Ospite Neuland Inviato 6 Ottobre 2007 Inviato 6 Ottobre 2007 Ecco un'iniziativa, che i professionisti concertisti e aspiranti concertisti potrebbe interessare. http://www.petitiononline.com/enpals/ ----- Al Presidente della Repubblica Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Ministero delle Finanze Al Ministero dei Beni Culturali Gentile Presidente, Le scriviamo per segnalarLe una gravissima ingiustizia tributaria che da molti anni si perpetua ai danni dei musicisti che – come noi – esercitano la loro professione nell’attività concertistica. Per ogni concerto tenuto in Italia, la legge ci obbliga a versare all’Enpals una percentuale del nostro cachet, e anche gli enti organizzatori devono pagare un’ulteriore quota. In totale, per ogni nostro concerto viene versato all’Enpals più del 30% del nostro cachet, ma, in pratica, nessuno di noi avrà mai diritto alla pensione da parte dell’Enpals. Infatti, la legge prevede che la pensione per la nostra categoria professionale venga erogata dopo almeno 20 anni di contributi, e per raggiungere un anno occorrono 120 giornate lavorative. Poichè generalmente un concerto viene conteggiato come una giornata contributiva, per raggiungere un anno di contributi sarebbero necessari circa 120 concerti effettuati in Italia con regolari contributi versati. Per raggiungere la quota necessaria per la pensione, ossia 20 anni, sono quindi necessari 2400 concerti effettuati in Italia: un traguardo che nella storia della Repubbica Italiana forse nessun concertista classico è mai riuscito a raggiungere. Infatti la nostra professione prevede che i concerti siano preceduti da un lungo periodo di preparazione (che l’Enpals evidentemente ignora), e per di più molti di noi svolgono la propria attività principalmente all’estero, la quale si solito non rientra nei conteggi Enpals. Noi versiamo ogni anno all’Enpals molto di più delle trattenute previdenziali di gran parte degli impiegati statali, e, se la legge non cambia, non solo non avremo mai la pensione pubblica, ma neanche ci verrà restituita l’enorme cifra versata invano. Alcuni di noi hanno chiamato il call center dell’Enpals per chiedere chiarimenti, e ci è stato confermato quanto sopra, e addirittura gli stessi impiegati Enpals ci hanno suggerito di provvedere in proprio ad una pensione privata, visto che altrimenti resteremo senza. Questa è solo una delle varie ingiustizie che subiamo da parte del Fisco italiano: tra Enpals, ritenuta d’acconto, Iva e altre trattenute, più del 60% dei nostri cachet è versato in tasse. E, sia all’estero che in Italia, spesso costiamo agli organizzatori molto di più dei nostri colleghi stranieri, i quali godono di molte agevolazioni che a noi non sono concesse. Chiediamo, dunque, le seguenti modifiche alla normativa che regola la tassazione della nostra attività: - L’abolizione del limite minimo di 120 giornate contributive annuali per ottenere il diritto alla pensione. La pensione, come già avviene nella maggior parte degli altri paesi europei, deve essere proporzionale alla somme versate all’Enpals, e indipendente dal numero di giornate contributive. - L’introduzione di un regime fiscale speciale per i musicisti professionisti, che tenga conto delle caratteristiche essenziali della produzione del reddito; la possibilità di ottenere il modulo E 101, come per i nostri colleghi stranieri; il recupero totale delle tasse pagate all’estero; l’introduzione di meccanismi di detrazione fiscale degli oneri sostenuti, quali le spese di trasferimento e soggiorno. La ringraziamo per la Sua preziosa considerazione, augurandoci che con il Suo aiuto sia possibile risolvere al più presto questa paradossale situazione, che per molti versi è contraria ai principi della Costituzione Italiana. Seguono firme ----- PER FIRMARE ANDATE QUI http://www.petitiononline.com/enpals/
Butterfly Inviato 6 Ottobre 2007 Group: Membri Topic Count: 227 Content Count: 1196 Reputation: 0 Joined: 31/01/2006 Status: Offline Inviato 6 Ottobre 2007 Piu' che una petizione occorrerebbe una proposta di legge. Il Ministero per i Beni Culturali ha cambiato denominazione in Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Nella sua organizzazione esiste un Dipartimento per lo spettacolo e lo sport, all'interno del quale è stato attivato l’Osservatorio, Centro di studi, di analisi statistiche, di riflessione e di monitoraggio sui problemi dello spettacolo, nell’ambito dell’Ufficio Studi e Programmazione del Ministero del Turismo e dello Spettacolo dall’art. 5 della L. 30/04/1985 n. 163 "Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo". Scusate la "saccente" precisazione, che ha il solo scopo di sottolineare la difficoltà di sapere perfino a chi indirizzare una petizione. Forse non otterrete ciò che chiedete, ma probabilmente potrete giocare a calcetto su un campo piu' largo di 2 cm. E' una battuta un po' amara, ovviamente Butterfly
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