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alezocco

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  1. Chi saprebbe dirmi qualcosa sull’origine di questa opera per chitarra e canto di Angelo Gilardino? Qualcuno di voi ha mai ascoltato una interpretazione? Grazie! alessandro
  2. Nella "Noche Oscura", proprio non capisco quelle pause nel "Mosso, quasi rapido". Inoltre, condivido il fatto che abbia rimosso il barre' in X all'ottava battuta, ma solo per ragioni espressivo/acustiche, perche' l'autore indica all'inizio "espressivo", e con quel barre' puo' risultare difficile seguire l'indicazione. Senza togliere il fatto che la risposta acustica sulla quinta corda, con la seconda che vibra all'ottava (il "la"), puo' essere non soddisfacente. Ma non mi sembra che la diteggiatura della sinistra sia scelta in questo modo. Piu' che altro e' scelta per mantenere il suono (teorico) della linea del soprano. Mi domando quanto questo sia necessario...la scrittura, secondo me, e' idiomatica quanto basta, e questa diteggiatura la snatura un po', anche se dimostra grandi possibilita' e nuove soluzioni sullo strumento.
  3. Caro Goldberg, Ti scrivo perche' ho di recente fatto la stessa domanda alla segreteria didattica del Conservatorio Cantelli di Novara! Anche a me e' successo di dover interrompere il mio percorso accademico prima di dare l'ottavo, con il programma pronto (e parte del diploma!). Ma la segreteria mi ha di recente confermato che e' possibile dare gli esami del vecchio ordinamento da privatista, anche se non sono stati molto utili sul farmi sapere come fare, quali siano le sessioni disposibili, etc. Il consiglio e' quindi quello di scrivere direttamente alla segreteria didattica del conservatorio dove vorresti dare gli esami. Ti faccio tutti i miei auguri per il tuo recupero alessandro
  4. Ciao a tutti! Volevo chiedere se qualcuno di voi ha letto il libro di David Leisner: Playing with ease, a healthy approach to guitar technique. In quel caso, cosa ne pensate della teoria dell'uso di quello che lui definisce "large muscle group"? Un saluto! alessandro
  5. Se non puoi andare fuori per una passeggiata (per il freddo o per il lock down), una maniera intelligente di interropere lo studio e' eseguire questi esercizi pensati per il recupero dell'uso delle mani in pazienti con il Parkinson (da fare in piedi, cosi' dai tregua alla schiena) Cerca "7 Helpful Hand Exercises for Parkinson's (to Improve Handwriting, Flexibility, and Dexterity)" alessandro
  6. Ciao Frankpp, Quella che poni e' una questione interessante. Se mi posso permettere di darti un consiglio, non cercare supporti esterni per diminuire la scomodita' durante l'esercizio, ma cambia modo di esercitarti. Tu parli di "sei ore" continue di esercizio. Ai miei tempi c'era il mito delle "otto ore" di studio al giorno. Poi le otto ore diventano 10, poi le dieci diventano...ogni attimo. Questo ovviamente non e' l'approccio giusto (per un milione di buoni motivi), ma viviamo un po' con un pregiudizio che piu' ci si esercita, e meglio e'. Non e' vero. Quello che Cristiano suggerisce non solo e' buono per il corpo (respirazione, circolazione), ma anche per la mente. E tu devi tenere presente che fare musica ha si' la sua componente fisica, ma ha anche una componente mentale che richiede una concentrazione che in tante altre discipline non si trova (fa eccezione solo la recitazione, probabilmente). Quindi, siediti comodo, ma interrompi la sessione frequentemente! Dai tregua alla parte del tuo sistema nervoso che controlla i movimenti. Noi, mentalmente siamo in grado di raggiungere livelli di concentrazione lunghi e profondi per periodi che vanno molto aldila' delle capacita' fisiche (sicuramente riusciamo a pensare di muovere un dito piu' a lungo di quanto possiamo muovere il dito stesso, giusto?) Dunque, combina livelli di difficolta' degli esercizi (estrapolati da cio' che stai studiando) Dai .tregua al tuo sistema nervoso. Tu non devi MAI arrivare al punto di sentire fatica fisica, tantomeno mentale. Hai dormito male la notte prima? Non studiare, "suonicchia" magari, ma non ti mettere a studiare seriamente. Scegli un momento dove hai una sessione intera, ininterrotta, dove esegui quello che stai studiando. Ma limita questo tipo di sessioni. In altre parole, lo studio non dovrebbe essere stare seduti 10 ore a suonare 30 volte la ciaccona di Bach dall'inizio alla fine, per poi cercare un supporto che ti aiuti perche' ti fa male la schiena. Non so se mi sono spiegato. Spero di non aver detto qualcosa di ovvio Un caro saluto
  7. Trovata la bottega...Il padre di Roberto e' in pensione e non lavora piu' li'. In compenso qualcun altro voleva rifilarmi una chitarra esteticamente un po' pacchiana per la modica cifra di 11000 euro. Ho pensato...come minimo sara' palissandro di Rio, questo...ma quale?
  8. Grazie Cristiano! alessandro
  9. alezocco

