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La professione dell'insegnante e le speranze


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Per molti di voi chitarra vuol dire insegnare come può voler dire imparare.

Ma un bravo maestro di chitarra per che cosa si contraddistingue ???? trucchetti svelati , una guida all'interpretazione (sempre tenendo conto secondo me che ognuno ha la propria) o quant'altro ?????

Ma potete anche mettere i vostri sogni quello che sperate di raggiungere nella musica, un ambizione personale.

 

Personalmente ho conosciuto diversi tipi di maestri : maestri che in due lezioni ti spiegano tutto, maestri che suggeriscono bene, maestri che seguono le tue scelte e ti lasciano libero, maestri che pensi che non ti spiegano ma ti spiegano più degli altri, ma anche maestri che dicono di sapere ma non sanno un bel niente, maestri caotici (quelli che non sanno neanche da dove partire e tu ti accorgi che ti hanno insegnato male quando dopo 7 anni lo cambi) , maestri che hanno voglia di parlare di altro a lezione.

 

Bè, a me me ne sono capitati così tanti ma ultimamente sono stato fortunato !

 

Dimmi la tua ..................................................................... ;)

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A mio parere il maestro è una figura fondamentale all'interno di un percorso musicale.Credo che debba avere questi requisiti:1) insegnare in maniera corretta,cosa banale ma non omissibile2)essere chiaro e coerente in ogni cosa che dice per non generare confusione all'interno dell'allievo.3)avere una visione della didattica a 360 gradi in modo da non soffermarsi solo sulla tecnica o sulla interpretazione ma dedicare particolare attenzione a entrambi non tralasciando il gran numero di dettagli e sfumature che vi sono all'interno 4)trasmettere con amore la propia materia 5)avere un rapporto particolare con l'allievo che lo porti ad avere gratificazione nel momento in cui le cose da lui insegnate portanno a buoni frutti 6) ascoltare i problemi dell'allievo cercando di trovare una soluzione ad essi.

 

A proposito dei punti 4 e 5 devo dire che mi infastidisce notevolmente l'atteggiamento di una percentuale di docenti di cui il solo fine ultimo è il guadagno economico.

Tali cercano di mascherare il loro totale disinteressamento nei confronti dell'allievo attraverso l'ipocrisia.Ma l'allievo avverte ciò.

Trovo che tale atteggiamento sia demotivante,disgustoso,meschino e poco professionale.Infatti non pretendo da un maestro che abbia un ''affiatamento''scaturito dal comune amore per la musica con l'allievo

cosa rintracciabile solo in persone che hanno non solo un livello musicale ma anche umano alto ma che almeno si preoccupi della preparazione dell' allievo per senso del dovere.

 

Pertanto invito coloro che attuano l'atteggiamento da me precedentemente esplicato a cambiare mestiere.

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A mio parere il maestro è una figura fondamentale all'interno di un percorso musicale.Credo che debba avere questi requisiti:1) insegnare in maniera corretta,cosa banale ma non omissibile2)essere chiaro e coerente in ogni cosa che dice per non generare confusione all'interno dell'allievo.3)avere una visione della didattica a 360 gradi in modo da non soffermarsi solo sulla tecnica o sulla interpretazione ma dedicare particolare attenzione a entrambi non tralasciando il gran numero di dettagli e sfumature che vi sono all'interno 4)trasmettere con amore la propia materia 5)avere un rapporto particolare con l'allievo che lo porti ad avere gratificazione nel momento in cui le cose da lui insegnate portanno a buoni frutti 6) ascoltare i problemi dell'allievo cercando di trovare una soluzione ad essi.

 

A proposito dei punti 4 e 5 devo dire che mi infastidisce notevolmente l'atteggiamento di una percentuale di docenti di cui il solo fine ultimo è il guadagno economico.

Tali cercano di mascherare il loro totale disinteressamento nei confronti dell'allievo attraverso l'ipocrisia.Ma l'allievo avverte ciò.

Trovo che tale atteggiamento sia demotivante,disgustoso,meschino e poco professionale.Infatti non pretendo da un maestro che abbia un ''affiatamento''scaturito dal comune amore per la musica con l'allievo

cosa rintracciabile solo in persone che hanno non solo un livello musicale ma anche umano alto ma che almeno si preoccupi della preparazione dell' allievo per senso del dovere.

 

Pertanto invito coloro che attuano l'atteggiamento da me precedentemente esplicato a cambiare mestiere.

 

Apprezzo quello che hai scritto. In effetti la possibilità di trovare maestri scadenti è altissimissimissima. Credo che il futuro dell'affidabilità stia nei corsi multimediali in internet. Non mi stancherò mai di dirlo che le lezioni online sono di un efficacia unica , l'unica cosa che bisogna fare è organizzarsi all'interno di esse (visto la quantità degli argomenti).

