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Non c'è niente di male nel sognare, ed è importante progettare al più presto possibile la propria vita. Come si dice, l'uomo propone e Dio dispone.

Su questo mi trovo in sintonia: credo essermi spiegato male, poiché la mia idea non aveva nulla a che fare con la spensieratezza dovuta o presunta di un'età piuttosto che di un'altra (di anni ne ho 26 e mi ricordo perfettamente quanto non sia stata la spensierata la mi adolescenza) o con un invito al non progettare in alcun modo la propria vita.

Però sono convinto che quando si parla di sogni, cioè di grandi aspirazioni, poco dovrebbero contare i 740: se la domanda fosse stata "Cosa posso fare per diventare una grande chitarrista?" non mi sarei sorpreso, mi sorprende che si chieda "cosa posso fare se faccio la chitarrista?".

Ci vedo un po' troppa prosa, per poter essere un sogno. Finché si può, manterrei la poesia.

 

;)

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Ciao Kokis! Credo che quando un/a ragazzo/a pone una domanda "seria" sul proprio futuro, sia "doveroso" cercare di dare una risposta altrettanto "seria" (nei limiti del contesto in cui è stata posta questa domanda, cioè un forum).

Rileggendo il post iniziale non riesco a leggervi l'interpretazione che cogli tu. Mi sembra che i quesiti siano espressi con sincera curiosità di conoscere quali opportunità offre un percorso così difficile e particolare come quello di chi studia musica classica.

I sogni comunque si possono realizzare solo con molto impegno "concreto", altrimenti restano illusioni.

La vera poesia è quella che sa trasfigurare la realtà quotidiana, non ignorarla.

 

 

 

Butterfly


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Inviato
Ciao Kokis! Credo che quando un/a ragazzo/a pone una domanda "seria" sul proprio futuro, sia "doveroso" cercare di dare una risposta altrettanto "seria" (nei limiti del contesto in cui è stata posta questa domanda, cioè un forum).

Rileggendo il post iniziale non riesco a leggervi l'interpretazione che cogli tu. Mi sembra che i quesiti siano espressi con sincera curiosità di conoscere quali opportunità offre un percorso così difficile e particolare come quello di chi studia musica classica.

I sogni comunque si possono realizzare solo con molto impegno "concreto", altrimenti restano illusioni.

La vera poesia è quella che sa trasfigurare la realtà quotidiana, non ignorarla.

 

 

 

Butterfly

 

Precisamente, dunque riesce molto difficile, in una prospettiva poetica, indicare delle "opportunità". Si può soltanto, responsabilmente - descrivere- data la sede, in modo inevitabilmente sommario - la realtà in cui vivono sia i concertisti riusciti che quelli mancati, senza tentare di tracciare percorsi che, essendo creati da ogni artista per sé, non sono prevedibili.

 

dralig


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Inviato

Ci vedo un po' troppa prosa, per poter essere un sogno. Finché si può, manterrei la poesia.

 

;)

 

La poesia è un dono celestiale, passa attraverso chi lo possiede. Il cammino dell'artista è soprattutto quello della consapevolezza di sé: richiede tempo e si paga, inevitabilmente, in sofferenze.

 

Gli adolescenti che credono di essere Rimbaud costituiscono una tipologia che ogni docente colto sa come manovrare. Leggere, al riguardo, l'ultimo racconto de "Il muro" di Jean Paul Sartre, intitolato "L'infanzia di un capo".

 

dralig


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Inviato
Ciao Kokis! Credo che quando un/a ragazzo/a pone una domanda "seria" sul proprio futuro, sia "doveroso" cercare di dare una risposta altrettanto "seria" (nei limiti del contesto in cui è stata posta questa domanda, cioè un forum).

Rileggendo il post iniziale non riesco a leggervi l'interpretazione che cogli tu. Mi sembra che i quesiti siano espressi con sincera curiosità di conoscere quali opportunità offre un percorso così difficile e particolare come quello di chi studia musica classica.

I sogni comunque si possono realizzare solo con molto impegno "concreto", altrimenti restano illusioni.

