rickyrav Inviato 10 Ottobre 2008 Group: Membri Topic Count: 10 Content Count: 44 Reputation: 0 Joined: 13/04/2008 Status: Offline Inviato 10 Ottobre 2008 Io mi incastro le unghie tra i tasti e i calli dei polpastrelli mi fanno scivolare la mano sinistra di continuo. Io sono di parte perché ho incominciato a studiare prima pianoforte (all'inizio la tastiera elettronica, va be') e solo dopo alcuni anni ho preso in mano la chitarra. Quando mi esercito per lettura della partitura (devo dare l'esame a giugno) puo' succedere, raramente, che scivoli un unghia fra un tasto e l'altro, ma generalmente mi accade solo se le unghie sono troppo lunghe. Sarà che sono ormai abituato (5 anni e passa), ma non ho particolari problemi a suonare con la mano destra da chitarrista. Quando frequentavo il liceo, cioè fino a due anni fa, suonavo il pianoforte durante i saggi/concerti di natale e fine anno. A volte c'è chi non sopporta troppo bene il "tic tic tic" delle unghie sui tasti, ma sinceramente io neanche ci faccio caso. Ma come fanno a darti fastidio i calli dei polpastrelli? Cioè, ha dei macigni?
Vladimir Inviato 10 Ottobre 2008 Group: Membri Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: iPhone Inviato 10 Ottobre 2008 Te lo assicuro, mi danno molto fastidio i calli. Il M° Bonaguri ha ragione: all'inizio non è particolarmente traumatica la cosa. Io al pianoforte sono negato, e ho passato l'esame con i postumi di una sbronza, strisciando sul pavimento: chiunque voglia iscriversi al corso di composizione, non si lasci intimorire da Lettura della partitura.
graf Inviato 10 Ottobre 2008 Group: Membri Topic Count: 16 Content Count: 202 Reputation: 53 Joined: 18/02/2008 Status: Offline Inviato 10 Ottobre 2008 Non è necessario concepire lo studio accademico come una tortura. Personalmente ho iniziato a suonare (male) il pianoforte fino ad esibirmi al piano-bar. Ogni volta che volevo fare sul serio ricominciava il tormentone delle unghie. Quello che più serve, secondo me, è conoscere bene l'armonia, poi il resto. Per un sedicenne dovrebbe essere un divertimento. Molti della vecchia guardia ne saprebbero molto di più se non avessero avuto inculcato il senso della sacralità di quegli studi. Questo per lo studio della composizione. Fare il compositore, poi, beh, quello è un altro paio di maniche! Non si dimentichi infine che, con gli anni, verrà in aiuto la "sapienza" pratica!
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