Un maestro potrebbe organizzare il tuo lavoro in maniera tale da fare una bella cresta. Ad esempio. Una pagine per libro a lezione. In un libro considera che ci possono essere 300 pagine, e non se ne usa solo uno. Vieni fuori musicista in 40 anni.

Oltre a questo trovi degli insegnanti che non ti fanno sentire come suonano, e appena dici "dai suonami un pezzo" ti trovano qualche scusa per non suonarlo.

Questo mi fa pensare che i maestri non siano più indispensabili, proprio perchè trovare un maestro buono è come trovare un ago in un pagliaglio.Uno che ha veramente voglia di suonare un genere, impara quel genere con il materiale che trova in rete.

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Per quanto mi riguarda, la figura dell'insegnante di chitarra, del cosiddetto Maestro, non deve fare null' altro che 'trapassare le proprie nozioni' al prossimo. Il prossimo, in questo caso, si identifica con gli allievi, coloro che non posseggono le nozioni che riceveranno dal proprio Maestro. Questo trapasso avviene ( o almeno dovrebbe ) in qualunque campo lavorativo cui si faccia riferimento. Il lavoro nient' altro è che Servizio, un modo per aiutare gli altri, rendersi utile a vantaggio di qualcuno, e mai fine a se stesso.

Nel caso in questione, l'insegnante di chitarra deve saper trasferire al meglio il proprio sapere all' allievo, nel modo quanto più oggettivo possibile. Tanto per fare un esempio, il bravo insegnante, per me, prima di cominciare a dare una determinata impostazione all'allievo, deve prima portarlo a conoscenza del fatto che esistono svariate scuole chitarristiche, e non convincerlo a tutti i costi che quella alla quale appartiene sia necessariamente la migliore. Quindi, tanto per sintetizzare, credo che il Maestro ( evito di affiancargli l'aggettivo 'bravo' perchè trovo che sia implicito dell' Essere Maestro, o quantomeno in teoria dovrebbe essere così ) debba innanzitutto mostrare all'allievo tutte le carte disponibili sul tavolo, e spetterà solo all' allievo decidere quale giocare. Solo in seguito all' avvenuta scelta, il Maestro potrà ritenersi nelle condizioni di 'obbligare' l'allievo a navigare in una certa direzione. Farlo direttamente, al primo impatto, è, per me, parecchio scorretto e poco serio.

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Oltre a questo trovi degli insegnanti che non ti fanno sentire come suonano, e appena dici "dai suonami un pezzo" ti trovano qualche scusa per non suonarlo.

 

Si esattamente Waller per non parlare invece di quelli che dicono :in questo pezzo non fai sentire bene il fraseggio senti come si dovrebbe fare.

L'unico problema è che poi a te allievo data la dimostrazione penosa che hai appena avuto che magari era la dimostrazione dell' anti fraseggio ti verebbe voglia o di andartene subito o di prendere la chitarra del maestro e rompergliela in testa.

 

il bravo insegnante, per me, prima di cominciare a dare una determinata impostazione all'allievo, deve prima portarlo a conoscenza del fatto che esistono svariate scuole chitarristiche

 

Ah certo Antonio alcuni ti portano a conoscenza delle diverse scuole chitarristica ma è inutile dire che ognuno è convinto che la propia è la migliore facendo uscire fuori frasi insulse del tipo''questa didattica sta anni luce avanti a tutte le altre presenti in conservatorio(eh giusto dimenticavo che tu sei l'unico buono e tutti gli altri barcollano nel buio).Il problema è che se acchiappi uno che nutre questa convizione appartenendo ad una scuola buona il problema è relativo e si restringe ad una grettezza mentale che potrebbe essere tranquillamente superata .Ma nel secondo caso quello in cui il maestro è convinto che la propia scuola chitarristica è la migliore ma magari oggettivamente è la peggiore li si che ti viene la stizza.

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Credo che il futuro dell'affidabilità stia nei corsi multimediali in internet. Non mi stancherò mai di dirlo che le lezioni online sono di un efficacia unica , l'unica cosa che bisogna fare è organizzarsi all'interno di esse (visto la quantità degli argomenti).

Un maestro potrebbe organizzare il tuo lavoro in maniera tale da fare una bella cresta. Ad esempio. Una pagine per libro a lezione. In un libro considera che ci possono essere 300 pagine, e non se ne usa solo uno. Vieni fuori musicista in 40 anni.

Oltre a questo trovi degli insegnanti che non ti fanno sentire come suonano, e appena dici "dai suonami un pezzo" ti trovano qualche scusa per non suonarlo.

