Butterfly Inviato 30 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 227 Content Count: 1196 Reputation: 0 Joined: 31/01/2006 Status: Offline Inviato 30 Gennaio 2007 Volevo chiedere che cosa si intende per "cadenza" in un concerto per chitarra.Grazie...Butterfly
Alfredo Franco Inviato 30 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 30 Gennaio 2007 Quello che si intende in un qualsiasi concerto: un momento riservato al solista (generalmente nel primo o nel terzo tempo),nel quale vengono riesposti e ulteriormente elaborati i temi, spesso declinati in un ottica molto virtuosistica. Inizialmente la cedenza non era neppure scritta. E' interessante prendere un concerto come il primo di Beethoven nelle interpetazioni di Rubinstein e di Gould e vedere quali cadenze lontanissime possano scaturire da due interpreti così geniali... ps. Gould invece delle solite scalette ci scrive una piccola fuga...
Butterfly Inviato 30 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 227 Content Count: 1196 Reputation: 0 Joined: 31/01/2006 Status: Offline Autore Inviato 30 Gennaio 2007 Grazie Alfredo, stavo guardando uno spartito per capire questa cosa. Butterfly
Alfredo Franco Inviato 30 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 30 Gennaio 2007 Restando in ambito chitarristico, puoi trovare delle cadenze di carattere diverso nei concerti di Giuliani, qui la cadenza, ripetuta più volte, è breve ed ha una funzione di collegamento. La cadenza propriamente detta è invece preparata da una cadenza dell'orchestra (scusa il gioco di parole, in questo caso cadenza indica il movimento armonico) che permette al solista di partire in quarta con una raffica di scale trascendentali.
Angelo Gilardino Inviato 30 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 30 Gennaio 2007 Volevo chiedere che cosa si intende per "cadenza" in un concerto per chitarra.Grazie... Butterfly La cadenza in un concerto per strumento (chitarra o qualunque altro strumento a cui venga affidata la parte solistica) è un momento, una parte nella forma del brano, in cui il solista non dialoga con l'orchestra, ma si effonde in un monologo (l'orchestra si ritira e tace, il direttore declina la bacchetta e osserva). In tale monologo, vengono rielaborati alcuni elementi tematici del pezzo, allo scopo di permettere al solista di esibire la propria bravura e allo strumento di risplendere al massimo delle proprie risorse. Questa finalità accessoria e ornamentale della cadenza può tuttavia elevarsi molto, fino a diventare essa stessa un aspetto importante dell'elaborazione formale del concerto. Alcuni concerti hanno la cadenza libera, cioè uno spazio ad libitum a disposizione del solista, che può improvvisare o eseguire una propria cadenza; altri concerti hanno invece la cadenza scritta dal compositore medesimo (ed è il caso di cadenza che assumono una dignità formale e una funzione elaborativa, oltre che ornamentale). Ci sono anche delle cadenze scritte da virtuosi, che poi sono diventate tradizionali: ad esempio, quella di Kreisler nel concerto per violino di Beethoven. Cadenze esemplificative nel repertorio per chitarra: quella del secondo tempo del "Concierto de Aranjuez" di Rodrigo (originale dell'autore), quella del primo tempo del "Concierto del Sur" di Ponce, scritta da Ponce e ampiamente elaborata da Segovia. Cadenze libere (non scritte) sono invece quelle collocabili nei concerti di Giuliani - "scandalosa" quella dell'esecuzione dal vivo registrata in video (Guitart) da Biscaldi (diretto da Brouwer), che nel concerto di un tardo settecentista qual era Giuliani introduce il tapping. dralig
Emanuela l. Rosenthal Inviato 30 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 12 Content Count: 270 Reputation: 0 Joined: 20/11/2005 Status: Offline Inviato 30 Gennaio 2007 ....Cadenze libere (non scritte) sono invece quelle collocabili nei concerti di Giuliani - "scandalosa" quella dell'esecuzione dal vivo registrata in video (Guitart) da Biscaldi (diretto da Brouwer), che nel concerto di un tardo settecentista qual era Giuliani introduce il tapping. dralig Angelo, scusa ma non capisco, parli di Luigi Biscaldi? il tuo allievo e collega?
