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Ciao a tutti!

 

Mi chiamo Simone, ho 18 anni compiuti da poco e vengo da Perugia. Ho iniziato a studiare chitarra classica da Dicembre 2008, ma già suonavo l'acustica e l'elettrica da un annetto. Il mio obiettivo è il conservatorio, quest'anno a settembre darò l'esame di ammissione sperando di essere accettato nonostante l'età (magari anche ad un anno abbastanza avanzato). Con il mio maestro sto cercando di arrivare con una preparazione da quarto\quinto anno, e secondo lui sto facendo buoni progressi. Sino ad ora ho imparato a suonare gli studi n. 7, 13 e 16 di Carcassi op. 60 (anche se naturalmente possono e devono ancora essere migliorati tantissimo, specialmente il 7 che in velocità tendo ad essere impreciso) e sto studiando il preludio alla suite per cello n.1 di bach. Attualmente il mio desiderio sarebbe imparare Recuerdos de la Alhambra o Asturias, però forse è ancora prestino.

 

Quando non suono chitarra classica, adoro dilettarmi con un po' di buon blues, sia su acustica che su elettrica, o con arrangiamenti per chitarra sola di musica leggera... Ma ciò accade sempre più raramente. Infatti ormai posso dire di essermi innamorato della musica classica (fino a qualche mese fa non l'avrei mai detto!) e se all'inizio l'idea del conservatorio un po' mi intimoriva, adesso non vedo l'ora di iniziarlo (sempre che mi prendano, ovviamente...)!

 

A parte ciò, al di fuori della musica, mi diverto a fare teatro (sto in un paio di compagnie) e amo lo sport (attualmente faccio solo palestra, ma appena torna il bel tempo riprendo anche col ciclismo)... A scuola sono i classico studente da 6, voglia di fare pari a 0 o quasi tranne che in poche materie come storia dell'arte, che amo, educazione fisica, o italiano (quando studiamo qualche autore che mi piace).

 

Beh per il momento credo sia tutto, vi ho annoiato abbastanza, se avete domande chiedete pure! :D

 

Ciao!!

Simone


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Benvenuto,Simone


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Ciao a tutti!

 

Mi chiamo Simone, ho 18 anni compiuti da poco e vengo da Perugia. Ho iniziato a studiare chitarra classica da Dicembre 2008, ma già suonavo l'acustica e l'elettrica da un annetto. Il mio obiettivo è il conservatorio, quest'anno a settembre darò l'esame di ammissione sperando di essere accettato nonostante l'età (magari anche ad un anno abbastanza avanzato). Con il mio maestro sto cercando di arrivare con una preparazione da quarto\quinto anno, e secondo lui sto facendo buoni progressi. Sino ad ora ho imparato a suonare gli studi n. 7, 13 e 16 di Carcassi op. 60 (anche se naturalmente possono e devono ancora essere migliorati tantissimo, specialmente il 7 che in velocità tendo ad essere impreciso) e sto studiando il preludio alla suite per cello n.1 di bach. Attualmente il mio desiderio sarebbe imparare Recuerdos de la Alhambra o Asturias, però forse è ancora prestino.

 

Quando non suono chitarra classica, adoro dilettarmi con un po' di buon blues, sia su acustica che su elettrica, o con arrangiamenti per chitarra sola di musica leggera... Ma ciò accade sempre più raramente. Infatti ormai posso dire di essermi innamorato della musica classica (fino a qualche mese fa non l'avrei mai detto!) e se all'inizio l'idea del conservatorio un po' mi intimoriva, adesso non vedo l'ora di iniziarlo (sempre che mi prendano, ovviamente...)!

 

A parte ciò, al di fuori della musica, mi diverto a fare teatro (sto in un paio di compagnie) e amo lo sport (attualmente faccio solo palestra, ma appena torna il bel tempo riprendo anche col ciclismo)... A scuola sono i classico studente da 6, voglia di fare pari a 0 o quasi tranne che in poche materie come storia dell'arte, che amo, educazione fisica, o italiano (quando studiamo qualche autore che mi piace).

 

Beh per il momento credo sia tutto, vi ho annoiato abbastanza, se avete domande chiedete pure! :D

 

Ciao!!

