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Se per indicare un testo brutto si dice che l’autore scrive come un cane e non come un gatto un motivo ci sarà. E infatti ci sono anche gatti che hanno scritto libri. Uno in particolare. Il dottor Donald Kerr, bibliotecario delle collezioni speciali dell’Università di Otago in Nuova Zelanda, ha per caso trovato tre impronte di gatto a pagina 250 del testo latino a stampa della Summa de casibus conscientiae di Astesanus de Asti (1260-1330c) stampato nel 1472-1473 ed è un prezioso incunabolo che appartiene alla biblioteca dell’Università di Otago.

 

 

Gatto.png

Nella foto il dottor Kerr, con l’incunabolo e le impronte del gatto scrittore.

 

Info:

http://www.odt.co.nz/your-town/dunedin/17374/mystery-moggy039s-literary-legacy

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