Ospite Piero Viti Inviato 10 Novembre 2006 Inviato 10 Novembre 2006 Grazie. Avrei altre domande ma conosco troppo poco l'armonia come materia e rischierei di dire sciocchezze. Solo una cosa: presumo che Schoenberg si riferisca specificatamente all'arte contemporanea. Stavo pensando a Vivaldi...ma temo di essere l'unica qua dentro che non sa molto di queste cose... Mi vorrei far consigliare un testo facile di armonia, ma proprio facile facile facile, ma non ho ancora finito tutte le note sulla tastiera.... Butterfly Libri di armonia da "leggere" come ha detto giustamente Alfredo Franco non c'è ne sono molti ma forse per curiosare il testo di Marco De Natale, L'armonia classica e le sue funzioni compositive e il più "recente" Armonia di Leonard G. Ratner sono interessanti, anche per la più "aggiornata" terminologia che piace tanto alle nuove "scuole"...soprattutto di "analisi" ma sempre armonia rimane , mentre ho trovato simpatico (personalmente) la lettura di De La Motte Manuale di armonia perchè credo sia l'unico testo che ne parla "storicamente" anche se usa però l'armonia funzionale, più in uso nei paesi di lingua tedesca... altrimenti, forse, ora mi viene in mente .. un "ponte" tra Piston e questi che ho citato è il Manuale di Armonia di C. Marenco, utile sia per chi vuole iniziare l'armonia "complementare" che per chi intende curiosare .. poi.. oltre... ecco forse questo è prorpio utile a pensarci (avendolo collaudato sui miei allievi per l'esame di licenza di armonia complementare...), è uno stadio intermedio ma al tempo stesso interessante perchè non si limita a dare le quattro regolette... per fare bassi numerati e altro.. marcello Io aggiungerei, per allargare gli orizzonti, anche un trattato davvero interessante che esamina l'armonia del 20° Secolo (spesso non toccata nei libri più diffusi di Armonia): Vincent Persichetti Armonia del ventesimo secolo Guerini Studio, 1993-1999-2000 Saluti Piero Viti
Ospite Nicola Mazzon Inviato 11 Novembre 2006 Inviato 11 Novembre 2006 sì il Piston è davvero valido e lineare Sono d'accordo anche io, sto usando sia il Piston che il Bent devo dire che sono fatti molto bene. F
Marcello Rivelli Inviato 11 Novembre 2006 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 11 Novembre 2006 Io aggiungerei, per allargare gli orizzonti, anche un trattato davvero interessante che esamina l'armonia del 20° Secolo (spesso non toccata nei libri più diffusi di Armonia): Vincent Persichetti Armonia del ventesimo secolo Guerini Studio, 1993-1999-2000 Saluti Piero Viti Si Piero è molto interessante ma a pensarci ora, forse siamo andati un pò oltre, infatti non avevo citato questo libro perchè pensavo fosse successivo ad altre conoscenze, ma immaginando la curiosità di Butterfly non se lo farà scappare.. forse però Lei si riferiva a testi (rileggendo più attentamente) iniziali per cominciare a curiosare la materia, e allora anche il Piston, senza una base solida anche di teoria e solfeggio, non sempre è consigliabile, non parlo in merito alla qualità, attenzione, che è indiscussa, io lo uso come testo per l'armonia complementare ma, è già "avanti" (giustamente) a testi, manuali classici più elementari, come ad esempio il Farina, il De Ninno, che forse sono più idonei per ininziare a capire i semplici collegamenti armonici e la strutturazione degli accordi... in sostanza, esiste in questo campo, in Italia, ancora un piccolo problema tra le varie scuole sulla "teoria del basso numerato", dei "gradi fondamentali" e "funzionale" utilizzata in alcuni corsi Dams (Lazzaroni..), ma non sempre in Conservatorio, perchè di tradizioni diverse, quindi in ultima analisi direi.. o un De Natale/Piston... o semplicemente un Marenco (che incarna tutti i manuali/etti del tipo Gennaro Napoli, De Ninno... ecc..ecc.) ma forse, e chiudo , è una delle poche materie che senza "scarabocchiare" può risultarne difficile la comprensione... comunque è... stupenda l'armonia... non si può vivere .. senza "se il mondo potesse sentire la forza dell'armonia" mozart... m