Vladimir Inviato 30 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: iPhone Inviato 30 Gennaio 2007 Beh, io avevo sentito le Cadenze di un Concerto di Haydn elaborate da Stockhausen...
Angelo Gilardino Inviato 30 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 30 Gennaio 2007 ....Cadenze libere (non scritte) sono invece quelle collocabili nei concerti di Giuliani - "scandalosa" quella dell'esecuzione dal vivo registrata in video (Guitart) da Biscaldi (diretto da Brouwer), che nel concerto di un tardo settecentista qual era Giuliani introduce il tapping. dralig Angelo, scusa ma non capisco, parli di Luigi Biscaldi? il tuo allievo e collega? Certo. Ex-allievo, collaboratore per le edizioni della collana "The Andrés Segovia Archive", e amico fraterno. Suonava nel concerto di Giuliani una cadenza di sua invenzione, molto spregiudicata.
Ospite Matteo Pesle Inviato 30 Gennaio 2007 Inviato 30 Gennaio 2007 Se non ricordo male la cadenza del Maestro Biscaldi era allegata a Guitart di qualche anno fa. Per chi volesse darci un'occhiata, basta chiedere.... a Guitart, ovviamente. Matteo
Butterfly Inviato 30 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 227 Content Count: 1196 Reputation: 0 Joined: 31/01/2006 Status: Offline Autore Inviato 30 Gennaio 2007 La cadenza in un concerto per strumento (chitarra o qualunque altro strumento a cui venga affidata la parte solistica) è un momento, una parte nella forma del brano, in cui il solista non dialoga con l'orchestra, ma si effonde in un monologo (l'orchestra si ritira e tace, il direttore declina la bacchetta e osserva). In tale monologo, vengono rielaborati alcuni elementi tematici del pezzo, allo scopo di permettere al solista di esibire la propria bravura e allo strumento di risplendere al massimo delle proprie risorse. Questa finalità accessoria e ornamentale della cadenza può tuttavia elevarsi molto, fino a diventare essa stessa un aspetto importante dell'elaborazione formale del concerto. Alcuni concerti hanno la cadenza libera, cioè uno spazio ad libitum a disposizione del solista, che può improvvisare o eseguire una propria cadenza; altri concerti hanno invece la cadenza scritta dal compositore medesimo (ed è il caso di cadenza che assumono una dignità formale e una funzione elaborativa, oltre che ornamentale). Ci sono anche delle cadenze scritte da virtuosi, che poi sono diventate tradizionali: ad esempio, quella di Kreisler nel concerto per violino di Beethoven. Cadenze esemplificative nel repertorio per chitarra: quella del secondo tempo del "Concierto de Aranjuez" di Rodrigo (originale dell'autore), quella del primo tempo del "Concierto del Sur" di Ponce, scritta da Ponce e ampiamente elaborata da Segovia. Cadenze libere (non scritte) sono invece quelle collocabili nei concerti di Giuliani - "scandalosa" quella dell'esecuzione dal vivo registrata in video (Guitart) da Biscaldi (diretto da Brouwer), che nel concerto di un tardo settecentista qual era Giuliani introduce il tapping. dralig Grazie. A dire il vero ho poche partiture di concerti (più per orchestra e pianoforte che per orchestra e chitarra) e lo spartito su cui cercavo di capire la "cadenza" era il Suo Concerto d'Estate per chitarra e quartetto di chitarre. Se non ho capito male, la cadenza inizia dove c'è l'indicazione "solo", dopo la parte introduttiva. Ma cosa significa esattamente che la cadenza può essere scritta dal virtuoso e quanto ampi sono i limiti delle elaborazioni attuate dall'inteprete se sono previste anche cadenze non scritte? Come si mantiene la memoria storica di questi virtuosismi? Ho anche la registrazione in vhs di Guitart del Concerto in La maggiore per chitarra e orchestra n. 30 di Mauro Giuliani, dove L. Brouwer dirige l'orchestra di Torino e il M.° Biscaldi. Adesso ho capito meglio quel che ho visto e ascoltato. Un musicista straordinario che è anche uno straordinario insegnante. Butterfly
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