Simone

 

Benvenuto sul Forum Italiano di Chitarra Classica, Simone.

Prendi visione quanto prima del Manifesto e personalizza il tuo account dalla pagina del tuo profilo personale.

 

Si, una domanda ce l'ho: con tutto il repertorio disponibile, scritto per chitarra, il tuo desiderio è suonare un brano per pianoforte?

 

Buona permanenza.


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in effetti hai ragione... E in effetti "desiderio" è un po' eccessivo, comunque sì, nonostante tutto il repertorio per chitarra mi piacerebbe molto imparare a suonare Asturias.

Ospite Nicola Mazzon
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in effetti hai ragione... E in effetti "desiderio" è un po' eccessivo, comunque sì, nonostante tutto il repertorio per chitarra mi piacerebbe molto imparare a suonare Asturias.

Se la preparazione musicale sarà buona, col tempo non ci penserai più.

La triade Giochi proibiti - Requerdos dell'Alabama - Asturias non va più di moda :lol::lol:


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Non mi pare che provare a spegnere l'entusiasmo di un giovane per un pezzo così bello sia il servizio migliore che un forum specialistico possa fare.

 

Se tutti dicono che il bianco è nero, dopo un po' a uno che vede bianco comincia a venire il dubbio che forse vede male lui - è un esperimento scientifico già fatto.

Se il nostro amico ha sentito Asturias sulla chitarra e si è entusiasmato, vuol dire che ha il gusto di riconoscere la musica bella - facilitato magari dalla immediatezza dell'effetto strumentale, ma questo va benissimo.

 

Che affini questo gusto, senza farsi venire il dubbio su questo - se gli piace Bach e Albeniz è un buon segno, direi. Sarà in compagnia di milioni di altre persone che attraverso il fascino di questa musica fatta alla chitarra si sono sentite attratte verso la chitarra scoprendone il potenziale espressivo, e senza le quali (posto che non ne facciamo parte anche noi) noi non saremmo qui adesso.

 

Come poi un suo gusto evoluto potrà muoversi nel presente, che scelte fare, questo potrà esere il suo contributo, che mi auguro personale e libero, e che tutti aspettiamo - magari anche contributo di giudizio su come certe mode più ideologiche che artistiche possano aver fatto forse più male che bene alla chitarra, chissà...


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Non mi pare che provare a spegnere l'entusiasmo di un giovane per un pezzo così bello sia il servizio migliore che un forum specialistico possa fare.

 

Ma no, Piero. Nessuno spegne entusiasmi.

E' che ad un allievo che inizia a studiare chitarra fin dai primi anni somministro Ponce, Castelnuovo Tedesco, Margola o De Rogatis e mi sembra uno spreco di energie mirare ad un brano scritto per un altro strumento.

Sarebbe come che un giovane pianista si accosti al suo strumento sognando di suonare, che so, il primo movimento della Sonata di Antonio José.

Lo scopo è l'opposto: accendere l'entusiasmo per un repertorio che esiste ed ha un valore, tralasciando la retorica dell'effetto speciale per far battere le mani.

 

Che affini questo gusto, senza farsi venire il dubbio su questo - se gli piace Bach e Albeniz è un buon segno, direi.

 

E' un buon segno che apprezzi compositori di quel calibro.

E' un ottimo segno, direi, vista l'attenzione dei più giovani per la musica classica.

La mia domanda è però un'altra: non è preferibile accostarsi allo strumento con il repertorio che gli appartiene? Il repertorio è lo strumento: cercare di separare i due elementi porta solo alla confusione.

 

P.S.

Grazie per lo spunto di discussione.

Ospite Nicola Mazzon
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Far conoscere il "vero" repertorio ad un ragazzo che è all'inizio degli studi può servire da "benzina" per l'entusiasmo che alimenterà la sua passione verso lo strumento scelto, se questo non dovesse accadere può continuare senza problemi a sognare i "pezzi strappa applausi" studiandoli e suonandoli quanto gli pare, almeno è consapevole del cammino formativo e delle possibilità che non ha scelto.

Non si parla di demotivazione, ma di chiarire bene cosa si può fare realmente con uno strumento.


