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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Étude Nr. 12, Heitor Villa-Lobos


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Un piccolo dubbio: il fa bequadro contenuto nell'ultimo accordo della prima battuta è in realtà un mi? Credo di sì, ma andando avanti a leggere il brano ho visto che ogni volta è riportato così e mi sembra strano che si tratti di due errori di stampa.. Questo però scombinerebbe la posizione trasportata che è oggetto dello studio. Ringrazio anticipatamente chiunque mi chiarisca questo piccolo e fastidioso dilemma...

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Un piccolo dubbio: il fa bequadro contenuto nell'ultimo accordo della prima battuta è in realtà un mi? Credo di sì, ma andando avanti a leggere il brano ho visto che ogni volta è riportato così e mi sembra strano che si tratti di due errori di stampa.. Questo però scombinerebbe la posizione trasportata che è oggetto dello studio. Ringrazio anticipatamente chiunque mi chiarisca questo piccolo e fastidioso dilemma...

 

Confermato, è fa bequadro, e non c'è nessun bisogno di scombinare la posizione, che rimane fissa (2-3-1 sulle corde 4-3-2). Semplicemente, sull'ultima triade si aggiunge il dito 4 per il fa naturale, e poi lo si toglie subito. Che c'è di strano, Andrea?

 

Anzi, non solo c'è il fa, ma bisogna pure risaltarlo. Quindi, mentre tutte le triadi precedente le suoni con la diteggiatura della m.d i-m-a, quell'ultima triade la suonerai con la diteggiatura p-i-m, dando rilievo alla quarta corda. Così, ritornando subito dopo sulla quinta corda a vuoto, il pollice darà luogo a un'enfasi ritmico-armonica resa opportuna (anche se non richiesta esplicitamente) dalla malefica inserzione del fa naturale.

 

dralig

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Già... Che c'è di strano? Mi ero un po' perso nella lettura e ho avuto una piccola svista. La stessa situazione si ripete a battuta 8... L'effetto con il pollice è davvero notevole (ho avuto modo di collaudarlo anche se siamo ancora ben lontani dall'animé indicato come andamento).

Già che ci sono avrei un altro dubbio: nello studio 9 ho ritenuto opportuno, nella fase più concitata con le quartine di trentaduesimi alternate all'ottavo, legare solo l'ultima biscroma con l'ottavo... E' forse più efficace legare anche la biscroma precedente ai fini di una più fluida esecuzione? Ringrazio sentitamente per la correzione tempestiva, un errore simile protratto oltre la sede di lettura sarebbe diventato davvero un problema non da poco...

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Già... Che c'è di strano? Mi ero un po' perso nella lettura e ho avuto una piccola svista. La stessa situazione si ripete a battuta 8... L'effetto con il pollice è davvero notevole (ho avuto modo di collaudarlo anche se siamo ancora ben lontani dall'animé indicato come andamento).

 

 

Il punto, in questa sezione dello studio, non è la rapidità (animé vuol dire con anima, non con precipitazione), ma il portamento tra triadi. Mentre fare un portamento udibile ed espressivo tra due note singole è facilissimo, "portare" tra triadi è difficile.

 

 

Già che ci sono avrei un altro dubbio: nello studio 9 ho ritenuto opportuno, nella fase più concitata con le quartine di trentaduesimi alternate all'ottavo, legare solo l'ultima biscroma con l'ottavo... E' forse più efficace legare anche la biscroma precedente ai fini di una più fluida esecuzione? Ringrazio sentitamente per la correzione tempestiva, un errore simile protratto oltre la sede di lettura sarebbe diventato davvero un problema non da poco...

 

Intanto, nessuna concitazione. E' una nenia melanconica, anzi triste, e la variazione ornamentale dell'arpeggio che ne accompagna la seconda esposizione deve essere dolce, non concitata. Poiché le prime tre note dell'ornamento sono su corde diverse, l'impronta che si dà inevitabilmente è quella di un arpeggio: ed è una bella impronta. Come realizzare le note restanti sulla prima corda? E' semplice: tra le varie soluzioni che ogni esecutore ha a disposizione, scelga quella che meglio si allega all'arpeggio, come una continuazione omogenea, ed eviti quelle che invece introducono un altro suono.

 

dralig

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