La vera poesia è quella che sa trasfigurare la realtà quotidiana, non ignorarla.

 

 

 

Butterfly

 

Non credo di non aver risposto seriamente, per le facoltà che possiedo, ho risposto nel modo più serio possibile, non ho dubbi che non sia abbastanza, ma di più non so fare, in buona fede. Non credo di aver gettato ombre sulla personalità e gli intenti della nostra giovane amica, semplicemente ho voluto esprimere la mia sensazione, tutto qua. Probabilmente mi sbaglierò.


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Non credo di non aver risposto seriamente, per le facoltà che possiedo, ho risposto nel modo più serio possibile, non ho dubbi che non sia abbastanza, ma di più non so fare, in buona fede. Non credo di aver gettato ombre sulla personalità e gli intenti della nostra giovane amica, semplicemente ho voluto esprimere la mia sensazione, tutto qua. Probabilmente mi sbaglierò.

 

Nel dire quello che pensa e quello che sente, non sbaglia mai. Continui così per il resto dei Suoi giorni, costi quel che costi.

 

dralig


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Non credo di non aver risposto seriamente, per le facoltà che possiedo, ho risposto nel modo più serio possibile, non ho dubbi che non sia abbastanza, ma di più non so fare, in buona fede. Non credo di aver gettato ombre sulla personalità e gli intenti della nostra giovane amica, semplicemente ho voluto esprimere la mia sensazione, tutto qua. Probabilmente mi sbaglierò.

 

Nessuno ti ha rimproverato di non aver risposto seriamente, Kokis, ci mancherebbe.

Quel che volevo sottolineare è che spesso si da poca importanza agli interrogativi dei giovanissimi sul loro futuro, rimandando ad una età più adulta l'assunzione di decisioni di una certa importanza, quasi si volesse proteggerli dalle difficoltà che si vorrebbe non dovessero a loro volta affrontare entrando nell'età adulta.

Trovo proficuo fare invece una specie di "atto di fiducia", condividendo le proprie esperienze, nei modi e con le parole adeguate, anche con chi potrebbe sembrare ancora acerbo per capirle in pieno.

 

A parte questo, non attribuirei troppi significati reconditi alle domande di questa ragazza; più che sulla natura poetica o meno dei suoi quesiti esistenziali, cercherei il modo migliore oer aiutarla a capire prima di tutto se stessa e a focalizzare le proprie aspirazioni.

 

Solo chi ne ha provato diretta esperienza, può descrivere gli autentici scenari di mondi che da fuori possono talvolta apparire solo nel loro aspetto più immediato "di sogno", senza rivelare la fatica e i sacrifici che comporta attraversarli.

In questo senso mi pare che sia il M° Gilardino che il M.° Porqueddu abbiano saputo dire parole utili e profonde che auguro a Kikkina di conservare e rileggere con attenzione.

 

 

 

Butterfly


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Solo chi ne ha provato diretta esperienza, può descrivere gli autentici scenari di mondi che da fuori possono talvolta apparire solo nel loro aspetto più immediato "di sogno", senza rivelare la fatica e i sacrifici che comporta attraversarli

 

Io a proposito mi sento di dire una cosa : qui,almeno per quanto mi riguarda ,nessuno pensa che l'iter di un chitarrista sia tutto rosa e fiori. Credo al contrario che sia caratterizzato da molti sacrifici ma la base che rende forte e da la stabilità per affrontarli è la passione che dovrebbe contraddistinguere un vero musicista. A riguardo trovo significativa una frase di un didatta di solfeggio ,se non sbaglio,Dacci in cui afferma che il vero artista tende a non sentire la fatica e lo sforzo poiche lo confonde quasi con il piacere che prova attuando ciò che fa.

Credo che in ogni cosa è importante sentirsi chiamato a farla per il buon conseguimento di essa.


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Non credo di non aver risposto seriamente, per le facoltà che possiedo, ho risposto nel modo più serio possibile, non ho dubbi che non sia abbastanza, ma di più non so fare, in buona fede. Non credo di aver gettato ombre sulla personalità e gli intenti della nostra giovane amica, semplicemente ho voluto esprimere la mia sensazione, tutto qua. Probabilmente mi sbaglierò.

