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Salve a tutti, volevo sottoporvi un questio in merito alle composizioni pubblicate in questa importantissima collana. Mi sto approcciando allo studio della Sonata di MCT. Da qualche anno è disponibile la partitura originale dell'opera non rimaneggiata da Segovia, ma noto che tutti continuano a suonare la versione Segoviana. La domanda è la seguente: chi oggi si approccia allo studio di composizioni del periodo Segoviano, che sono state ripubblicate in versione originale dalla Bèrben, e tuttavia suonate ancora oggi nelle versioni Segoviane, a quale edizione dovrà attenersi?

 

E' giusto "ripudiare" la versione Segoviana per quella del compositore senza averla ancora suonata?

Francesco

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E' giusto "ripudiare" la versione Segoviana per quella del compositore senza averla ancora suonata?

 

La risposta è nelle pagine dello scritto di Mario Castelnuovo Tedesco.

Lei, Francesco, leggerebbe oggi un carme di Ugo Foscolo sapendolo privo di sei o sette endecasillabi?

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Salve a tutti, volevo sottoporvi un questio in merito alle composizioni pubblicate in questa importantissima collana. Mi sto approcciando allo studio della Sonata di MCT. Da qualche anno è disponibile la partitura originale dell'opera non rimaneggiata da Segovia, ma noto che tutti continuano a suonare la versione Segoviana. La domanda è la seguente: chi oggi si approccia allo studio di composizioni del periodo Segoviano, che sono state ripubblicate in versione originale dalla Bèrben, e tuttavia suonate ancora oggi nelle versioni Segoviane, a quale edizione dovrà attenersi? E' giusto "ripudiare" la versione Segoviana per quella del compositore senza averla ancora suonata?

 

Francesco

 

Le edizioni basate sui manoscritti originali non si propongono di squalificare le revisioni segoviane, ma di permettere a ciascun esecutore di costruire da sé il proprio testo attraverso una comparazione delle fonti.

 

Non è assolutamente vero che tutti seguitano a usare le vecchie versioni: Tarantella, Capriccio diabolico, Sonata Omaggio a Boccherini, Suite compostelana, etc., vengono eseguite molto spesso a partire dai manoscritti o comunque dalle versioni che ne restaurano il contenuto.

 

dralig

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La Sonatina di Torroba è completa nella revisione di Segovia?

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La Sonatina di Torroba è completa nella revisione di Segovia?

 

Non lo possiamo sapere con certezza documentale: finora nessuno ha trovato il manoscritto originale. Intanto, però. è possibile confrontare l'edizione di Segovia con la sua esecuzione discografica. Esiste anche un'altra edizione (Opera Tres), ma non rivela le proprie fonti, quindi non risulta più attendibile di quella di Segovia.

 

Io so che cosa è di Moreno-Torroba e che cosa è di Segovia. Lo so, ma non ho i documenti per provarlo, quindi me lo tengo per me.

 

dralig

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La risposta è nelle pagine dello scritto di Mario Castelnuovo Tedesco.

Lei, Francesco, leggerebbe oggi un carme di Ugo Foscolo sapendolo privo di sei o sette endecasillabi?

 

Grazie della risposta, ho fatto lo stesso ragionamento, infatti io ritengo sia più giusto studiare un autore, piuttosto che una sua revisione.

 

Le edizioni basate sui manoscritti originali non si propongono di squalificare le revisioni segoviane, ma di permettere a ciascun esecutore di costruire da sé il proprio testo attraverso una comparazione delle fonti.

 

Non è assolutamente vero che tutti seguitano a usare le vecchie versioni: Tarantella, Capriccio diabolico, Sonata Omaggio a Boccherini, Suite compostelana, etc., vengono eseguite molto spesso a partire dai manoscritti o comunque dalle versioni che ne restaurano il contenuto.

 

dralig

 

Ha ragione Maestro, ho generalizzato troppo. Intendevo dire che nei conservatori che ho modo di conoscere in maniera diretta, o indiretta tramite amici che vi studiano, si è restii ad abbandonare la versione segoviana per quella dell'autore.

 

Francesco

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nei conservatori che ho modo di conoscere in maniera diretta, o indiretta tramite amici che vi studiano, si è restii ad abbandonare la versione segoviana per quella dell'autore.

 

Francesco

 

E' una questione dogmatica. In questi casi, il problema è a monte...

 

EB

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Ha ragione Maestro, ho generalizzato troppo. Intendevo dire che nei conservatori che ho modo di conoscere in maniera diretta, o indiretta tramite amici che vi studiano, si è restii ad abbandonare la versione segoviana per quella dell'autore.

 

Se la scelta di continuare a usare la versione segoviana è stata operata dopo un attento lavoro di comparazione delle fonti - cioè il manoscritto o l'edizione urtext e l'edizione revisionata da Segovia -, non c'è assolutamente nulla da obiettare.

 

Chi invece seguita nell'adoperare la versione segoviana senza studiare attentamente le fonti primarie oggi disponibili è, musicalmente parlando, un indigente.

 

Non vorrei essere malizioso ma, volendo attenersi alla revisione di Segovia, a quale fonte ci si riferisce? Al testo dell'edizione pubblicata o a quello dell'incisione discografica? La Sonata di MCT incisa da Segovia differisce da quella pubblicata in almeno una dozzina di dettagli: qual è il testo "ufficiale"?

 

dralig

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nei conservatori che ho modo di conoscere in maniera diretta, o indiretta tramite amici che vi studiano, si è restii ad abbandonare la versione segoviana per quella dell'autore.

 

Francesco

 

E' una questione dogmatica. In questi casi, il problema è a monte...

 

EB

 

Vorrei ricordare che, come ben risulta dai suoi scritti, Segovia era una persona molto intelligente e dotata di una sottile ironia. La spese efficacemente nei riguardi degli allievi di Tárrega quando, visitandoli nel loro santuario di Valencia - la tabaccheria di un certo Loscos - fu interrogato da padre Corell, l'assistente spirituale, nonché ardente ammiratore, di Tárrega. Alla fine delle domande, il giovane Segovia domandò al prestibero: "Padre, ho la sua assoluzione?.

 

dralig

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Guest Nicola Mazzon
Salve a tutti, volevo sottoporvi un questio in merito alle composizioni pubblicate in questa importantissima collana. Mi sto approcciando allo studio della Sonata di MCT. Da qualche anno è disponibile la partitura originale dell'opera non rimaneggiata da Segovia, ma noto che tutti continuano a suonare la versione Segoviana. La domanda è la seguente: chi oggi si approccia allo studio di composizioni del periodo Segoviano, che sono state ripubblicate in versione originale dalla Bèrben, e tuttavia suonate ancora oggi nelle versioni Segoviane, a quale edizione dovrà attenersi? E' giusto "ripudiare" la versione Segoviana per quella del compositore senza averla ancora suonata?

Francesco

 

La Sonata la sto studiando per il diploma, ho studiacchiato anche quella revisionata da Segovia prima di comprare la versione "originale", le differenze non sono poche, la difficoltà aumenta con la versione fedele(si riesce a suonare tutto tranne qualche dettaglio), ma la resa sonora è impareggiabile.

Trovo che non abbia senso suonare una "riduzione" per chitarra di un'opera per chitarra...

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