Ospite Nicola Mazzon Inviato 30 Giugno 2010 Inviato 30 Giugno 2010 Nel reparto chitarra ci sono tante di quelle rogne a cui pensare..molto più importanti delle scale
Ospite gasgas Inviato 30 Giugno 2010 Inviato 30 Giugno 2010 Nel reparto chitarra ci sono tante di quelle rogne a cui pensare..molto più importanti delle scale Sono un buon mezzo per sciogliersi, cercare il suono o riscaldarsi ma, alla fine, sono del tutto d'accordo.
Giorgio D'Ambrosio Inviato 24 Dicembre 2010 Group: Membri Topic Count: 1 Content Count: 5 Reputation: 0 Joined: 02/11/2008 Status: Offline Inviato 24 Dicembre 2010 Caro Leonardo, io ho portato come scale doppie DO-la (no diesis) SOL-mi(1 diesis) FA-re(1 bemolle) Tutt'ora le studio e arrivo fino a 2 diesis (RE-si) e 2 bemolli (SIb-sol) anche perchè posseggo solo quelle. Per tua crescita personale ti consiglio di studiarne il più possibile ma all'esame io porterei le prime 6 che ho citato.. (siccome l'interpretazione è libera se hanno da contestare all'esame io gli direi che io l'ho interpretato così..) Ciao! Buono studio Ciao!
Piero Bonaguri Inviato 24 Dicembre 2010 Group: Membri Topic Count: 35 Content Count: 476 Reputation: 8 Joined: 21/11/2005 Status: Offline Inviato 24 Dicembre 2010 E' vero che l'interpretazione dell'"agevole" è libera e quindi, teoricamente, qualsiasi interpretazione è sostenibile (tranne quella di portare una sola tonalità perché il testo, usando il plurale, suppone che siano più di una). Credo però, pensando almeno alla mia lunga esperienza di commissario d'esame in conservatorio - dal 1983 - che se invece di sei scale se ne portano otto o dieci sia più facile evitare (per quel che valgono) perplesse alzate di sopracciglia di qualche commissario.
Angelo Gilardino Inviato 24 Dicembre 2010 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 24 Dicembre 2010 E' vero che l'interpretazione dell'"agevole" è libera e quindi, teoricamente, qualsiasi interpretazione è sostenibile (tranne quella di portare una sola tonalità perché il testo, usando il plurale, suppone che siano più di una). Credo però, pensando almeno alla mia lunga esperienza di commissario d'esame in conservatorio - dal 1983 - che se invece di sei scale se ne portano otto o dieci sia più facile evitare (per quel che valgono) perplesse alzate di sopracciglia di qualche commissario. Le scale sono dei moduli - uno per le scale maggiori, tre per le scale minori (naturale, armonica, melodica). Imparando - o meglio ancora creando - una diteggiatura per ciascuno dei moduli, si imparano tutte e 24 le scale, e poco importa quale si dovrà eseguire in una stupida prova d'esame (nemmeno agli esami di scuola elementare si chiede ai bambini di recitare l'alfabeto). Non serve studiare scale già diteggiate da altri, l'unico profitto che si può trarre dallo studio delle scale - cioè un profitto specifico, che non sia conseguibile con esercizi molto più mirati e molto più efficaci - è quello di esercitare la mente nell'applicazione alla tastiera degli schemi intervallari dei vari tipi di scale. Esteticamente, le scale sono un punto debole della chitarra: basta ascoltare i concerti per chitarra e orchestra i cui compositori hanno ingenuamente messo a confronto le scale chitarristiche con quelle - che so - di un clarinetto, sortendone, per lo strumento concertante, una magra figura. dralig
Piero Bonaguri Inviato 24 Dicembre 2010 Group: Membri Topic Count: 35 Content Count: 476 Reputation: 8 Joined: 21/11/2005 Status: Offline Inviato 24 Dicembre 2010 Certo il testo del programma ministeriale non dice quante scale si debbono portare (almeno due, visto che usa il plurale "tonalità più agevoli"...) quindi in teoria qualsiasi interpretazione del candidato è difendibile. Come suggerimento pratico - che penso di poter dare avendo io partecipato a commissioni d'esame di chitarra dal 1983 - direi che se si arriva a 8 o 10 scale si dovrebbe essere abbastanza sicuri di non suscitare perplesse alzate di sopracciglia (per quello che ciò possa valere) da parte di qualche commissario...
