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Inviato

"Al contrario di quanto dichiarato dalla RIAA e dalla IFPI, la pirateria musicale su Internet si è dimostrata una realtà positiva per l’industria musicale: il file sharing, infatti, ha mostrato alle industrie dello spettacolo e del divertimento come monetizzare la musica online e crearne un profitto.

 

E così cadono le affermazioni contenute nelle varie relazioni che RIAA e IFPI pubblicano ogni anno e che cercano di dimostrare come la pirateria musicale su Internet sia un problema per le vendite di musica.

Ma, contrariamente a queste argomentazioni, la BPI crede che le stime di perdita di ricavi a causa della pirateria siano sbagliate e ha raccolto le statistiche elaborate da Jupiter Research, secondo cui i download digitali non generano perdite così eccessive. Ciò che emerge dalla relazione è che i pirati hanno dimostrato all’industria della musica ciò che i consumatori vogliono davvero. L’industria musicale sta lentamente riconoscendo alcuni errori: per esempio stanno aumentando i servizi che vendono musica senza DRM.

 

Si tratta di un passaggio importante. Anche Apple ha annunciato la vendita di otto milioni di file musicali senza restrizioni, cosa che aveva creato non pochi problemi agli utenti che acquistavano un Mp3 tramite iTunes. Questa decisione potrebbe far aumentare significativamente le vendite.

E, sebbene le voci su possibili disconnessioni degli utenti da parte degli ISP in casi di pirateria siano sempre più insistenti, la relazione mostra un’altra importante tendenza: l’industria musicale riconosce gli errori passati e si sta aprendo a nuove forme di vendita.

 

Per esempio il download illimitato, libero da annunci pubblicitari e canoni mensili ridotti. Tutti questi modelli di vendita sono stati ispirati dalla pirateria che ha, in un certo senso, costretto l’industria musicale a trovare soluzioni per venire incontro agli utenti. "

 

Fonte:

Digital Music Report 2009 I.F.P.I.

Report disponibile qui: http://www.ifpi.org/content/library/DMR2009.pdf

Ospite Matteo Pesle
Inviato

Queste cose è sempre meglio dirle sottovoce...

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