Questo mi fa pensare che i maestri non siano più indispensabili, proprio perchè trovare un maestro buono è come trovare un ago in un pagliaglio.Uno che ha veramente voglia di suonare un genere, impara quel genere con il materiale che trova in rete.

 

Ti pare che si possa davvero imparare a studiare uno strumento musicale con le lezioni online? :shock:

Penso che la tua sia solo una simpatica provocazione...esistono bellissimi corsi on line, anche di chitarra, e molti di teoria musicale, specie in inglese. Sono interessanti, utili per capire molte cose, ma se ci fai caso, non arrivano mai a proporre livelli veramente avanzati di apprendimento.

 

L'e-learning sta invadendo la nostra cultura in tutti campi, sicuramente offre dei vantaggi ma anche delle incolmabili lacune. E' lo stesso principio delle lezioni universitarie online, se ti iscrivi al consorzio Nettuno ti puoi anche laureare in astrofisica (forse), ma certo non in medicina o in archeologia (anche riuscendoci, saresti poi davvero un medico o un archeologo?) ;)

Poter rivedere una lezione mille volte può essere di un qualche aiuto, mi pare lapalissiano che seguire le lezioni dal vivo sia un'altra cosa. Non vale nemmeno la pena di elencarne i motivi.

 

Non parliamo di uno studio dove ci sono solo il maestro e l'allievo.

Un insegnante poi, che si comportasse come dici tu (una pagina del libro a lezione) non sarebbe altro che la giusta ricompensa per chi se lo sceglie. :D

 

 

 

Butterfly

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Oltre a questo trovi degli insegnanti che non ti fanno sentire come suonano, e appena dici "dai suonami un pezzo" ti trovano qualche scusa per non suonarlo.

 

 

Si esattamente Waller per non parlare invece di quelli che dicono :in questo pezzo non fai sentire bene il fraseggio senti come si dovrebbe fare.

L'unico problema è che poi a te allievo data la dimostrazione penosa che hai appena avuto che magari era la dimostrazione dell' anti fraseggio ti verebbe voglia o di andartene subito o di prendere la chitarra del maestro e rompergliela in testa.

 

il bravo insegnante, per me, prima di cominciare a dare una determinata impostazione all'allievo, deve prima portarlo a conoscenza del fatto che esistono svariate scuole chitarristiche

 

Ah certo Antonio alcuni ti portano a conoscenza delle diverse scuole chitarristica ma è inutile dire che ognuno è convinto che la propia è la migliore facendo uscire fuori frasi insulse del tipo''questa didattica sta anni luce avanti a tutte le altre presenti in conservatorio(eh giusto dimenticavo che tu sei l'unico buono e tutti gli altri barcollano nel buio).Il problema è che se acchiappi uno che nutre questa convizione appartenendo ad una scuola buona il problema è relativo e si restringe ad una grettezza mentale che potrebbe essere tranquillamente superata .Ma nel secondo caso quello in cui il maestro è convinto che la propia scuola chitarristica è la migliore ma magari oggettivamente è la peggiore li si che ti viene la stizza.

.

 

 

Sarà appena il caso di ricordare a lorsignori che esiste una distinzione categorica tra il diritto di critica (il cui esercizio è del tutto legittimo anche nei confronti della categoria dei docenti) e il pettegolezzo da ballatoio che, sparso in un forum, mentre lascia intatta la reputazione di ignoti maestri, nei confronti dei quali la chiacchiera si spreca senza il minimo costrutto, dall'altra parte inesorabilmente rivela l'esistenza di categorie di allievi ai quali i maestri"ideali" senza esitazione indicherebbero la porta alla prima lezione. Lo stile è l'uomo, signori, e vi auguro che quello che si delinea in questa discussione non sia il vostro, ma solo un abito momentaneo. Sono convinto che, come me, molti lettori di questo forum si sentirebbero sollevati se voleste rientrare nei vostri panni. Tanto meglio quanto prima.

 

dralig

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Signor Gilardino le mie parole possono sembrare anche poco costruttive e dei pettegolezzi da ballatoio ma le posso assicurare che non sono state scritte per una voglia superficiale di parlare male dietro le spalle altrui ma in base ad una rabbia interna nei confronti di atteggiamenti che a mio modo di vedere sono stupidi e gretti.

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Oltre a questo trovi degli insegnanti che non ti fanno sentire come suonano, e appena dici "dai suonami un pezzo" ti trovano qualche scusa per non suonarlo.

 

 

Si esattamente Waller per non parlare invece di quelli che dicono :in questo pezzo non fai sentire bene il fraseggio senti come si dovrebbe fare.

L'unico problema è che poi a te allievo data la dimostrazione penosa che hai appena avuto che magari era la dimostrazione dell' anti fraseggio ti verebbe voglia o di andartene subito o di prendere la chitarra del maestro e rompergliela in testa.

