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cosa caratterizza la musica "colta"


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Qualche giorno fa, il mio nipote sedicenne, mi ha chiesto di individuare il titolo di una composizione di musica classica che aveva sentito in un film (anzi, un cartone animato). Mi ha dato un link dove trovare le scene del film e relativa colonna sonora, che si è però rivelata non essere musica classica. Lui l'aveva intesa come musica classica in quanto non eseguita con gli strumenti tipici della musica pop/rock, bensì fondamentalmente con archi, strumentale e non cantata eccetera...

 

Gli dico che si trattava di una colonna sonora (presumibilmente) composta ad hoc per il film, ma soprattutto gli spiego che non si trattava di musica classica. Sollecitato dalle sue domande, mi sono accorto di non essere in grado di definire la musica classica. Mi sono arrampicato sugli specchi della mia ignoranza parlando vagamente di frasi, voci, struttura, sviluppo, armonizzazioni, ma parlando mi rendevo conto che non ero in grado di spiegarlo chiaramente. E per esperienza so che quando non si è in grado di spiegare chiramente un concetto, è perché non lo si ha ben chiaro in mente.

 

E' possibile sintetizzare gli elementi che fanno di una composizione una composizione appartenente al genere "colto" e non ad altro? Perché se ascolto Einaudi o i mitici Rondò Veneziano mi accorgo subito che non è "classica", ma qualcos'altro?

 

Grazie,

ciao.


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cosa intendo per composizione? Non ad esempio, quelle operazioni pur molto opportune di manipolazione di materiali sonori e loro assemblaggio praticate nelle più intelligenti classi di scuola media e spesso definite, appunto, composizione.

..con un inizio così mi era quasi passata la voglia di leggere. Come se la manipolazione e l'assemblaggio di materiali sonori l'avessero inventato per le scuole medie...dimenticando che è una vera e propria maniera di comporre alla quale si sono adeguati compositori non di sicuro per ragazzi.

E poi ok, c'è una bella elencazione e autoincensamento del ruolo e dell'essere compositore....con la volontà di "svilire" tutto ciò che non è profondo studio accademico e sperimentale. Sono d'accordo quando Fabio fai delle giuste distinzioni tra apprendimento della tecnica compositiva classica e relativa imitazione e quando parli di reale valore della composizione, ma in tutto questo discorso manca completamente la scintilla del momento in cui ti viene prepotente la voglia di scrivere qualcosa, al di là della tecnica e dello studio. Voglio pensare che ci sia ancora qualcuno che scrive perchè vuole farlo, in quel momento, e un attimo dopo sarebbe diverso...un pò di sogno... :D ciao


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Tutto questo è interessantissimo, ma purtroppo non mi aiuta a riconoscere quei meccanismi che permettono di distinguere la musica "colta" dalla musica non-colta. Mi rendo conto di avere aperto un thread piuttosto inutile: dare una risposta è difficile. Ma anche tralasciando autori che potrebbero essere di più complessa collocazione, vedi Gershwin, ce ne sono altri (mi vengono in mente i più discussi, Einaudi e Allevi) che il mio orecchio non riconosce come classici, ma la mia testa non riesce a trovare una spiegazione soddisfacente.

 

Recentemente un post legato ad una trascrizione di Fabbri di un brano di Allevi, è stato spostato negli "off-topic musicali": immagino fosse perché non si tratta di musica classica. Anche il mio orecchio mi dice che non è classica, ma mi piacerebbe capirne il motivo. La stessa cosa mi capita per Einaudi e diversa altra musica strumentale. Ma perché? Cosa sente il mio orecchio che il mio modesto cervello non riesce a spiegare? Perché quello che scrive Giorgio Signorile è "colto" e quello che scrive Einaudi (per quanto possa essere anche bello) non lo è?

 

Ciao


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No Fabio avevo letto bene, e proprio per quello ho riportato quel che ho riportato.

La frase "Tuttavia, non si può parlare di composizione poiché mancano presupposti di approfondimento delle tecniche e dei linguaggi" significa proprio quello: pensare che siccome il lavoro è destinato ad un pubblico di ragazzini non possieda all'interno una componente di linguaggio "colto" o quantomeno importante: mentre invece semplicemente usa un "altro linguaggio" atto a dialogare con quelli utenti; un altro linguaggio che, evolvendosi, porterà frutti e contribuirà a creare futuri compositori, forse.

In quanto alla scintilla e al sogno...che ne parli anche Pippo Caruso non può fregarmene di meno, per me sono aspetti importanti del processo creativo, che la tecnica aiuta a sviluppare, ma farne senza mi sembra un'operazione algida e inutile.

Ciao!

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