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Sbocchi professionali... chitarristicamente parlando.


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Vuoi riformulare, per favore, Capo d'Astro?

La tua affermazione è a primo impatto molto sgradevole.

Per favore, aggiungi qualche spiegazione o dovrò procedre ad una ammonizione per violazione del manifesto.

 

Intendo dire che alcune figure professonali vedono una crescente richiesta nei paesi asiatici (Cina e India) mentre la richiesta diminuisce in Europa. Viene chiamata "delocalizzazione" e molti giovani professionisti europei ne conoscono gli effetti.

 

Puoi anche cancellare il post se lo ritieni sgradevole.

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Non ritengo, io, il post sgradevole.

Il messaggio, nella prima versione è sgradevole e può portare a discussioni ancora più sgradevoli soprattutto in un forum dove si parla di musica.

 

Ti prego in futuro di considerare l'ipotesi che se persone con gli occhi a mandorla o di colorito scuro causano problemi ai "molti giovani professionisti" occidentali, probabilmente hanno le carte e le capacità per farlo.

Sono un giovane professionista e non mi vedo danneggiato ne ho paura del confronto causato dalla 'delocalizzazione' che io includo tra gli elementi della 'globalizzazione': usiamo questo termine solo per quel che ci fa comodo ma il tema è molto più complesso di qualche eMail, qualche palmare con il GPS e Internet a scuola.

 

Circa la cancellazione, come ben sai, nessun post viene cancellato da questo forum se non per motivazioni molto serie.

 

Considero chiusa la questione e vi prego di ritornare in-topic.

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vorrei un po' di pareri riguardo a "ciò che si può fare" (per dirlo un po' maccheronico) dopo aver finito gli studi di chitarra, compresi (volendo) vari masterclass o eventuali corsi aggiuntivi.

 

Una volta terminato il corso di conservatorio e preso il diploma di chitarra frequenta (finchè le tue possibilità economiche te lo permettono) più corsi possibili con docenti di ogni scuola.

 

Tra un corso e l'altro cerca qualche concorso alla tua portata e partecipa con lo scopo di conoscere il livello dei tuoi coetanei di un'altra regione/stato (a seconda del luogo in cui si svolge il concorso e sempre in base al tuo budget)

Frequenta ambienti musicali e presenzia a concerti di tutti gli strumenti con maggiore attenzione per il tuo.

Leggi sempre musica nuova originale per il tuo strumento e continua a farlo sempre nel tempo libero anche senza la chitarra tra le mani: leggi la musica e immagina la tastiera.

 

io mi sento portata, e penso allo stesso tempo di avere dei buoni mezzi per portare a termine gli studi, ma poi, cosa succede? posso andare ad insegnare? posso suonare come interprete?

Fai questa domanda a te stessa.

Ti piace stare davanti a delle persone che in silenzio di ascoltano mentre suoni?

 

so che sembrerà una questione un po' insolita da trattare

 

Affatto. E' una domanda legittima e che dimostra molta maturità.

Sono certo che altri risponderanno al tuo thread.

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Ti prego in futuro di considerare l'ipotesi che se persone con gli occhi a mandorla o di colorito scuro causano problemi ai "molti giovani professionisti" occidentali, probabilmente hanno le carte e le capacità per farlo.

 

Questa e' una tua interpretazione del mio post: io non ho parlato di "problemi" causati da altre persone ne' tantomeno ho fatto paragoni di capacita'.

Ti prego in futuro di considerare l'ipotesi che il mercato del lavoro e' diventato internazionale, ma che non tutti giocano con le stesse regole.

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E' un problema complesso ma in effetti off topic.

Sinceramente ho colto un tono metaforico nel post di Capo d'Astro e non razzista, altrimenti non avrei risposto come ho fatto e spero non ci siano fraintendimenti.

Nel mio lavoro ho contatti quotidiani con studenti di diverse nazionalità e vedo l'evolversi velocissimo del mercato del lavoro e della ricerca scientifica.

Le generazioni piu' giovani dovranno certamente abituarsi a confrontarsi con un ambito culturale più ampio e a competere adeguandosi alle maggiori e diverse capacità richieste, anche nello studio.

Capiterà, penso, anche nel mondo della musica classica e questo forse può essere oggetto di riflessione anche da parte di Kikkina_music.

Mi pare che si sia parlato spesso, dei nuovi e giovanissimi talenti chitarristici dei paesi asiatici e non solo, e delle differenti impostazioni di studio e interpretazione.

Del resto, quale altra forma d'arte, più della musica, riesce a far parlare fra loro popoli diversi?

 

 

 

Butterfly

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Scusate, ma solo io ho la percezione che una domanda di questo tipo da una ragazza di appena 15 anni sia una cosa perlomeno bizzarra? Mi fa strano.

Per quel che ti posso consigliare io, che non sono Nessuno (o meglio nessuno), vivi, ama, studia, appassionati al mondo e a tutto quello che trovi interessante e perché no, anche a quello che trovi noioso (lo so, sembra un po' paradossale, ma non lo è del tutto). Meravigliati, entusiasmati, stufati, annoiati. A 15 anni non si deve aver tempo per pensare al lavoro. Se la vita ti porterà a fare la chitarrista (o la musicista in generale) lo vedrai col tempo: suona perché ti va di farlo, non perché dovrà essere il tuo lavoro. Per fortuna la musica non te la potrà mai portare via nessuno, a dispetto di qualunque professione o mestiere farai: gli esempi sarebbero troppi.

