rickyrav Inviato 8 Marzo 2009 Group: Membri Topic Count: 10 Content Count: 44 Reputation: 0 Joined: 13/04/2008 Status: Offline Inviato 8 Marzo 2009 E mo' che faccio? Grazie!
rickyrav Inviato 8 Marzo 2009 Group: Membri Topic Count: 10 Content Count: 44 Reputation: 0 Joined: 13/04/2008 Status: Offline Autore Inviato 8 Marzo 2009 Come, scusa?
Piero Bonaguri Inviato 8 Marzo 2009 Group: Membri Topic Count: 35 Content Count: 476 Reputation: 8 Joined: 21/11/2005 Status: Offline Inviato 8 Marzo 2009 In questi casi io faccio così: Mi munisco di una confezione di fazzolettini- non per piangere ma per fare il lavoro che segue -, di una boccetta preferibilmente nuova di smalto trasparente ed una confezione preferibilmente nuova di Attak, una di acetone, forbicine da unghie ed un pezzetto di legno, es. uno stuzzicadenti. preparo dei pezzettini di carta (usando la carta dei fazzolettini che è fatta di più strati pressati, isolando un singolo foglietto e tagliandolo con le forbici) di piccole dimensioni ma tali da coprire abbondantemente tutta la frattura. Passo uno strato di smalto sulla frattura e, finché è fresco, gli metto sopra un pezzettino di carta, sistemandolo con lo stuzzicadenti in modo che copra la frattura e pigiandolo in modo che si imbeva di smalto, poi passo un altro strato di smalto sopra. Quando il tutto è asciutto ripeto l'operazione in modo da avere almeno tre- quattro strati. Con lo stuzzicadenti bagnato di solvente modello e presso il multistrato che ho creato - le prime volte si pasticcia un po' ed il solvente è molto utile. Quando è finita posso aggiungere sopra un velo di Attak, avendo cura che non tocchi né l'unghia né la pelle, perché l'Attak è roba tossica. Lascio asciugare il tutto almeno qualche ora (se lo smalto o l'Attak non sono nuovi ci vuole più tempo perché secchino bene) e poi posso suonare; ogni settimana - quindici giorni tolgo via tutto col solvente e ripeto. Me l'anno insegnato più di 30 anni fa e funziona. Se la frattura, diversamente da quella della foto, avviene in un punto in cui l'unghia è già separata dal dito, conviene fare il pezzetto di carta più grande in modo che giri attorno al bordo dell'unghia ed arrivi a coprire la frattura anche dall'altra parte. Si può usare questo sistema quando l'unghia è anche del tutto spezzata, facendo combaciare il pezzo rotto col margine.
rickyrav Inviato 8 Marzo 2009 Group: Membri Topic Count: 10 Content Count: 44 Reputation: 0 Joined: 13/04/2008 Status: Offline Autore Inviato 8 Marzo 2009 Provvidenziale, Maestro! [...]Con lo stuzzicadenti bagnato di solvente modello e presso il multistrato che ho creato - le prime volte si pasticcia un po' ed il solvente è molto utile. Ma se metto il solvente, eliminando così lo smalto, non si staccano anche i foglietti? Grazie.
Piero Bonaguri Inviato 8 Marzo 2009 Group: Membri Topic Count: 35 Content Count: 476 Reputation: 8 Joined: 21/11/2005 Status: Offline Inviato 8 Marzo 2009 No, perché il solvente non si usa, in questo caso, per levare via tutto (cosa che invece si farà ogni 1-2 settimane, strofinando con un batuffolo di cotone imbevuto di solvente), ma semplicemente per modellare il multistrato - evitando, ad esempio, che smalto e foglietti si appiccichino allo stuzzicadenti. Per fare questo basta immergere la punta dello stuzzicadenti nel solvente e poi, con lo stuzzicadenti bagnato di solvente, agire sull'impasto foglietti-smalto.
graf Inviato 8 Marzo 2009 Group: Membri Topic Count: 16 Content Count: 202 Reputation: 53 Joined: 18/02/2008 Status: Offline Inviato 8 Marzo 2009 Sento il problema, in quanto ho girato pel mondo con un antipatico bifidismo all'inghia del pollice per oltre trent'anni. Mi permetto di consigliare di non usare carta, ma le cartine "Riza" per avvolgere le sigarette. Si trovano dal tabaccaio e sono le stesse con cui molti flautisti usano asciugare le chiavi del flauto. Con esse si può usare l'Attack anche da sopra e, nei casi più gravi (non è quello mostrato nella foto), ci si può anche ricostruire l'unghia. Non si risparmi sulla qualità della lima di diamante (e della carta abrasiva, ovviamente). Basta prenderci la mano. C.Carf.
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