Giorgio Signorile Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Membri Topic Count: 70 Content Count: 612 Reputation: 41 Joined: 10/02/2007 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 27 Ottobre 2007 Una discussione iniziata in un'altra sezione mi ha fatto pensare: esiste un'etica comune a cui gli insegnanti, nella fattispecie di strumento, debbano sottostare? Un cartello comune? Un'idea da sottoscrivere? Lo so che non esiste ma penso che sarebbe vincente avere una specie di albo professionale, qualcosa insomma che certifichi seriamente le competenze acquisite, che non siano solo concerti fatti all'oratorio salesiano o le lezioni di accompagnamento, e che faccia anche da "vigile" (anche se non piace ma nel nostro campo c'è una deregulation pazzesca no?) nei confronti di chi clamorosamente devia o se ne sbatte altamente del proprio lavoro...?
Angelo Gilardino Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 27 Ottobre 2007 Una discussione iniziata in un'altra sezione mi ha fatto pensare: esiste un'etica comune a cui gli insegnanti, nella fattispecie di strumento, debbano sottostare? Un cartello comune? Un'idea da sottoscrivere? Lo so che non esiste ma penso che sarebbe vincente avere una specie di albo professionale, qualcosa insomma che certifichi seriamente le competenze acquisite, che non siano solo concerti fatti all'oratorio salesiano o le lezioni di accompagnamento, e che faccia anche da "vigile" (anche se non piace ma nel nostro campo c'è una deregulation pazzesca no?) nei confronti di chi clamorosamente devia o se ne sbatte altamente del proprio lavoro...? Il codice deontologico è nell'opera stessa di ogni autore, interprete, musicologo, didatta, critico, etc. Lo stile è l'uomo, caro Giorgio, e basta una pagina per capire a quale altezza vola - se vola - un compositore, bastano poche note per cogliere la cifra artistica di un interprete, così come bastano due righe per valutare se chi le ha scritte è una persona colta o un cialtrone. Lo stesso codice è implicito nel lavoro di ogni insegnante, e si imprime nell'influenza che esso esercita sugli allievi, istruendoli ed educandoli al tempo stesso (come Lei sa, sono due responsabilità diverse). Ritengo che sia molto arduo, per non dire impossibile, estrarre dai comportamenti dei docenti seri e coscienziosi e responsabili un profilo comune, se pur generalizzato, e farne una sorta di codice deontologico-professionale, senza creare turbolenze e scompigli... Il quadro è troppo mosso e, credo, inquinato... dralig
Ospite Neuland Inviato 27 Ottobre 2007 Inviato 27 Ottobre 2007 Una discussione iniziata in un'altra sezione mi ha fatto pensare: esiste un'etica comune a cui gli insegnanti, nella fattispecie di strumento, debbano sottostare? Un cartello comune? Un'idea da sottoscrivere? Lo so che non esiste ma penso che sarebbe vincente avere una specie di albo professionale, qualcosa insomma che certifichi seriamente le competenze acquisite, che non siano solo concerti fatti all'oratorio salesiano o le lezioni di accompagnamento, e che faccia anche da "vigile" (anche se non piace ma nel nostro campo c'è una deregulation pazzesca no?) nei confronti di chi clamorosamente devia o se ne sbatte altamente del proprio lavoro...? Ciao Giorgio, ho seguito il dialogo nel altro thread. Più che etica professionale - è fuori discussione che ci dev'essere per tutte le professioni - ci vorebbe una solida formazione professionale pedagogico-didattica per chi vuole insegnare. E' l'insegnante che deve sapere come guidare un'allievo e scegliere le musiche individualmente. Metodi ci vuole tanti quanti allievi ci sono. Il materiale, le musiche, ci sono, basta conoscerle e sapere dove e cosa cercare; questo lo si dovrebbe imparare studiando in conservatorio pedagogia musicale e didattica strumentale. Purtroppo tanti cercano il metodo stampato, da dare all'allievo, che altro non deve fare che studiare un numero dopo l'altro: assomiglia di più all'inquadrare un allievo, premerlo in una forma, invece di scoprirlo, il suo talento, la sua musicalità, e lavorare con e per quella. Nel altro thread hai cercato più volte a chiarire il tuo punto di vista, ma non c'è persona più sorda di quella che non vuole sentire. Saluti, Neuland
Emanuela l. Rosenthal Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Membri Topic Count: 12 Content Count: 270 Reputation: 0 Joined: 20/11/2005 Status: Offline Inviato 27 Ottobre 2007 Il tema dell'etica ricorre in tutte le professioni. Nel caso degli insegnanti di chitarra, più che di etica dell'insegnamento occorrerebbe una specie di albo o associazione che dia una garanzia a chi cerca un maestro di chitarra classica di essere di fronte ad una persona idonea ad insegnare. Si trovano parecchi annunci di presunti insegnanti di chitarra classica che tuttavia non hanno la preparazione per poterlo fare ...
akaros Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 657 Reputation: 0 Joined: 21/04/2006 Status: Offline Device: Android Inviato 27 Ottobre 2007 Il tema dell'etica ricorre in tutte le professioni.Nel caso degli insegnanti di chitarra, più che di etica dell'insegnamento occorrerebbe una specie di albo o associazione che dia una garanzia a chi cerca un maestro di chitarra classica di essere di fronte ad una persona idonea ad insegnare. Si trovano parecchi annunci di presunti insegnanti di chitarra classica che tuttavia non hanno la preparazione per poterlo fare ... L'albo di insegnamento non sarebbe altro che una classificazione, a breve tutti sarebbero iscritti all'albo e si riproporrebbe il solito problema. Si ritorna al discorso in cui si pensa che chi studia in conservatorio suoni meglio o sia più bravo o sia migliore di chi studia da privato. Sciocchezze. Bisogna conoscere le persone e valutare se sono in grado di insegnare, come dice bene Dralig, basta poco per accorgersene..
Giorgio Signorile Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Membri Topic Count: 70 Content Count: 612 Reputation: 41 Joined: 10/02/2007 Status: Offline Device: Macintosh Autore Inviato 27 Ottobre 2007 Sono assolutamente d'accordo con le idee sopra esposte, ho tirato una "rafa", che in piemontese sarebbe una di quelle bocciate dove la boccia porta via tutto prima di colpire-forse-la boccia giusta. E' che mi sembra giusto ogni tanto ribadire l'importanza della preparazione, dell'onestà e della serietà di chi ha a che fare con ragazzi in maturazione, umana e didattica. Io credo che non ci sia un metodo valido, ma molti, ciò che importa è sempre che l'educatore abbia chiaro dove vuol portare l'allievo, e con che mezzi. Saluti
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora