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E' una sottile linea di confine quella tra il Moderno e il Contemporaneo o qualcosa di più? ... perchè la loro collocazione "storica" è adiacente ....

 

ma cos'è che separa veramente i due *filoni*?


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E' una sottile linea di confine quella tra il Moderno e il Contemporaneo o qualcosa di più? ... perchè la loro collocazione "storica" è adiacente ....

 

ma cos'è che separa veramente i due *filoni*?

 

Nulla, sono soltanto etichettature convenzionali.

 

dralig


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ok Angelo, ma per quale motivo nel cosidetto Repertorio Moderno si collocano un certo tipo di opere, e nel Repertorio Contemporaneo, altre?

In base a quali elementi si creano queste, come le chiami tu, etichettature convenzionali?

 

E' solo una questione "cronologica", ossia, dal 1900 al 1950, il Repertorio è Moderno, e dal 1950 in poi è Contemporaneo?


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Io credo che sia soltanto una questione cronologica.

O forse, se l'autore è morto nella seconda metà del 900, si considera il suo stile compositivo per situarlo tra moderno e contemporaneo.


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Io credo che sia soltanto una questione cronologica.

O forse, se l'autore è morto nella seconda metà del 900, si considera il suo stile compositivo per situarlo tra moderno e contemporaneo.

 

Incastrare uno stile compositivo ad un calendario mi sembra riduttivo.

Moderno e Contemporaneo non sono solo due 'periodi' nella storia della musica (e dell'arte in genere) ma inglobano una serie di elementi stilistici e compositivi che vanno ben oltre l'anno di composizione.

Definiresti la 'Romanza en imitación al violoncello' di Agustin Barrios Mangorè (1885 - 1944) un brano 'moderno'?


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ok Angelo, ma per quale motivo nel cosidetto Repertorio Moderno si collocano un certo tipo di opere, e nel Repertorio Contemporaneo, altre?

In base a quali elementi si creano queste, come le chiami tu, etichettature convenzionali?

 

E' solo una questione "cronologica", ossia, dal 1900 al 1950, il Repertorio è Moderno, e dal 1950 in poi è Contemporaneo?

 

Credo che l'unico criterio oggettivo sia quello della data di composizione.

Ogni altro criterio conduce a discussioni senza basi e quindi senza fine...

 

dralig


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Ma il criterio della data di composizione accomunerebbe brani come la Fantasia para un gentilhombre e Le marteau sans maitre...Soprattutto nel repertorio chitarristico ,in cui in genere le cose sono successe in ritardo, credo ci sia bisogno di distinguere la musica in base all'idea che c'è dietro e non con le date.


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Ma il criterio della data di composizione accomunerebbe brani come la Fantasia para un gentilhombre e Le marteau sans maitre...Soprattutto nel repertorio chitarristico ,in cui in genere le cose sono successe in ritardo, credo ci sia bisogno di distinguere la musica in base all'idea che c'è dietro e non con le date.

 

...ecco che le discussioni sono incominciate.

Nel 1926, Ponce compone il "Théme variè et Finale" e nel 1927 la "Sonata classica": agli occhi dei lettori-ascoltatori di allora, il primo era contemporaneo e la seconda - scritta in perfetto stile haydniano - no?

Nel 1963, Tomas Marco compone "Albayalde" - non un solo parametro musicale definito, lametta da barba sulle corde. etc -; nel 1998, lo stesso autore scrive la "Sonata de fuego" in piena tonalità e in stile tradizionalissimo: è contemporaneo solo il brano del 1963?

 

Posso elencare decine di casi del genere...

 

 

dralig


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Ma allora col termine "contemporaneo" cosa intendiamo?

Per me musica contemporanea vuol dire musica scritta con un linguaggio che possa dirsi contemporaneo in senso storico o che faccia un uso nuovo di un linguaggio già sfruttato.In questo senso la Sonata classica non ha nulla di contemporaneo,mentre Albayalde è espressione di un'estetica a noi vicina,quella delle provocazioni avanguardiste.La Sonata de fuego invece penso possa inscriversi nel filone delle provocazioni raffinate,come la Fantasia sobre fantasia;perciò inserirei anche questa tra le composizioni contemporanee per il nuovo significato che assume lo stile tradizionale.

Che senso ha scrivere convintamente in stile settecentesco oggi?Io credo nessuno,così come non ha senso scrivere un sonetto o dipingere alla Caravaggio.......a meno che non si debba accontentare un committente.


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Ma allora col termine "contemporaneo" cosa intendiamo?

Per me musica contemporanea vuol dire musica scritta con un linguaggio che possa dirsi contemporaneo in senso storico o che faccia un uso nuovo di un linguaggio già sfruttato.In questo senso la Sonata classica non ha nulla di contemporaneo,mentre Albayalde è espressione di un'estetica a noi vicina,quella delle provocazioni avanguardiste.La Sonata de fuego invece penso possa inscriversi nel filone delle provocazioni raffinate,come la Fantasia sobre fantasia;perciò inserirei anche questa tra le composizioni contemporanee per il nuovo significato che assume lo stile tradizionale.

Che senso ha scrivere convintamente in stile settecentesco oggi?Io credo nessuno,così come non ha senso scrivere un sonetto o dipingere alla Caravaggio.......a meno che non si debba accontentare un committente.

 

Alla parola "contemporaneo" si dovrebbe dare il senso che ha, quello attribuitole dal vocabolorio, che lo definisce aggettivo qualificativo di ciò che è e che accade nella stessa epoca o nello stesso momento.

 

Che la musica aleatoria alla "Albayalde" fosse "più vicina a noi" è affermazione basata sulla supposizione che il "noi" indichi tutta la contemporaneità di allora. Indicava, invece, una ristrettissima minoranza. Negli USA, a nessuno è mai importato niente delle vicende musicali postweberniane europee e, anche chez nous, molti compositori non hanno scritto musica secondo i dettami della polizia darmstadtiana. Nell'anno in cui Marco scrisse "Albayalde", Castelnuovo-Tedesco scriveva i "Caprichos de Goya".

 

L'idea di considerare l'uso dei linguaggi musicali (e non solo) come una linea che progredisce nel tempo, e che avanza, è tramontata da decenni: era una delle fisse di Adorno e dei suoi pretoriani. La storia l'ha sconfitta.

 

dralig

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