'evoluzione di Brower negli undici anni d'intervallo e in cosa e' cambiata la sua concezione degli "Etudes Simple" Comunque, la quarta serie mi ha dato piu' lavoro delel altre tre messe insieme.
  16. Vi segnalo che il sito di CGAlive ha messo a disposizione alcune puntate della trasmissione direttamente accessibili dal sito:. http://www.guitaralive.org/playlist.html
  17. Io ho un'altro problema: lavoro alla progettazione di circuiti integrati...e non sono mai riuscito a far capire a mia moglie o a mia figlia o a qualcuno della mia famiglia in cosa consista veramente il mio lavoro. Quando mia figlia era piccola e a scuola le facevano la tipica domanda diceva che suo papa' suonava la chitarra come lavoro (e in effetti mi ha sempre visto fare questo). Lo scopri' quando incontrai la sua maestra che pero' non mi chiese quale fosse il mio vero lavoro...(e meno male!).
  18. La stessa pratica l'ho fatta io quando preparai l'esame di solfeggio (chissa se si chiama ancora "licenza"...?). Si viveva con un diapason in tasca e si cercava di trovare note e intervalli provenienti da ogni dove. Ricordo di aver letto da qualche parte che Miles Davis diceva una cose tipo: "noi eravamo scienziati della musica. Se sentivamo scricchiolare una porta, potevamo dire che note erano". La note di una porta che scricchiola non le ho trovate mai...ma di sicuro ci vuole il segno del glissato....
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