Emanuele Addis Inviato il February 10, 2015 Group: Members Topic Count: 6 Content Count: 17 Reputation: 1 Joined: 01/08/2014 Status: Offline Share Inviato il February 10, 2015 Perché si dice che le suite BWV 996 e BWV 995 siano in stile francese e quindi si debbano suonare con il levare stretto? L'articolazione del presto della 996 deve avere un'unica articolazione dall'inizio alla fine? Link to comment Share on other sites More sharing options...
Vladimir Inviato il February 11, 2015 Group: Members Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 12/19/2005 Status: Offline Device: iPhone Share Inviato il February 11, 2015 Alla prima domanda non so rispondere se non così: suona Bach come vuoi. Non ho capito la seconda: cosa significa "unica articolazione"? Link to comment Share on other sites More sharing options...
Emanuele Addis Inviato il February 11, 2015 Group: Members Topic Count: 6 Content Count: 17 Reputation: 1 Joined: 01/08/2014 Status: Offline Author Share Inviato il February 11, 2015 Ahahah credo che la mia esecuzione ideale di un pezzo di bach sia quella che segua lo stile dell'epoca e che faccia vedere il gusto dell'interprete nelle ornamentazioni. 2) per esempio staccare il battere del Presto BWV 996 dall'inizio alla fine senza eccezioni e differenze tra esposizione e divertimenti Link to comment Share on other sites More sharing options...
Marcello Rivelli Inviato il February 13, 2015 Group: Members Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 12/19/2005 Status: Offline Device: Macintosh Share Inviato il February 13, 2015 Esistono più stili nelle Suites barocche: inglesi, francesi e tedesche..e Bach, ovviamente ha scritto nelle diverse modalità: le suites inglesi e francesi adf esempio, per clavicembalo (famose), utili come riferimento per le "nostre" Suites per liuto, dallo stesso nome delle danze, si evince una prima informazione dell'eventuale stile. Non è una questione di suonare con il levare stretto oppure.. ma..le articolazioni puntate subiscono un'interpretazione che non sempre corrisponde alla reale scrittura notata dell'epoca. Esistono libri sugli abbellimenti in merito che possono aprire la mente, due su tutti, dal classico e sempre verde: "I segreti della musica antica", a cura di A. Geoffroy Dechaume, edito da Ricordi al più completo e interessante volume di Nunziata Bonaccorsi, L'ornamentazione ovvero l'arte d'abbellire in musica, edito da Armelin Musica, Padova. m 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Inviato il February 20, 2015 Group: Members Topic Count: 15 Content Count: 50 Reputation: 5 Joined: 12/23/2005 Status: Offline Device: Windows Share Inviato il February 20, 2015 Alla prima domanda non so rispondere se non così: suona Bach come vuoi. Che cosa vuol dire? E la filologia? Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ermanno Brignolo Inviato il February 21, 2015 Group: Members Topic Count: 29 Content Count: 417 Reputation: 78 Joined: 01/08/2007 Status: Offline Device: Macintosh Share Inviato il February 21, 2015 Che cosa vuol dire? E la filologia? A mio avviso, la filologia del suonare Bach su una chitarra moderna va un po' a farsi benedire per definizione: filologica è un'esecuzione che parta dal liuto o dal Lautenwerke e su questi si realizzi. Se si accetta che la chitarra abbia un idioma differente, si accettano anche le conseguenze: qualcosa andrà adattato, e non solo nella diteggiatura. E' un ragionamento che guidò interpreti come Ferruccio Busoni e Glenn Gould i quali sicuramente non erano a digiuno di nozioni sull'arte interpretativa del periodo barocco, ma hanno intrapreso strade differenti giungendo a risultati straordinari. Ci sono esempi mirabilissimi di esecuzioni non filologiche: per restare nella chitarra, mi pare il caso di citare Attademo che ha cercato (e trovato) un approccio decisamente personale nelle sue interpretazioni, personale e - dico io - piuttosto convincente. EB 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Massimo Banchio Inviato il July 29, 2016 Group: Members Topic Count: 3 Content Count: 10 Reputation: 2 Joined: 07/21/2016 Status: Offline Device: Windows Share Inviato il July 29, 2016 A mio avviso, la filologia del suonare Bach su una chitarra moderna va un po' a farsi benedire per definizione: filologica è un'esecuzione che parta dal liuto o dal Lautenwerke e su questi si realizzi. Se si accetta che la chitarra abbia un idioma differente, si accettano anche le conseguenze: qualcosa andrà adattato, e non solo nella diteggiatura. E' un ragionamento che guidò interpreti come Ferruccio Busoni e Glenn Gould i quali sicuramente non erano a digiuno di nozioni sull'arte interpretativa del periodo barocco, ma hanno intrapreso strade differenti giungendo a risultati straordinari. Ci sono esempi mirabilissimi di esecuzioni non filologiche: per restare nella chitarra, mi pare il caso di citare Attademo che ha cercato (e trovato) un approccio decisamente personale nelle sue interpretazioni, personale e - dico io - piuttosto convincente. EB Non solo in Bach la filologia va a farsi benedire....basta pensare a tutto il repertorio ottocentesco suonato su strumenti moderni....la filologia va a farsi benedire anche qui. Max 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
andrea vezzoli Inviato il February 22, 2017 Group: Members Topic Count: 6 Content Count: 18 Reputation: 2 Joined: 06/10/2013 Status: Offline Device: Windows Share Inviato il February 22, 2017 Ci sono elementi nella musica di J.S Bach (mi riferisco soprattutto al fraseggio) che andrebbero considerati in maniera oggettiva, parlo per esempio dei numerosi incisi che partono in levare (e che purtroppo molti continuano a suonare in battere al di là dello strumento utilizzato): non è questione di gusto personale o di scelte interpretative, ma è questione di riconoscere dal punto armonico e formale come è suddiviso il fraseggio, considerando che spesso in battere si conclude una frase su una cadenza, e che quindi poi sul levare riparte un nuovo elemento che non può essere fraseggiato partendo dal battere della battuta perchè altrimenti verrebbe meno il senso armonico e contrappuntistico. Nella suite BWV 996, per esempio, l'inciso parte in levare e termina in battere sul terzo quarto della battuta da dove poi in levare riparte un nuovo inciso e cosi via, se non fosse cosi verrebbe meno la propulsione ritmica. Per quanto il presto, ogni volta che torna il soggetto del fugato, va articolato nel medesimo modo, in quanto devono essere sempre chiare le varie entrate: anche qui si parte in levare per poi andare a riposo in battere (in quanto ci si trova a risolvere sull'accordo di tonica): fa#,si,si,la,sol e poi si riparte dal sol: viene un fraseggio sfasato tra le varie voci. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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