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La discussione sui "Segni di Agogica e Dinamica" è stata separata da questo thread.

Potete continuare a leggerla e a parteciparvi qui:

http://www.cristianoporqueddu.it/forumchitarraclassica/viewtopic.php?t=2309


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Attento Fabio, questo è vero e sacrosanto in linea di principio, ma bisogna poi inquadrare il testo in una prospettiva storico-estetica, e comprendere a fondo il valore delle segni dinamici, agogici e di espressione. Castelnuovo-Tedesco non aveva - per sua stessa, esplicita ammissione - il minimo controllo del suono "materiale" della chitarra, scriveva per uno strumento virtuale sovrapposto a quello reale, e non di rado le coincidenze tra i due livelli risultano problematiche:

[CUT]

 

Qui entra in ballo il grado di preparazione (storico e filologico) del musicista: un buon musicista, come dicevo, dovrebbe essere in grado di intervenire sulla musica e 'riproporzionare' le sonorità o i registri di escursione dinamica allo strumento.


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Chi suonerebbe la "Segoviana" di Darius Milhaud seguendo l'indicazione metronomica del compositore? E se lo facesse, ottenendo come risultato un brano semicomico, renderebbe giustizia alla musica?

Se Milhaud ha imposto _quel_ tempo metronomico, probabilmente la sua intenzione era proprio quella di ottenere un effetto grottesco, o "semicomico". la sua "Segoviana" in fondo è una "follia"... o no?


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Chi suonerebbe la "Segoviana" di Darius Milhaud seguendo l'indicazione metronomica del compositore? E se lo facesse, ottenendo come risultato un brano semicomico, renderebbe giustizia alla musica?

Se Milhaud ha imposto _quel_ tempo metronomico, probabilmente la sua intenzione era proprio quella di ottenere un effetto grottesco, o "semicomico". la sua "Segoviana" in fondo è una "follia"... o no?

 

Ciao Spike.. ci si rivede

ogni tanto riappari...

guarda caso sempre in certe discussioni roventi legate ad alcuni personaggi....

mooolto strano!

 

Bravo, bravo... continua così,

vedremo fino a quando rimarrai attivo questa volta


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Chi suonerebbe la "Segoviana" di Darius Milhaud seguendo l'indicazione metronomica del compositore? E se lo facesse, ottenendo come risultato un brano semicomico, renderebbe giustizia alla musica?

Se Milhaud ha imposto _quel_ tempo metronomico, probabilmente la sua intenzione era proprio quella di ottenere un effetto grottesco, o "semicomico". la sua "Segoviana" in fondo è una "follia"... o no?

 

Quindi, tempo lento o grave.

 

dralig


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Riprendo la discussione sul Capriccio Diabolico riallacciandomi ad un post di Gilardino in un altro thread:

 

Nella sua revisione cartacea, Segovia ha eliminato 24 battute (236-259) dall'inizio della coda, che scandiscono con la necessaria insistenza le terzine di crome, rispetto alle quali, poi, le terzine di semiminime in ottave portate svolgono una logica funzione di aggravamento e di rinforzo (non a caso segnalata dal compositore con la nuova indicazione di tempo "Più grandioso e sostenuto"). Eliminando le 24 battute d'inizio della coda, le terzine in semiminime e in ottave non hanno più niente che le preceda, da aggravare e da rinforzare, ma piombano ex-abrupto su tre sole misure (233-235) in cui il nuovo ritmo è appena annunciato, e non ha avuto il tempo di costituirsi in costante: caricare su un'enunciato ancora non affermato e iterato (difatti il compositore lo lavorò per ben 24 battute successive, proprio per condurlo al giusto grado di definizione) un aggravamento e un rinforzo è, dal punto di vista formale, una lacuna, un'incongruenza, un errore di connessione tra causa (manchevole) ed effetto (ridondante). Il compositore dovette tollerare questo taglio perché Segovia gli comunicò che la sezione era ineseguibile: non è vero.

 

Buona parte della sezione in note ribattute (Malinconico, ma piuttosto mosso, misure da 168 a 183) è costituita sul pedale di tonica (sol) esplicito o latente, ed è scritta in semicrome. Segovia sostituisce il pedale di tonica con un pedale di dominante (ovvio, è un re a vuoto!), e sposta quindi tutto il perno armonico, ancorato dal compositore alla tonica, alla dominante, che modifica tutto il senso armonico del contesto (non ho tempo qui per effondermi nell'elencazione di quel che ne consegue): anche qui, nessun problema a rispettare il dettato originale, mantendendo il pedale di tonica.

dralig

 

 

Ho apprezzato la pubblicazione di questa 'nuova' (!) versione del Capriccio Diabolico e gustato tutte le sezioni mancanti nella revisione Segoviana (che ho suonato per anni).

I ribattuti sulle triadi sono un passaggio non facile ma affatto "insuonabile": oltre che aggiungere possibilità alla tavolozza dell'interprete, rendono il tutto più completo e ampio a livello armonico

Le 24 battute mancanti (Coda 'alla marcia') causano invece un vero e proprio equivoco musicale: senza questo accumulo il Più Grandioso arriva improvviso, senza alcuna preparazione e dopo la ripresa nella quale è richiesta l'esecuzione rinnovata dei due temi (non mi dispiace in questa fase riportare tutto 'sui biniari' dopo il 'Con Fuoco'). Non solo: la Coda 'alla marcia' riprende la cellula ritmica (2 terzine e due quarti seguita dai due quarti croma puntata/semicroma, croma puntata/semicroma) anticipata nell'Andante Cantabile quasi Cavatina e portandola in primo piano in modo davvero 'Grandioso'. Dopo questo vero e proprio accumulo di energia il "Più Grandioso" ha un significato imponente e mette alla frusta le capacità di escursione dinamica prima di tutto dell'interprete ed in secondo luogo dello strumento.

 

E' possibile questi 'tagli' siano riconducibili al grande lavoro svolto da Segovia per la diffusione della musica per chitarra e della chitarra stessa?

Ossia: è possibile che la scelta di eliminare le parti più 'difficili' tecnicamente siano riconducibili ad una scelta di azione orientata a rendere l'opera più 'accessibile'?

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