Emanuele Addis Inviato 10 Marzo 2014 Group: Membri Topic Count: 6 Content Count: 17 Reputation: 1 Joined: 08/01/2014 Status: Offline Inviato 10 Marzo 2014 È giusto che si dia posto di lavoro a dei professori di strumento senza che essi sostengano un'esame che preveda la prova pratica? E qui sorge un'altra domanda, un bravo concertista può non sapere insegnare (o non provare interesse), ma un professore può insegnare senza avere una consolidata esperienza sul palco?
Marcello Rivelli Inviato 10 Marzo 2014 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 10 Marzo 2014 È giusto che si dia posto di lavoro a dei professori di strumento senza che essi sostengano un'esame che preveda la prova pratica? E qui sorge un'altra domanda, un bravo concertista può non sapere insegnare (o non provare interesse), ma un professore può insegnare senza avere una consolidata esperienza sul palco? Caro Emanuele.."madre-natura" ci dona dei talenti alla nascita, nel bene e nel.. male. Io credo che ognuno di noi possiede delle attitudini speciali, chi più chi meno chi quasi nulla. Insegnare non è facile, ma nemmeno suonare o comporre ecc..ecc.. Un professore innanzi tutto deve avere avuto tanti problemi (chiamasi esperienza) ed essere stato in grado di risolverli o compiere una ricerca (con passione e tanta curiosità e interesse) per scoprire gli eventuali problemi e come mettere riparo ad essi (quando è possibile). A tal proposito 15/20/25/30 anni di esperienza ti assicuro sono una buona scuola.. con allievi delle più svariate condizioni e problematiche, cosa che un docente che fa solo "master class" non incontrerà mai..è leggermente più facile..(fare una master).. C'è una contraddizione nella tua domanda, l'esperienza del "palco" non significa necessariamente saper insegnare a suonare, conosco molti concertisti che sul palco stravolgono totalmente le minime regole di quelle che è una interpretazione a favore del plauso del pubblico del "momento"e personalmente non andrei mai a farmi dire qualcosa sul quel modo di suonare (dovrebbe chiamarsi pensiero interpretativo ma spesso mancano le regole basilari del solfeggio, tipo suonare una giga scritta in 6/8 che diventa 3/8 ecc..si capisce dagli accenti ritmici..) Un insegnante deve spiegarti innanzi tutto la musica che suoni sul tuo strumento e ovviamente conoscere lo strumento e le sue problematiche e come saper prendere un allievo, si chiama empatia ..anche se conosco persone che operano come un esattore della finanza e dicono che non deve esserci nessun coinvolgimento con l'allievo. (Si vede che hanno avuto un calo di zuccheri da piccoli..) Se per "palco" invece intendi un insegnante che è in grado di suonare come un concertista (e magari meglio) ma non fa il concertista allora sono d'accordo.. un bravo insegnante deve conoscere la letteratura innanzi tutto e saperla suonare o eventualmente come vorrebbe/sarebbe in grado di suonarla. Pensa a un direttore d'orchestra che "insegna" agli orchestrali come vuole la "sua" interpretazione..ecco..se riesci a fare quello.. hai risolto..fai cantare ad un insegnante una "frase" e spiegarti come e cosa dovrebbe ottenere, poi materializzala sullo strumento (si chiama tecnica meccanica/musicale) ma sempre e solo dopo il pensiero e...hai ottenuto automaticamente il "palco"..devi solo..salirci..dimenticavo, il modo migliore di studiare è senza chitarra, solo con la musica (la partitura o spartito) dopo di che passi all'azione..la materializzazione del "tuo" pensiero, obiettivo finale di un buon insegnante e di un vero allievo che sia seduto sulla sedia, su un palco o cammini per l'aula.. ... p.s. per quanto riguarda se sia giusto o meno il posto di lavoro, una volta esistevano solo i talenti di chiara fama, vedi Giuseppe Verdi e simili...che pure fu bocciato agli esami di Conservatorio, poi hanno inventato la professionalità che è quella cosa che seppur non hai un minimo di passione o amore per quel che fai (cosa a mio modesto parere che dovrebbe essere al primo posto in qualunque attività, se si può chiamare così, io la chiamerei in un altro modo..) ti da il diritto in virtù di un pezzo di carta di fare eventuali azione positive o danni a seconda della "professionalità".. Perdona la mia risposta ma se leggi tra le righe che possono sembrare ironiche ti assicuro che contengono tante piccole esperienze reali e che hanno funzionato spesso (quasi sempre). cordiali saluti mr
Carlo Inviato 10 Marzo 2014 Group: Membri Topic Count: 15 Content Count: 50 Reputation: 5 Joined: 23/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 10 Marzo 2014 A mio modesto parere credo che un insegnante buono non debba per forza aver fatto il concertista..
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