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All'esame: suonare con o senza ritornelli?


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Buongiorno,

sto preparando l'esame di compimento inferiore, che darò a settembre a Milano.

Diversi chitarristi mi hanno detto di non eseguire i ritornelli (per i brani che li prevedono, ad esempio alcuni studi di Sor, Carcassi, Carulli) all'esame o, al limite, di chiedere alla commissione.

Volevo sapere se esiste effettivamente una prassi e se consigliate di suonarli, anche in fase di studio, senza ritornelli.

 

grazie!

 

Leonardo


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se sono scritti c'è un motivo, e sovente non è solo per allungare il brano....


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Buongiorno,

sto preparando l'esame di compimento inferiore, che darò a settembre a Milano.

Diversi chitarristi mi hanno detto di non eseguire i ritornelli (per i brani che li prevedono, ad esempio alcuni studi di Sor, Carcassi, Carulli) all'esame o, al limite, di chiedere alla commissione.

Volevo sapere se esiste effettivamente una prassi e se consigliate di suonarli, anche in fase di studio, senza ritornelli.

 

grazie!

 

Leonardo

 

I ritornelli sono parte strutturale di una composizione, e ometterli è . normalmente - un arbitrio da evitare. Quindi, non ha senso domandare a una commissione d'esame se eseguire i ritornelli: è ovvio, anche perché, nel ritornello, l'interprete ha modo di manifestare la propria intelligenza e la propria immaginazione, evitando ripetizioni tendenzialmente uguali e proponendo invece diverse soluzioni (ad esempio nel timbro). Semmai, è la commissione che dirà al candidato di omettere i ritornelli, ma facendo ciò commette, a propria volta, un arbitrio, che può essere difficilmente giustificato. Infatti, la votazione conseguita da un candidato al quale sia stato imposto di omettere i ritornelli può benissimo essere contestata in sede legale, e sicuramente il giudice imporrebbe la ripetizione dell'esame e irrogherebbe sanzioni ai commissari che hanno disatteso il loro compito.

Solo in alcuni - rarissimi - casi l'esecuzione di un brano per chitarra può omettere i ritornelli senza pregiudizio per l'architettura della composizione, al punto da dar luogo a una sorta di prassi convalidata dell'omissione: per esempio, il Prelude n. 3 di Heitor Villa-Lobos, che ha forma binaria, e che adopera modelli iterativi di progressione in tempo assai lento, non si depaupera se non viene eseguito il "da capo", che risulta francamente noioso. Ma è un'eccezione...

 

dralig


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nel ritornello, l'interprete ha modo di manifestare la propria intelligenza e la propria immaginazione, evitando ripetizioni tendenzialmente uguali e proponendo invece diverse soluzioni

 

Sono d'accordo.

E' un ottimo momento di verifica delle capacità di un interprete ed è anche uno spazio nel quale è possibile dare forma, senza stravolgere il percorso, a idee e soluzioni personali.

La domanda da farsi è: quanti riescono a non annoiare rispettando l'indicazione di un ritornello?


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Ho sempre pensato anche io che le cose stessero così; personalmente però nelle Variazioni op. 112 di Giuliani ho trovato le ripetizioni di intere sezioni (a volte di tutta la variazione stessa) molto molto pesanti anche a livello di forma (per quel poco ancora che ne capisco!).

 

In quel caso per me non sarebbe stato affatto un crimine!


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Ho sempre pensato anche io che le cose stessero così; personalmente però nelle Variazioni op. 112 di Giuliani ho trovato le ripetizioni di intere sezioni (a volte di tutta la variazione stessa) molto molto pesanti anche a livello di forma (per quel poco ancora che ne capisco!).

 

In quel caso per me non sarebbe stato affatto un crimine!

 

Il ritornello non serve solo per far capire meglio quello che è già stato suonato, ma per far percepire a chi ascolta dove inizia una nuova sezione: questo è un valore formale.

 

dralig


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personalmente però nelle Variazioni op. 112 di Giuliani ho trovato le ripetizioni di intere sezioni (a volte di tutta la variazione stessa) molto molto pesanti anche a livello di forma

 

Dovresti approfondire lo studio e la prassi di esecuzione della musica dell'Ottocento. Scoprirai che se hai fantasia ed estro musicale, attraverso un lavoro di analisi e di orchestrazione, due ripetizioni non ti basteranno.

Prova ad ascoltare un concerto o compra un CD del duo Maccari - Pugliese e ti renderai subito conto delle grandi capacità da musicista richieste all'interprete in quella musica.


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Grazie a tutti!

trovo le risposte molto illuminanti. Calzante anche l'esempio di Dralig (Prelude n 3 di Villa-Lobos) perchè è un brano che ho inserito nel programma d'esame.

 

A presto

 

Leonardo


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Correva l'anno 2001, esame di compimento inferiore al conservatorio di L'Aquila, mi presento da privatista (e lì non li trattavano affatto bene). Sono le ore 19 passate, sono il penultimo candidato della giornata e la commissione non ne può più. Non lo faccio apposta, ma ometto i ritornelli allo studio di Aguado e anche a quello sui legati. Accortomi della svista, dico ai commissari che l'ho fatto appositamente per accorciare la durata dell'esame credendo di fare loro un piacere, e mi scuso per non averlo chiesto prima. La risposta di un commissario: "Guarda non ti preoccupare, sei un amico, io a quest'ora non gliela faccio più. Grazie caro, grazie di cuore."

 

Al di là di questo, i ritornelli si fanno eccome.

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