Giorgio D'Ambrosio Inviato 24 Dicembre 2010 Group: Membri Topic Count: 1 Content Count: 5 Reputation: 0 Joined: 02/11/2008 Status: Offline Inviato 24 Dicembre 2010 E' vero che l'interpretazione dell'"agevole" è libera e quindi, teoricamente, qualsiasi interpretazione è sostenibile (tranne quella di portare una sola tonalità perché il testo, usando il plurale, suppone che siano più di una). Credo però, pensando almeno alla mia lunga esperienza di commissario d'esame in conservatorio - dal 1983 - che se invece di sei scale se ne portano otto o dieci sia più facile evitare (per quel che valgono) perplesse alzate di sopracciglia di qualche commissario. Pienamente d'accordo con lei, Saluti
Piero Bonaguri Inviato 24 Dicembre 2010 Group: Membri Topic Count: 35 Content Count: 476 Reputation: 8 Joined: 21/11/2005 Status: Offline Inviato 24 Dicembre 2010 Mi scuso per il doppio invio del messaggio precedente. Non è ostinazione - mi pareva che la prima volta non fosse partito...
Ospite darkdragon Inviato 25 Dicembre 2010 Inviato 25 Dicembre 2010 Non serve studiare scale già diteggiate da altri, l'unico profitto che si può trarre dallo studio delle scale - cioè un profitto specifico, che non sia conseguibile con esercizi molto più mirati e molto più efficaci - è quello di esercitare la mente nell'applicazione alla tastiera degli schemi intervallari dei vari tipi di scale. dralig Quello, cioè, che fanno i chitarristi "elettrici" da diversi decenni?
Marcello Rivelli Inviato 25 Dicembre 2010 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 25 Dicembre 2010 La conoscenza delle scale o meglio delle tonalità è sicuramente importante ( e ovviamente non solo delle scale tonali) ma probabilmente il programma d'esame "risente" di una prassi didattica tipica del primo ottocento in cui in quasi tutti i metodi venivano presentate le tonalità all'inizio di ogni successione di esercizi-studi-brani. Ora, come sempre nella musica, un conto è eseguire 24 scale doppie per terze, altrettante per seste, ottave ecc... e un altro è "conoscere" e percepire consapevolmente la loro struttura musicale e saperla riconoscere nei passi del repertorio chitarristico. Mi sembra quasi ridicola la scelta di farne 6-8-4-10--a questo punto o tutte..o...nessuna?...o magari sarebbe carino..costruirle al momento, verificando la "preparazione" dell'allievo e soprattutto se ha capito che cosa sono queste scale... mi ricorda l'annosa questione del solfeggio se usare il sistema del "Do mobile" e quindi ridurre le scale ad un solo modulo maggiore da costruire ogni volta su una nota-base (tonica) o piuttosto dimostrare di conoscere teoricamente la scala di Mi bemolle minore armonica? ...con sei bemolli ma che all'orecchio interno risulta "soltanto" una scala di La minore armonica sei quinte discendenti. In merito all'utilità didattica e tecnica sulla chitarra, basterebbe estrarre i moduli doppi che si verificano con le diteggiature: tipo 12_34 / 13-24/ 14-23 ecc. e svilupparli cromaticamente per tutta la tastiera..ma possibilmente con la coscienza di cosa si sta suonando e..oltre ad andare "tonalmente" avanti..forse si eviterebbe di assistere all'esecuzione di scale imparate a memoria ma solo dal punto di vista "digitale" e senza sapere che note..si stanno suonando... in esempio apparentemente "out"...l'intervallo Do-Mi/Do-La, terza maggiore e sesta maggiore possono essere "pensati" come tonica-modale e come tonica-sopradominante (digitalmente)..ma..musicalmente..? se appartengono alla scala di Sol maggiore?.. cosa sono? credo che questo sia..più interessante...forse.. m
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