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Toccata, Daniele Bertotto


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Oggi sfogliavo la Toccata di Daniele Bertotto (ed. Rugginenti), lavoro che reputo tra i più significativi del repertorio contemporaneo.
Purtroppo è morto troppo presto, magari avrebbe scritto ancora per chitarra.

Notevole è anche l'improvviso per tre chitarre (ed. Zanibon), e so dell'esistenza di un Capriccio e di un brano per chitarra e voce intitolato "La rana".

Cosa ne pensate?
Da quel che so, solo Davide Ficco lo suona (ha eseguito tutti i lavori del compositore torinese in prima assoluta), ma non ne sono sicuro.

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Oggi sfogliavo la Toccata di Daniele Bertotto (ed. Rugginenti), lavoro che reputo tra i più significativi del repertorio contemporaneo.

Purtroppo è morto troppo presto, magari avrebbe scritto ancora per chitarra.

 

Notevole è anche l'improvviso per tre chitarre (ed. Zanibon), e so dell'esistenza di un Capriccio e di un brano per chitarra e voce intitolato "La rana".

 

Cosa ne pensate?

Da quel che so, solo Davide Ficco lo suona (ha eseguito tutti i lavori del compositore torinese in prima assoluta), ma non ne sono sicuro.

 

Buona musica, scritta bene, con mano sicura.

Sono centinaia i pezzi di valore che nessuno suona. Un compositore che ha almeno un campione, qual è Davide Ficco per Bertotto, può dirsi già abbastanza fortunato.

 

dralig

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Sono centinaia i pezzi di valore che nessuno suona.

dralig

 

Angelo, a beneficio di tutti, ti andrebbe di elencarli?

Sai, ognuno di noi ha in mente nomi ed opere poco eseguite, ma non possiamo essere certi che siano "pezzi di valore". :D

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  • 2 settimane dopo...

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"Variati amorosi momenti" di Wolfango dalla Vecchia.

Sconosciuto, non so perche'.

Ho visto pochi lavori di compositori non chitarristi cosi' ben riusciti.

 

Con la Passacaglia di Chiereghin, e' il lavoro dal sapore piu' hindemithiano che io conosca.

 

Cito, tra quelli che ho letto, la Toccata di Gargiulo , l'Incipit di Elena Barbara Giuranna, la Sonata XI di Prodigo, l'Invenzione di Chailly, la Sonata di Chailly, la Partita di Wissmer, le composizioni di Rosetta, Procaccini, Bettinelli.

 

Ognuno deve vedere cosa c'e' di buono nelle composizioni sconosciute che ha in mente.

Io, per esempio, mi baso inizialmente (per poi lavorare in modo piu' approfondito) sul banale "suona bene o suona male".

Per me questa e' la caratteristica fondamentale: che Bach inverta le entrate dei soggetti e delle risposte, o che metta delle quinte, non mi importa piu' di tanto.

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"Variati amorosi momenti" di Wolfango dalla Vecchia.

Sconosciuto, non so perche'.

Ho visto pochi lavori di compositori non chitarristi cosi' ben riusciti.

 

Con la Passacaglia di Chiereghin, e' il lavoro dal sapore piu' hindemithiano che io conosca.

 

Cito, tra quelli che ho letto, la Toccata di Gargiulo , l'Incipit di Elena Barbara Giuranna, la Sonata XI di Prodigo, l'Invenzione di Chailly, la Sonata di Chailly, la Partita di Wissmer, le composizioni di Rosetta, Procaccini, Bettinelli.

 

Ognuno deve vedere cosa c'e' di buono nelle composizioni sconosciute che ha in mente.

Io, per esempio, mi baso inizialmente (per poi lavorare in modo piu' approfondito) sul banale "suona bene o suona male".

Per me questa e' la caratteristica fondamentale: che Bach inverta le entrate dei soggetti e delle risposte, o che metta delle quinte, non mi importa piu' di tanto.

 

Non è una domanda banale quella che ti poni, è una domanda essenziale. La musica strumentale deve servirsi degli strumenti, e non c'è modo di servirsene bene, se non mettendo in piena evidenza il loro valore, cioè il loro suono. Una composizione che non suona bene - nel senso che non permette allo strumento di manifestare le sue peculiarità di suono - è una composizione fallita. Nel tuo elenco tu includi pezzi che suonano bene, e altri che suonano bene, ma suonano poco, nel senso che non impiegano la chitarra nel pieno delle sue possibilità, e risultano invece soltanto compatibili con lo strumento: non basta. La Sonata di Chailly è un pezzo mancato perché manca di specificità chitarristica, così come è mancata gran parte della musica per chitarra di Margola: adoperano una scrittura polifonicamente troppo magra, superficiale, come se la chitarr fosse uno strumento melodico, con qualche occasionale rinforzo armonico. E' musica scritta alle soglie della chitarra, non "da dentro". Però, nella sua magrezza, è musica scritta con mano sicura dal punto di vista formale.

