Giacobus Inviato 16 Dicembre 2009 Group: Membri Topic Count: 2 Content Count: 7 Reputation: 0 Joined: 16/12/2009 Status: Offline Inviato 16 Dicembre 2009 .... In generale, chi inizia a studiare nell'infanzia, e ha talento, non ha bisogno di fare tecnica; chi invece inizia a diciott'anni, dovrà probabilmente mantenere in esercizio per tutta la vita anche una serie di applicazioni, in mancanza delle quali avvertirà qualche problema. dralig Caro Maestro,questa differenza, in riferimento all'età, mi incuriosisce. E' un dato scientificamente dimostrato o si basa sulla esperienza personale? Secondo il mio modesto parere, la musica e come una lingua, e la differenza alla quale fa riferimento dralig, penso si possa paragonare a quella che c'è tra un madrelingua di tedesco ed uno che il tedesco inizia a studiarlo a diciott'anni. saluti e grazie a tutti dei consigli.
Simosva Inviato 21 Aprile 2015 Group: Membri Topic Count: 17 Content Count: 91 Reputation: 2 Joined: 02/06/2006 Status: Offline Device: Windows Inviato 21 Aprile 2015 Certamente, la tecnica pensata a partire da un'astrazione e non da una pratica "ruspante" funziona a meraviglia sull'intero repertorio, ed è precisamente lo strumento della volontà di poter disporre del repertorio di ogni epoca, senza preclusioni e impedimenti. Bogdanovic ha sorvolato sul capitolo della tecnica meccanica, dandolo per scontato, e ha preferito lavorare (con la genialità che gli è propria) nell'area dell'applicazione alla chitarra di "tecniche" musicali sofisticate, quali la poliemetria e la poliritmia, mete quasi obbligate per chi ami il contrappunto e lo collochi al centro del far musica. Biscaldi - pur essendo stato mio allievo - ha emancipato una visione della tecnica chitarristica molto più avanzata della mia: diciamo che io ho indicato una direzione, e lui l'ha imboccata fino a che, sebbene io abbia continuato a guardare avanti, voltandosi indietro non ha visto più nessuno. Anche se, purtroppo, lo "sfruttamento" personale della sua tecnica è stato spezzato dalla distonia focale, molti si giovano oggi dei suoi studi proprio per saltare il fosso, cioè per constatare che il confine tra possibile e impossibile non è netto come si pensava. Strano a dirsi (lo noto a pie' di pagina), le maledizioni che si sono levate dal pollaio chitarristico nei riguardi della mia ricerca, non sono state invece gettate contro la sua - molto più audace. Dev'essere una questione di simpatia personale. dralig Scusi maestro, forse ho sicuramente capito male, ma gli esercizi di Biscaldi hanno provocato in alcuni la distonia focale? O è stato lui oggetto della distonia focale?
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