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quando eseguo pezzi classici impegnativi ( al momento preludio n°1 di villa-lobos ) in alcuni passaggi si irrigidisce la mano sinistra, naturalmente con effetti sgradevoli sull'esecuzione, avete consigli o aventulmente esercizi in merito? grazie


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Certo. Metronomo a 60 alla semicroma e controllo di ogni singolo movimento con suono forte.

Quando le cose vanno meglio, ridurre a 56 e così via fino a 40.

Dopo, riprendere da 60 e spostarsi di una/due tacche al giorno verso la velocità desiderata.

In meno di 10-12 giorni è tutto risolto.


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Quando le cose vanno meglio, ridurre a 56 e così via fino a 40.

 

Questo è interessante: potresti spiegare il motivo di un ulteriore rallentamento?

 

EB


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Osservazione di ciò che mi circonda Ermanno e applicazione di quello che percepisco alla musica.

Prova a camminare con andamento sostenuto.

Prova a camminare lentamente e guardarti intorno.

Prova a rallentare ulteriormente e noterai cose che nemmeno immagini.


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Ma guarda che strano....pensate che fra le prove che faccio per verificare l'attitudine al corso a indirizzo musicale vi è proprio una camminata (si si proprio una camminata lenta), ma più lenta del normale: osservo e da lì posso vedere quale controllo sul corpo hanno i ragazzi: camminare normalmente è semplice, rallentare e mantenere gli stessi equilibri e giuste tensioni è molto difficile per qualcuno. Interessante


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Tra l'altro, nella mia infima esperienza, ho notato che spesso moltissimi ragazzi fanno fatica a suonare qualcosa lentamente senza perdere il ritmo e l'intenzione di ciò che suonano. O più spesso non conoscono nei fatti la parola "lento"


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io ad esempio ho spesso delle difficoltà nel ricordarmi le note da eseguire quando suono molto lento. E' come se il mio orecchio non fosse più in grado di guidarmi.

Sto studiando l'allegro della catedral (finalmente ci sono arrivato!) e ho già iniziato a studiarlo ad un quarto della velocità che avevo raggiunto.

Sto notando infatti che arrivo sempre a metà brano con la mano sx completamente distrutta, e sto facendo questo lavoro nella speranza di riuscire ad ottimizzare maggiormente i movimenti, e quindi ridurre l'affaticamento.

Dite che sia una buona idea?


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Segovia a Ginevra ci diceva:

"Prima che incominciate a suonare, vorrei dirvi: Più Lento!". Penso che c'entrasse con un'altra sua raccomandazione "Intervenire sul pezzo, senza fermarlo".

 

Spesso, per l'esperienza che ho, l'allievo fa resistenza a suonare lentamente perché, non essendo abituato a pensare a quello che fa e a come farlo, è più facile andare in automatico, e rallentare il pezzo toglie anche quella soddisfazione.

Se invece si comincia ad osservare ogni suono e cercare di dargli il giusto senso all'interno del pezzo, avere il tempo di pensare a questo mntre si suona è fondamentale. Suonare lento ma pensare in fretta, si potrebbe dire un po' paradossalmente.

Certamente questo c'entra anche con la tensione:quello che crea problemi come quello sopra descritto è proprio il continuo accumulo di tensione che "non si ha il tempo" di controllare e di volta in volta eliminare, suonando velocemente ed in automatico. la fatica in questo caso è un indizio che il nostro corpo ci manda per costringerci a ragionare, casomai avessimo pensato che si poteva farne a meno.


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Ci potrebbero essere 100 motivi per cui ti accade questo e.. mi dispiace, la ricetta a prescindere non esiste! Bisognerebbe osservarti per bene mentre stai suonando ed interrogarti approfonditamente (la tua descrizione è troppo limitata) per capire sul serio cosa diavolo ti succede mentre suoni! :)


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Certo. Metronomo a 60 alla semicroma e controllo di ogni singolo movimento con suono forte.

Quando le cose vanno meglio, ridurre a 56 e così via fino a 40.

Dopo, riprendere da 60 e spostarsi di una/due tacche al giorno verso la velocità desiderata.

In meno di 10-12 giorni è tutto risolto.

Ciao! Anch'io studio lentamente,ma vorrei sapere perchè dici "con suono forte".

Ti ringrazio per i tuoi preziosi consigli

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