 

Al contrario, molta musica scritta da chitarristi suona bene, ma non si tratta di composizioni nel vero senso della parola. Sono soltanto dei gesti strumentali inventati da strumentisti: più o meno ben concatenati, però non giungono a costituirsi in un organismo musicale compiuto, procedono per giustapposizione, per appiccicamento, non si iscrivono in un progetto, non formano nessun edificio, né grande né piccolo, non sono costruzioni.

 

Quindi, dopo la domanda "suona bene?", se la risposta è si, occorre domandarsi: e suonando bene, che cosa dice?

 

dralig

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Quando ho portato il Nocturnal di Britten al mio insegnante di composizione, mi sono munito di una chitarra, poiche' sul pianoforte, un pezzo cosi', fa schifo.

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Anche Segovia diceva che per comporre per chitarra "bisognava" e "bisogna" conoscere bene lo strumento...

 

Che poi nella musica ci siano i misteri l anno visto in molti. La Suite op.47 di Albeniz per pianoforte, secondo me Albeniz in un suo lontano sogno l avra sentita per chitarra, ma al suo riseveglio l ha scritta per pianoforte, perche non ricordava lo strumento del suo sogno.

 

Oppure la Maja de Goja altro capolavoro per pianoforte, che sembra essere figlio delle sei corde.

 

Ho sentito interpretare da Vladimir Mikulka in modo eccelente le sonate di Dusek trascritte da lui e sembravano essere originali per chitarra.

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La Sonata di Chailly è un pezzo mancato perché manca di specificità chitarristica, così come è mancata gran parte della musica per chitarra di Margola: adoperano una scrittura polifonicamente troppo magra, superficiale, come se la chitarr fosse uno strumento melodico, con qualche occasionale rinforzo armonico. E' musica scritta alle soglie della chitarra, non "da dentro". Però, nella sua magrezza, è musica scritta con mano sicura dal punto di vista formale.

 

dralig

 

Ci sono pero' composizioni che esagerano nell'altro senso.

 

E non parlo del lisztiano (io lo vedo cosi') Jacques Tessarech, ma dei Perludi di Josep Mestres-Quadreny, Kurze Schatten II di Bryan Ferneyough, Shrouded Mirrors di James Dillon...

 

Che senso hanno queste cose?

Sono pure brutte.

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Anche Segovia diceva che per comporre per chitarra "bisognava" e "bisogna" conoscere bene lo strumento...

 

 

Per la verità, ad affermare ciò non fu Segovia, ma Hector Berlioz, nel suo Trattato di strumentazione e orchestrazione. Il suo avvertimento ai compositori - non provare a scrivere per chitarra se non si conosceva bene la tecnica dello strumento - agì di certo come deterrente nei riguardi di compositori che, magari, sarebbero stati interessati a provarci. Segovia fece esattamente il contrario: disse ai compositori di non preoccuparsi, e promise loro di riassettare i pezzi che avrebbero scritto, rendendoli idiomatici o perlomeno eseguibili. Spesso lo fece, altre volte condannò lavori di notevole valore, che lui giudicava ineseguibili, e che invece si potevano aggiustare e far funzionare perfettamente (come in effetti è stato fatto). Segovia scrisse a Ponce che un determinato arpeggio era ineseguibile, mentre proprio quell'arpeggio permette un effetto bellissimo. A Castelnuovo-Tedesco, che aveva appena finito di suonargli "Golondrinas" al pianoforte, disse che l'arpeggio era ineseguibile, salvo poi telefonargli un'ora dopo dall'albergo per dirgli che era di effetto splendido...

 

Che poi nella musica ci siano i misteri l anno visto in molti. La Suite op.47 di Albeniz per pianoforte, secondo me Albeniz in un suo lontano sogno l avra sentita per chitarra, ma al suo riseveglio l ha scritta per pianoforte, perche non ricordava lo strumento del suo sogno.

 

Oppure la Maja de Goja altro capolavoro per pianoforte, che sembra essere figlio delle sei corde.

 

.

 

Non è un pezzo per pianoforte, ma una canzone per voce e pianoforte, e la chitarra ne suona il trenta per cento: la melodia e un pallido lacerto di quello che Granados scrisse nella parte pianistica. I chitarristi che suonano questo pezzo in genere non sanno nemmeno che, in simbiosi con la musica, esiste un testo poetico.

 

dralig

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Quando ho portato il Nocturnal di Britten al mio insegnante di composizione, mi sono munito di una chitarra, poiche' sul pianoforte, un pezzo cosi', fa schifo.

 

Scusa Vladimir, nel corso di composizione il pianoforte si adopera come strumento neutrale per leggere intere partiture d'orchestra, dando per scontato che il suono reale è un'altra cosa. Tutta la musica sinfonica che si passa a pianoforte è uno schifo. Però leggerla serve. Come fanno i direttori per presentarsi alle prove con la musica stampata in memoria?

 

dralig

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