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Ho scovato questo brano (edito da Zanibon e revisionato da Gilardino) nella biblioteca del Conservatorio della mia città.
E' lungo, difficile, e formalmente complesso, una composizione importante.
Perchè non compare mai nei programmi dei concerti o nel repertorio dei chitarristi?


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Ho scovato questo brano (edito da Zanibon e revisionato da Gilardino) nella biblioteca del Conservatorio della mia città.

E' lungo, difficile, e formalmente complesso, una composizione importante.

Perchè non compare mai nei programmi dei concerti o nel repertorio dei chitarristi?

 

Perché il compositore non era famoso in vita, e ancora meno lo è post mortem. Un autore di prim'ordine, rinchiuso nella sua Padova, senza contatti con il "mondo musicale". Tra l'altro, il pezzo ricevette l'encomio di Goffredo Petrassi.

 

dralig


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Ho scovato questo brano (edito da Zanibon e revisionato da Gilardino) nella biblioteca del Conservatorio della mia città.

E' lungo, difficile, e formalmente complesso, una composizione importante.

Perchè non compare mai nei programmi dei concerti o nel repertorio dei chitarristi?

 

Perché il compositore non era famoso in vita, e ancora meno lo è post mortem. Un autore di prim'ordine, rinchiuso nella sua Padova, senza contatti con il "mondo musicale". Tra l'altro, il pezzo ricevette l'encomio di Goffredo Petrassi.

 

dralig

Mi piacerebbe studiarlo per conto mio, così per curiosità, quando finirò di fare le cose che sto studiando.

Una bella sfida...


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Mi permetta maestro, ma non fu del tutto estraneo al "mondo musicale", anzi, per certe intuizioni fu lungimirante quanto fu grande per il mestiere di compositore (che non fu "famoso" o celebre forse lo si deve a quella storiografia ecc ecc ecc). Fu grazie a lui e ai suoi corsi tenuti a Villa Cordellina di Vicenza (dal 71 al 76) che il mondo musicale italiano venne a contatto con le ricerche statunitensi sull'informatica musicale. Infatti propose ai professori di ingegneria dell'università di Padova, Giovanni de Poli e Alvise Vidolin, di costituire quelle che in seguito sarebbe stato il più importante centro di ricerca italiano di informatica musicale (il CSC centro di sonologia computazionale). Fu Dalla Vecchia a proporre loro la creazione di un gruppo di lavoro per lo studio di un sistema computerizzato di ausilio alla composizione musicale (1975 sempre a Villa Cordellina). Nel 1976 il CSC inizia a collaborare con il conservatorio di Pollini di Padova e nacque il primissimo sistema di composizione assistita (chiamatoEMUS) che Dalla Vecchia utilizzò per la sua composizione dell81 "Atrocissime Tange" per mimo, percussioni e nastro magnetico...

 

Caro Fabio, io non ho detto che egli non diede nulla - o che diede poco - al mondo musicale. Ho inteso dire che non ricevette in cambio nulla o quasi. Essere estranei significa non far parte, non condividere fortune e onori. Quelli, andavano a Venezia.

 

dralig

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