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Se non sbaglio, mi decisi a studiare Asturias solo a 26 anni suonati, nel 1984, più o meno quando facevo il mio primo (primo e ultimo, perché la tecnologia stava cambiando) lp, per la Edi-Pan, un lp tutto fatto di pezzi contemporanei scritti apposta per me; fino a quell'età il pezzo non mi piaceva al punto da "perder" tempo a studiarlo e quindi non l'avevo mai studiato, moda o non moda, poi ho cambiato idea e ora lo suono spesso, moda o non moda. In un certo senso sono andato controcorrente sia quando non lo suonavo che dopo...sarà destino...

 

Non lo considero certo un pezzo "strappa applausi" nel senso volgare del termine - in compenso so bene che tanti pezzi considerati "repertorio vero" gli applausi non riescono a strapparli proprio, ed in nessun senso.

 

Sapere che il pezzo è scritto per pianoforte e non per chitarra è importante, perché è un elemento della verità. Che questo fatto sia, a priori, motivo per non suonarlo sulla chitarra è secondo me tutto un altro discorso. A parte che più che di un "a priori" si tratterebbe in questo caso di un "a posteriori" perché quasi da un secolo è una delle cose che - con qualche ragione artistica, credo - si suonano di più sulla chitarra al punto quasi da identificarsi nell'immaginario collettivo con la chitarra come quasi nessun altro pezzo di musica - cioè, volenti o nolenti fa parte del repertorio, se non della chitarra, della stragrande maggioranza se non di tutti i chitarristi - alzi la mano chi non l'ha mai suonato - da un punto di vista squisitamente teorico io considero repertorio della chitarra tutto quello che con la chitarra di fatto si suona e la discriminante mi pare giusto metterla solo sulla qualità artistica del risultato - non credo che, per fare un esempio pianistico, si possa considerare la Ciaccona di Bach trascritta da Busoni come non facente parte del repertorio pianistico, solo perché Bach non l'ha scritta per pianoforte.

 

Personalmente giudico il valore artistico finale, sintetico di una operazione culturale; nel caso della versione chitarristica di Asturias so bene che a questo risultato finale concorre il genio di Albeniz ed in qualche misura anche quello del trascrittore e la natura stessa della chitarra, e perfino il valore dell'interprete; quando il risultato globale è positivo il pezzo può entrare nel repertorio, almeno nel mio: certo, sarà mio scrupolo di giustizia indicare in un programma di sala anche il nome del trascrittore, e ciascuno sarà libero di fare i confronti che vuole tra le varie versioni ed interpretazioni.

 

Ovviamente capisco, o credo di capire, le ragioni di una battaglia in favore della crescita del repertorio originale per chitarra; sono anzi direi in prima linea su questo fronte. Quello che capisco meno è il crearsi di una specie di "politically correct" sul repertorio che poi può frenare, in nome di principi teorici più che di valutazioni di valore artistico da dare caso per caso, l'entusiasmo e la stima nel proprio gusto.Se poi questo portasse un giovane, incontrando il mondo ufficiale della chitarra, a non osare più suonare Bach o Albeniz... beh credo che non gli avremmo fatto un gran favore (io comunque continuo a suonarli tutti e due).

 

Conosco qualche compositore italiano che, pur potendolo fare benissimo ed avendone anche una certa propensione, semplicemente non osa, vivendo in Italia, scrivere in modo modale o tonale perché un certo ambiente della critica italiana lo ha portato a dubitare che questa cosa "vada bene". Un John Addams italiano, per l'ambiente della critica musicale del settore e tutte le conseguenze, molto difficilmente potrebbe venir fuori.

 

Insomma, viva la libertà e giudichiamo il risultato.


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Premesso che il mio parere di certo non eccelle in autorevolezza se messo in relazione ai vostri, comunque sono dell'idea che se un pezzo scritto per uno strumento è di valore, suonarlo su un altro non può che far del bene, anche per scoprire anche diverse sonorità dello stesso brano, che magari saranno "peggiori" ma comunque interessanti e degne di essere ascoltate almeno una volta.

 

Comunque, per la cronaca, ho iniziato un paio di studi semplici di Leo Brouwer :)

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