 

Nessuno ti ha rimproverato di non aver risposto seriamente, Kokis, ci mancherebbe.

Quel che volevo sottolineare è che spesso si da poca importanza agli interrogativi dei giovanissimi sul loro futuro, rimandando ad una età più adulta l'assunzione di decisioni di una certa importanza, quasi si volesse proteggerli dalle difficoltà che si vorrebbe non dovessero a loro volta affrontare entrando nell'età adulta.

Trovo proficuo fare invece una specie di "atto di fiducia", condividendo le proprie esperienze, nei modi e con le parole adeguate, anche con chi potrebbe sembrare ancora acerbo per capirle in pieno.

 

A parte questo, non attribuirei troppi significati reconditi alle domande di questa ragazza; più che sulla natura poetica o meno dei suoi quesiti esistenziali, cercherei il modo migliore oer aiutarla a capire prima di tutto se stessa e a focalizzare le proprie aspirazioni.

 

Solo chi ne ha provato diretta esperienza, può descrivere gli autentici scenari di mondi che da fuori possono talvolta apparire solo nel loro aspetto più immediato "di sogno", senza rivelare la fatica e i sacrifici che comporta attraversarli.

In questo senso mi pare che sia il M° Gilardino che il M.° Porqueddu abbiano saputo dire parole utili e profonde che auguro a Kikkina di conservare e rileggere con attenzione.

 

 

 

Butterfly

 

probabilmente nella mia più completa ignoranza avrò anche disimparato a leggere (se mai lo abbi asaputo fare). Credo che il mio pensiero sia chiaro, per quanto sia stato in grado di chiarirlo. L'unica cosa che mi da' veramente fastidio è questa convinzione che continui a ribadire che io non rispetti e non dia abbastanza importanza alle domande di un adoloscente. Ripeto, so benissimo cosa vuol dire essere adolescente e non ho una visione dicotomica o completamente separata tra l'individuo in quanto adulto o in quanto adolescente o bambino. Dici che non è vero che prendo poco seriamente il quesito della ragazza e subito dopo continui scrivendo che "spesso si da poca importanza agli interrogativi dei giovanissimi sul loro futuro". Presumo sia riferito a me, se non lo é non capisco che necessità ci sia di fare un'affermazione di questo tipo.

 

più che sulla natura poetica o meno dei suoi quesiti esistenziali, cercherei il modo migliore oer aiutarla a capire prima di tutto se stessa e a focalizzare le proprie aspirazioni

 

Scusami, ma se non sono quesiti esistenziali o "reconditi" questi, quali sono i quesiti esistenziali?


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Ciao Kokis80, non ho diretto le mie riflessioni "contro" nessuno, però alcune sono state stimolate da questo tuo primo intervento:

 

... io ho la percezione che una domanda di questo tipo da una ragazza di appena 15 anni sia una cosa perlomeno bizzarra? Mi fa strano.

....

A 15 anni non si deve aver tempo per pensare al lavoro. Se la vita ti porterà a fare la chitarrista (o la musicista in generale) lo vedrai col tempo: suona perché ti va di farlo, non perché dovrà essere il tuo lavoro.

.....

Spero si capisca che il mio non é un invito alla bighellonare nel bar sottocasa, ma a vivere un momento come l'adolescenza senza le preoccupazioni di una vita "adulta", senza porsi interrogativi che (lo dico con tutto il rispetto che possa esistere sulla faccia di questo pianeta) non hanno priorità, almeno per il momento.

 

Non cerco risse verbali: tu hai espresso il tuo pensiero, io ho espresso il mio. Consolati pensando che il tuo pensiero è stato apprezzato; a me è stato sottilmente suggerito di parlare di quel che so, dando per scontato che non sappia ;)

 

 

 

 

Butterfly

 

P.S.: Citazione evergreen atta all'argomento del topic: "Que sera, sera", canta Doris Day ;)

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