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Grazie ad internet ed al mercato della musica digitale, sempre più artisti e musicisti indipendenti possono svolgere la propria professione ricavando un reddito diretto dalla loro attività creativa. Nasce così un vero e proprio ecosistema che sta cambiando per sempre il mondo della musica. La professione del musicista, per chi non riesce ad ottenere subito la ribalta della fama e dei media, è sempre stata dura e difficile. Oltre ad una dose enorme di passione e studio, vi è sempre stata la difficoltà di un impiego non continuativo, o comunque discontinuo.

 

La novità per il musicista desideroso di trasformare la propria passione per la musica in una fonte di guadagno arriva però dal web. Oggi, grazie a specifici servizi di diffusione, è possibile per qualsiasi musicista acquistare per pochi euro la propria visibilità nei principali store mondiali di vendita musicale, come ad esempio iTunes Music Store. Quello delle etichette musicali è sempre stato un mondo elitario e dal difficile accesso. Qualsiasi musicista, oltre che musicalmente valido, deve avere delle ingenti risorse economiche o di network per poter ottenere l’attenzione da un professionista del mercato musicale, e sperare così in una distribuzione nazionale.

 

Oggi non è più così, perché con un minimo di know how e di conoscenze tecnologiche, è possibile tagliare fuori tutto il faticoso percorso tradizionale per la distribuzione, e vendere la propria musica vedendosi accreditare le royalty in modo diretto, senza nessun vincolo contrattuale. “Il mondo della musica sta arrivando veramente ad un bivio man mano che i musicisti si rendono conto di poter usufruire in modo diretto del più grande mercato digitale mai esistito, aperto 24 ore su 24 e per ogni giorno dell’anno” ha affermato il Dr. Stefano Calicchio, co-autore del manuale di marketing musicale, Musicista 2.0. “Si sta venendo a creare così una vera e propria filiera corta, all’interno della quale il musicista vende direttamente ai propri fan il frutto del proprio lavoro artistico”.

 

Il beneficio è evidente per entrambi i soggetti interessati. Il fan può ascoltare musica di qualità ad un prezzo contenuto, senza dover pagare i tradizionali passaggi dell’industria musicale mainstream. Ma è per il musicista il vantaggio più grande, perché in questo modo può ottenere un reddito anche cospicuo dalla vendita diretta delle proprie canzoni, riuscendo a vivere di quello che più gli piace: fare buona musica. Il tutto è confermato dalle ricerche e dalle statistiche più autorevoli, come ad esempio quella della coda lunga, che svela come il mercato musicale del futuro sarà sempre meno caratterizzato dai titoli blockbuster e dalle classifiche. A fronte di ciò, troveremo una più equa distribuzione dei redditi musicali, che certo favoriranno un maggior sperimentazione ed apertura del campo musicale.

 

I principali mercati digitali mondiali della musica hanno decretato il loro successo proprio in questo modo, ovvero proponendo musica indie e di musicisti indipendenti, andando ad allargare in modo eccezionale il repertorio di quanto offerto agli appassionati di musica. Si delinea così il profilo del musicista 2.0, un professionista in grado di costruire la propria professionalità musicale non solo sul pentagramma, ma anche attraverso le tecniche di marketing e promozione musicale.

 

Stefano Calicchio

 

Fonte: datamanager.it

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