trippix Inviato 8 Agosto 2006 Group: Membri Topic Count: 1 Content Count: 2 Reputation: 0 Joined: 12/06/2006 Status: Offline Inviato 8 Agosto 2006 cosa ne pensate del tornavoz? qualcuno sa dirmi qualcosa di questo meccanismo?
edoardo3 Inviato 8 Agosto 2006 Group: Membri Topic Count: 3 Content Count: 26 Reputation: 0 Joined: 16/06/2006 Status: Offline Inviato 8 Agosto 2006 E' descritto minuziosamente, nella sua funzione, nel libro su Torres di Roamanillos. Tornavoz vuol dire torna voce, il suo motivo principale di esistenza è dovuto alla necessità di aumentare la proiezione del suono dello strumento, funzione che pare venisse svolta molto bene, con lo spiacevole effetto di non far percepire all'esecutore il volume emesso. In poche parole Romanillos ce lo descrive come un emettitore di suono fortemente direzionale. Sembra che Torres avesse trovato il modo per dare al suono anche più colore, oltre che più direzionalità. Esperienze personali non ne ho, so che qualche liutaio sta riutilizzando questo sistema, ma non avendo mai provato ne l'originale ne l'imitazione....
Filippo Giovacchini Inviato 8 Agosto 2006 Group: Membri Topic Count: 3 Content Count: 23 Reputation: 0 Joined: 15/02/2006 Status: Offline Inviato 8 Agosto 2006 Io ho una chitarra Nunez del 1933 copia Simplicio, fatta da due allievi di Garcia e Simplicio (Rafael Galan e Velazco), che ha il tornavoz in bachelite. In più ho provato e sentito altre due chitarre con tornavoz in legno (una Breyer del 1933 e una Ribot y Alcaniz delle prime due decadi del novecento). Non so quanto questo meccanismo serva a incrementare la proiezione sonora, sicuramente aiuta, soprattutto sulle lunghe distanze; però non penso che nasca solo per questa "necessità". Le chitarre antiche (tutte di una certa etichetta e senza il tornavoz) che ho sentito/provato, hanno una proiezione sonora eccellente. So invece che serve ad abbassare di parecchio il tono della tavola armonica, rendendo un suono più arcaico, antico, patinato. Dal punto di vista dell'ascolto posso assicurarti che da dietro, soprattutto quando sei alle prime armi con questo tipo di strumenti, è davvero poco gratificante... sembra che non suonino... mentre davanti, chi ascolta, resta estasiato (o arrabbiato se suoni la notte e non sentendo la chitarra, premi forte ). Infatti quando sento suonare la mia chitarra da altri (chi la sa suonare), mi piace sempre di più.
Bruno Fontanella Inviato 9 Agosto 2006 Group: Membri Topic Count: 0 Content Count: 1 Reputation: 0 Joined: 04/03/2006 Status: Offline Inviato 9 Agosto 2006 Io sono il possessore della breyer di cui parla filippo e per quanto mi riguarda non mi sembra che l'emissione di questi strumenti sia solo direttiva. Più tosto c'è da dire che hanno bisogno di ambienti grandi per esprimere tutte le loro capacità di volume e di colore perchè il timbro cambia leggermente a distanza, diciamo che si perde quella sensazione di "intubato" che si ha suonandole e sono pienamente daccordo con Filippo sul fatto che sono poco appaganti da suonare, nel senso che sembrano suonare poco. Ciao a tutti
edoardo3 Inviato 9 Agosto 2006 Group: Membri Topic Count: 3 Content Count: 26 Reputation: 0 Joined: 16/06/2006 Status: Offline Inviato 9 Agosto 2006 in effetti sono stato molto "omissivo", in realtà ha anche un forte impatto sulle altre componenti del suono. Oltre alla funzione di tipo anche strutturale, per lo meno nelle Torres, nelle altre non so. Cmq più che dare quello striminzito commento avrei dovuto consigliare la lettura del libro, oltre a quello di cercare di provare qualche chitarra munita dell'oggetto.
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