    Liuteria a Madrid

    Buongiorno a tutti. Sono a Madrid per in viaggio di lavoro, e vorrei tintracciare un signore che a suo tempo (sei anni fa penso) lavorava (o aiutava momentaneamente) nella bottega di un liutaio madrileno di cui ora mi sfugge il nome! (ricordo solamente che la bottega dovrebbe essere o vicino al teatro reale o al conservatorio) Qualche frequentantore del forum potrebbe aiutarmi a trovare la bottega, se aggiungo che questo signore e' il padre di Roberto Moron Perez, e in quella circostanza, dopo un piacevole pomeriggio passato a parlare di chitarra e provare chitarre, mi diede una recensione del primo disco di suo figlio, scritta da Angelo Gilardino e apparsa su SEI CORDE diversi anni fa. Grazie e un saluto a tutti alessandro
  10. Mi riferivo alla sonata da chiesa di Corelli
  11. alezocco

    Corelli e Pergolesi

    Allora, off topic ma fino a un certo punto. (Mi e' stato detto: Sii musicista, non chitarrista!) Qualcuno sa dire se esiste un lavoro filologico sull'influenza di Corelli nella musica di Pergolesi, o viceversa. Stavo ascoltando la sonata 8 in do minore, la seconda e la terza frase del primo tempo, grave, sono incredibilmente evocative dell'incipit dello Stabat Mater di Pergolesi! (E conseguentemente della cantata di Bach, Tilge, Hoechster, meine Suenden) Juxta crucem lacrimosa...
  12. Ciao Roberto, mi piacerebbe capire perche' hai problemi proprio con il 900? In linea di principio la tua sensibilita' (di uomo almeno nato e vissuto nel 900) dovrebbe essere piu' vicina a quella di un Villa Lobos che di un Francesco da Milano, giusto per fare due nomi. E a pensarci bene, non so voi, ma io ho suonato i preludi di Villa Lobos molto prima della musica antica. Ascolto il primo concerto di Castelnuovo-Tedesco per chitarra e orchestra, e mi ci trovo dentro "mani e piedi" dalla prima battuta. Ascolto lo Stabat Mater di Scarlatti padre e, a pensare di entrare in quella musica, devo fare uno sforzo. A me piace sentire un certo rigore filologico nelle interpretazioni sulla chitarra, e sentire che l'interprete e' musicista prima, e chitarrista poi.
  13. Capito qui per caso dopo quasi QUATTRO anni e ringrazio Carlo Carfagna Raffaele e Cristiano per aver partecipato alla discussione. Mi scuso molto per il ritardo Cristiano nel frattempo ha trovato la registrazione. Ora tocca a me provare a procurarmela Grazie di cuore a tutti, speriamo di sentirlo suonare sto concerto! Alessandro
  14. Grazie Cristiano! Avevo chiesto notizie sul concerto di Vlad un due o tre anni fa su questo forum!!!! Chiedi e ti sara' dato. PS A quanto pare, Vlad era un parente vicino (non so se il nonno o il padre) di un fisico dell'ENEA di Frascati, e ho saputo di lui da un collega, anche lui appassionato di musica come me. Vlad, il compositore, (parlo per aver entito dire durante una pausa pranzo) arrivo' tardi per fare l'esame per entrare al conservatorio di Roma, ma alcuni docenti lungimiranti decisero di accettarlo comunque dopo aver notato il suo talento che emergeva gia' nelle sue composizioni. Se non ricordo male, conosceva Massimo Mila, e si narravano leggende secondo le quali avrebbe conosciuto Stravinsky.
  15. Direi che si tratta di una malattia prometeica, originata da una forma di misticismo che dimentica il mondo e il corpo come parte del mondo in una sfida che concepisce lo strumentismo come trascendenza. E' l'anima che va, e non aspetta il corpo. Il quale, umiliato, si nega, si pone infine come ostacolo.

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