 

il bravo insegnante, per me, prima di cominciare a dare una determinata impostazione all'allievo, deve prima portarlo a conoscenza del fatto che esistono svariate scuole chitarristiche

 

Ah certo Antonio alcuni ti portano a conoscenza delle diverse scuole chitarristica ma è inutile dire che ognuno è convinto che la propia è la migliore facendo uscire fuori frasi insulse del tipo''questa didattica sta anni luce avanti a tutte le altre presenti in conservatorio(eh giusto dimenticavo che tu sei l'unico buono e tutti gli altri barcollano nel buio).Il problema è che se acchiappi uno che nutre questa convizione appartenendo ad una scuola buona il problema è relativo e si restringe ad una grettezza mentale che potrebbe essere tranquillamente superata .Ma nel secondo caso quello in cui il maestro è convinto che la propia scuola chitarristica è la migliore ma magari oggettivamente è la peggiore li si che ti viene la stizza.

.

 

 

Sarà appena il caso di ricordare a lorsignori che esiste una distinzione categorica tra il diritto di critica (il cui esercizio è del tutto legittimo anche nei confronti della categoria dei docenti) e il pettegolezzo da ballatoio che, sparso in un forum, mentre lascia intatta la reputazione di ignoti maestri, nei confronti dei quali la chiacchiera si spreca senza il minimo costrutto, dall'altra parte inesorabilmente rivela l'esistenza di categorie di allievi ai quali i maestri"ideali" senza esitazione indicherebbero la porta alla prima lezione. Lo stile è l'uomo, signori, e vi auguro che quello che si delinea in questa discussione non sia il vostro, ma solo un abito momentaneo. Sono convinto che, come me, molti lettori di questo forum si sentirebbero sollevati se voleste rientrare nei vostri panni. Tanto meglio quanto prima.

 

dralig

 

Siamo in due a pensarla in modo simile, ed è un nostro diritto non entrare nei nostri panni e approfondire il più possibile l'argomento.

Io non critico tutti i docenti (ne ho trovati anche di validi) ma la astuzia di molti a discapito del giovincello che va per imparare qualcosa che ama.

Per quanto riguarda i docenti : tutti quanti (anche scolastici) !!!!!!!!! pochi dimostrano di saperci fare, molti invece pensano di saper fare grazie al titolo di docente proprio come il neodiplomato che pensa che solo per il fatto di aver preso il diploma non deve abbassarsi a fare lavori umili.

Poi, se ha uno sta bene quello che dico bene, se non sta bene LO DICO LO STESSO ma ascoltando quello che dicono anche gli altri, potendo se è possibile crescere.

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Siamo in due a pensarla in modo simile, ed è un nostro diritto non entrare nei nostri panni e approfondire il più possibile l'argomento.

Io non critico tutti i docenti (ne ho trovati anche di validi) ma la astuzia di molti a discapito del giovincello che va per imparare qualcosa che ama.

Per quanto riguarda i docenti : tutti quanti (anche scolastici) !!!!!!!!! pochi dimostrano di saperci fare, molti invece pensano di saper fare grazie al titolo di docente proprio come il neodiplomato che pensa che solo per il fatto di aver preso il diploma non deve abbassarsi a fare lavori umili.

Poi, se ha uno sta bene quello che dico bene, se non sta bene LO DICO LO STESSO ma ascoltando quello che dicono anche gli altri, potendo se è possibile crescere.

 

In una discussione intitolata al maestro ideale, ci si attende di leggere apprezzamenti sul modo con cui siffatto maestro esplica il suo compito, sulle qualità e sull'impegno che lo abilitano a farlo, sulle metodologie che adotta, sui modelli che offre agli allievi, sui testi che adopera come supporto didattico, su quelli che eventualmente ha scritto e pubblicato, sull'interazione tra la sua metodologia e quella di altri didatti, etc. etc. - un campo vastissimo di osservazione, che offre spunti infiniti. Che cosa hanno a che fare con tutto ciò gli sfoghi lanciati contro supposti, anonimi maestri, le lamentele sulle loro malefatte e sui loro soprusi e le loro manchevolezze? A chi giovano? Dove portano? A quale utilità rispondono?

E' certo possibile crescere (senza alzare la voce, la maleducazione non è segno di forza, ma di debolezza), ma è da escludere che coloro che leggono messaggi del genere possano trovare stimoli per la loro crescita: trovano invece deprimenti manifestazioni di malanimo e di stizza, leggono affermazioni pesantissime - la cui veridicità non è provata né dimostrata - dirette non si sa bene a chi, non si sa bene a quale scopo,

in termini che non inducono certo il lettore a considerazioni positive nei confronti di chi li adopera.

 

dralig

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