Marcello Rivelli Inviato 11 Novembre 2006 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 11 Novembre 2006 in sostanza, esiste in questo campo, in Italia, ancora un piccolo problema tra le varie scuole sulla "teoria del basso numerato", dei "gradi fondamentali" e "funzionale" utilizzata in alcuni corsi Dams (Lazzaroni..), ma non sempre in Conservatorio, perchè di tradizioni diverse, concordo Marcello credo comunque che siano, soprattutto la teoria dei gradi e quella funzionale, complementari e che dovrebbero essere studiate entrambe...il testo di Marenco mi piace, anche quello di De La Motte (sia armonia che contrappunto) Loris Azzaroni non insegna, purtroppo, più, la sua cattedra è ora affidata a Mauro Mastropasqua, autore di due testi molto interessanti, introduzione all'analisi della musica post tonale, e L'evoluzione della tonalità nel XX secolo. L'atonalità in Schönberg tutti editi da Clueb...quest'ultimo, molto bello quanto ostico, rimane un ottimo esempio di utilizzo di una simbologia funzionale "allargata" Grazie Fabio non conoscevo questi testi... molto interessante... marcello
Butterfly Inviato 11 Novembre 2006 Group: Membri Topic Count: 227 Content Count: 1196 Reputation: 0 Joined: 31/01/2006 Status: Offline Autore Inviato 11 Novembre 2006 non avevo citato questo libro perchè pensavo fosse successivo ad altre conoscenze, ma immaginando la curiosità di Butterfly non se lo farà scappare.. Caro Marcello, hai capito perfettamente... forse però Lei si riferiva a testi (rileggendo più attentamente) iniziali per cominciare a curiosare la materia, e allora anche il Piston, senza una base solida anche di teoria e solfeggio, non sempre è consigliabile, non parlo in merito alla qualità, attenzione, che è indiscussa, io lo uso come testo per l'armonia complementare ma, è già "avanti" (giustamente) a testi, manuali classici più elementari, come ad esempio il Farina, il De Ninno, che forse sono più idonei per ininziare a capire i semplici collegamenti armonici e la strutturazione degli accordi.................. quindi in ultima analisi direi.. o un De Natale/Piston... o semplicemente un Marenco (che incarna tutti i manuali/etti del tipo Gennaro Napoli, De Ninno... ecc..ecc.) ma forse, e chiudo , è una delle poche materie che senza "scarabocchiare" può risultarne difficile la comprensione... comunque è... stupenda l'armonia... non si può vivere .. senza "se il mondo potesse sentire la forza dell'armonia" mozart... m Grazie a tutti delle preziose indicazioni. In effetti il volume di Walter Piston è ancora troppo difficile per me, anche se le vostre dissertazioni me ne confermano la validità e completezza.. Ovviamente al momento opportuno studierò secondo le indicazioni del mio maestro, però è interessante vedere la ricchezza di scambi che offrite sull'argomento. Tutta la teoria della musica mi appassiona come la musica stessa, il problema che è le note mi fanno "sentire" spesso aspetti che intuisco ma non so definire e mentre imparo con metodo da una parte, la curiosità mi avvince dall'altra. Butterfly
Antonio Inviato 12 Novembre 2006 Group: Membri Topic Count: 33 Content Count: 289 Reputation: 0 Joined: 11/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 12 Novembre 2006 non avevo citato questo libro perchè pensavo fosse successivo ad altre conoscenze, ma immaginando la curiosità di Butterfly non se lo farà scappare.. Caro Marcello, hai capito perfettamente... forse però Lei si riferiva a testi (rileggendo più attentamente) iniziali per cominciare a curiosare la materia, e allora anche il Piston, senza una base solida anche di teoria e solfeggio, non sempre è consigliabile, non parlo in merito alla qualità, attenzione, che è indiscussa, io lo uso come testo per l'armonia complementare ma, è già "avanti" (giustamente) a testi, manuali classici più elementari, come ad esempio il Farina, il De Ninno, che forse sono più idonei per ininziare a capire i semplici collegamenti armonici e la strutturazione degli accordi.................. quindi in ultima analisi direi.. o un De Natale/Piston... o semplicemente un Marenco (che incarna tutti i