Spero si capisca che il mio non é un invito alla bighellonare nel bar sottocasa, ma a vivere un momento come l'adolescenza senza le preoccupazioni di una vita "adulta", senza porsi interrogativi che (lo dico con tutto il rispetto che possa esistere sulla faccia di questo pianeta) non hanno priorità, almeno per il momento.

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Spero si capisca che il mio non é un invito alla bighellonare nel bar sottocasa, ma a vivere un momento come l'adolescenza senza le preoccupazioni di una vita "adulta", senza porsi interrogativi che (lo dico con tutto il rispetto che possa esistere sulla faccia di questo pianeta) non hanno priorità, almeno per il momento.

 

A volte credo che siano solo gli adulti a pensare che l'adolescenza sia o debba essere un momento del tutto "spensierato". ;)

Basterebbe leggere i temi dei bambini per notare come pensieri e interrogativi profondi emergano ben prima che ce ne possiamo ricordare, da grandi. Comunque spesso (non è opinione mia ma ha motivi ben precisi) le ragazze cominciano ad interrogarsi un po' prima dei ragazzi sul loro futuro.

A parte questo, decidere di intraprendere degli studi musicali o artistici in generale (che sono sempre a lungo termine), pone delle incognite maggiori rispetto ad altri percorsi di formazione e comporta a volte problemi organizzativi che investono anche la famiglia (scelta di una sede ecc.). Mi pare poi di aver letto in più di una biografia che molti musicisti hanno addirittura iniziato la loro carriera in giovanissima età...

 

Non vedo niente di strano a porsi con curiosità domande sui possibili sbocchi lavorativi già a 15 anni; non significa mettersi in ansia o rinunciare a prendere in esame più possibilità e/o cambiare idea se nel tempo sopraggiungono nuovi interessi o necessità.

La vita, purtroppo e per fortuna, ha sempre più fantasia di noi. ;)

 

 

 

Butterfly (pontificat) :mrgreen:

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ciao a tutti...

ho una domanda (credo) un po' insolita da farvi, soprattutto ai "già diplomati", "già insegnanti", "già chitarristi", "già concertisti"..

 

 

vorrei un po' di pareri riguardo a "ciò che si può fare" (per dirlo un po' maccheronico) dopo aver finito gli studi di chitarra, compresi (volendo) vari masterclass o eventuali corsi aggiuntivi."..

 

Ovviamente, e per prima cosa, continuare a studiare. Quella del musicista è una formazione permanente, per la quale occorre alimentare in continuazione la propria conoscenza. Per esempio, supposto che la formazione strumentale di base che si acquisisce normalmente nei conservatori sia completa e senza lacune, occorre approfondire la propria conoscenza della musica, studiando composizione, anche se non si intende comporre. E tra le "varie" masterclasses offerte dalle istituzioni pubbliche e private, molte possono essere ignorate, ma alcune possono integrare la formazione di qualunque strumentista, anche già "famoso".

 

 

 

io mi sento portata, e penso allo stesso tempo di avere dei buoni mezzi per portare a termine gli studi, ma poi, cosa succede? posso andare ad insegnare? posso suonare come interprete?

 

Può scegliere una delle due attività, oppure - come fanno quasi tutti - esercitarle entrambe, creando tra le due una sorta di compatibilità. Chitarristi che abbiano potuto e che possano vivere unicamente dei proventi dei loro concerti, ce ne sono stati e ce ne sono pochissimi: Segovia insegnò poco, e non trattenne mai per sé gli incassi del suo lavoro di docente, che devolveva agli allievi in forma di borse di studio o, non di rado, di sovvenzione diretta. Tutti gli altri, anche quelli che non hanno mai voluto una posizione ufficiale di insegnante, offrono ai loro clienti la formula concerto+masterclass, a riprova del fatto che è praticamente impossibile vivere dei soli cachet dei concerti. Se si sente una fuoriclasse, e ha dentro di sé il carisma che permette di comunicare la musica al pubblico in carne e ossa (questo è il concertista), si costruisca un repertorio di alcune centinaia di pezzi, si faccia conoscere e poi si vedrà. Fra dieci anni, avrà le idee più chiare. Inutile a dirsi - e non per spegnere entusiasmi - alla Sua età tutti o quasi si sentono dei fuoriclasse e si dichiarano disposti a far ardere la loro vita nella fiamma dell'arte. A 35 anni, hanno un mutuo da pagare, una famiglia da mantenere e, in genere, danno lezioni in quantità ben superiore a quella che occorrerebbe per colmare la loro passione didattica: il lezionificio ha preso il posto della carriera concertistica.

 

Quindi, per ora, direi: studiare lo strumento, iniziare al più presto lo studio della composizione, ascoltare molta musica non chitarristica con la partitura alla mano, imparare alla perfezione l'inglese e almeno un'altra lingua (altrimenti non si fa nessuna carriera concertistica), e rimanere in attesa di capire meglio quale sia la propria strada.

 

Non c'è niente di male nel sognare, ed è importante progettare al più presto possibile la propria vita. Come si dice, l'uomo propone e Dio dispone.

 

dralig

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La vita, purtroppo e per fortuna, ha sempre più fantasia di noi.

 

Aggiungo, che è un'insegnante terribile: prima l'esperienza vissuta poi l'insegnamento.

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La vita, purtroppo e per fortuna, ha sempre più fantasia di noi.

 

Aggiungo, che è un'insegnante terribile: prima l'esperienza vissuta poi l'insegnamento.

 

 

Infatti.

 

 

 

Butterfly

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