manuali/etti del tipo Gennaro Napoli, De Ninno... ecc..ecc.) ma forse, e chiudo , è una delle poche materie che senza "scarabocchiare" può risultarne difficile la comprensione... comunque è... stupenda l'armonia... non si può vivere .. senza "se il mondo potesse sentire la forza dell'armonia" mozart... m Grazie a tutti delle preziose indicazioni. In effetti il volume di Walter Piston è ancora troppo difficile per me, anche se le vostre dissertazioni me ne confermano la validità e completezza.. Ovviamente al momento opportuno studierò secondo le indicazioni del mio maestro, però è interessante vedere la ricchezza di scambi che offrite sull'argomento. Tutta la teoria della musica mi appassiona come la musica stessa, il problema che è le note mi fanno "sentire" spesso aspetti che intuisco ma non so definire e mentre imparo con metodo da una parte, la curiosità mi avvince dall'altra. Butterfly Ah quella sensazione...tanto meravigliosa quanto irritante...è la stessa che avverto sovente anche io, senza nessuna spiegazione razionale. Grazie a tutti anche da parte mia per i consigli sui manuali di armonia, credo che procederò con quello di Piston. Antonio
Marcello Rivelli Inviato 12 Novembre 2006 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 12 Novembre 2006 Anche se già citato.. e spesso "discusso" come testo... non dimentichiamo comunque la "bibbia" dei manuali di armonia (a cui personalmenete sono molto legato) e che ha stimolato non poche riflessioni su tutta la manualistica precedente e.. conseguente... il libro dei libri il manuale di armonia di A. Schoenberg e se proprio ci vogliamo fare "male".. Le "sue" funzioni strutturali dell'armonia.. da conoscere assolutamente... m
Alfredo Franco Inviato 12 Novembre 2006 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 12 Novembre 2006 il tomo dei tomi... il fatto è che questo è il manuale di un compositore, non di un insegnante di armonia... il manuale di un compositore che ha teorizzato e storicamente messo in crisi il linguaggio tonale... poi, da come ne abbiamo parlato, non vorrei che passasse l'idea di Schoenberg come "barboso barone della musica" che dallo scranno sentenzia sulle leggi dell'armonia, perchè in realtà il suo approccio è assolutamente antiaccademico e a tratti anche polemico nei confronti delle teorizzazioni precedenti. seguire una mente così complessa richiede molta pazienza.
Angelo Gilardino Inviato 12 Novembre 2006 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 12 Novembre 2006 Anche se già citato.. e spesso "discusso" come testo...non dimentichiamo comunque la "bibbia" dei manuali di armonia (a cui personalmenete sono molto legato) e che ha stimolato non poche riflessioni su tutta la manualistica precedente e.. conseguente... il libro dei libri il manuale di armonia di A. Schoenberg e se proprio ci vogliamo fare "male".. Le "sue" funzioni strutturali dell'armonia.. da conoscere assolutamente... m Il manuale di armonia di Schoenberg ha il grande merito di aver impostato lo studio in chiave storicistica. Da allora in poi, non si sarebbe più dovuto smarrire questa prospettiva, anzi la si sarebbe dovuta ampliare, arrivando al punto cruciale: partire dall'osservazione delle musiche e spiegare come i procedimenti armonici sono diventati regola. In conservatorio, qualche insegnante procede già con questo metodo. dralig
Emanuela l. Rosenthal Inviato 12 Novembre 2006 Group: Membri Topic Count: 12 Content Count: 270 Reputation: 0 Joined: 20/11/2005 Status: Offline Inviato 12 Novembre 2006 L'armonia lasciamola ai compositori, ragazzi! Che impazziscano loro a trovare tutte le quinte parallere, a fare l'inventario degli accordi (vi sono almeno 100 specie diverse, lo sapevate?), a trovare false relazioni, enarmonie, scale modali, modulazioni, trasposizioni, pant, pant... Gli strumentisti devono studiare soprattutto sui testi di analisi formale... è decisamente più utile. Lo studio dell'armonia è mooolto noioso, non trovate? (e comunque io preferisco l'Alfredo De Ninno - edizioni Curci)
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