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Per quanto ne so: la chitarra flamenco ha le fasce generalmente in cipresso (echi potrà spiegarti per quale motivo); l'action è inferiore alla classica; inoltre le "vere" flamenco non dovrebbero usare le meccaniche ma i piroli.

Spero di non aver detto stupidate.

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Il grande echi ha una competenza in tale campo che è meglio lasciare a lui la parola; in attesa del suo intervento, accenno a queste caratteristiche:

 

la chitarra flamenco deve essere costruita per fornire un suono molto percussivo e con pochissimo sostegno, cioè dopo che la nota è stata generata, il suono deve spengersi.

 

Per fare cio' viene costruita in modo molto leggero e con poca massa.

 

In pratica non differisce molto da una classica nelle incatenature, tranne per gli spessori: una tavola armonica sottile (piu' sottile di quella di una classica) ha meno corpo nel suono prodotto e meno sostegno, nel compenso è molto veloce nell' attacco della nota.

 

L' uso del cipresso per le fasce e il fondo è anche ( oltre alle ottime caratteristiche acustiche) legato all' abbondanza di tale legno in Spagna,

quindi alla sua facile reperibilità ed economicità.

Inoltre vi è anche un tradizionale lato superstizioso, cioè la chitarra "nigra" porterebbe sfortuna...


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Il grande echi ha una competenza in tale campo che è meglio lasciare a lui la parola; in attesa del suo intervento, accenno a queste caratteristiche:

 

Nessuno lo mette in dubbio, Davide.

Ma essendo un forum pubblico rischi di avere risposte da più utenti.


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Cristiano,

era una frase rivolta a me stesso, per autolimitarmi nella risposta (visto che sicuramente esiste chi ne sa piu' di me), non per censurare gli altri partecipanti, ci mancherebbe!

 

Un saluto


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Ciao,

Davide è un amico, il suo complimento era un moto d'affetto, che sicuramente non intendeva sminuire il link postato da Cristiano.

In effetti le chitarre flamenco sono una mia passione: il mio primo avatar era l'incatenatura della tavola della chitarra di Marcelo Barbero usata da Sabicas; quello attuale è una foto (scattata da O. Liebert) di una flamenco costruita da Lester De Voe (lo stesso liutaio che ha costruito per Sabicas e De Lucia).

Credo d'aver provato e posseduto tutte le più note chitarre flamenco in circolazione (tranne la Miguel Rodriguez) e trovo la fase di costruzione di queste chitarre un capitolo estremamente interessante:

Sia perché i flamenchisti pongono estrema attenzione ad aspetti che nella chitarra classica non sono normalmente posti in primo piano: la "pulsazione", la rapidità di risposta, la capacità di "esplodere" del suono (curva a picco immediato con poco sustain), la buona risposta della cassa alla percussione, l'insistenza degli acuti, la separazione delle note - in particolare dei bassi, la chiarezza complessiva, ecc.

Sia perché la base nella liuteria flamenco è Torres: non c'è stata la parentesi di Ramirez III né l'alternativa alla chitarra di liuteria di una valida produzione semindustriale, sicché gli sviluppi hanno seguito chiare linee di bottega dai primi del '900 ad oggi; ancòra, la produzione locale (Almeria, Cordoba, Granada) ha un ruolo molto più marcato e caratteristico che non quella Madrilena.

Più tardi posterò le caratteristiche principali della chitarra flamenco, intanto anticipo che la cosiddetta "flamenco negra" di De Lucia (una chitarra costruita per lui da Faustino Conde in palissandro) ha indotto il lento utilizzo di legni alternativi al cipresso.

 

Su Amigo: a me piace molto, anzi lo consiglio a tutti quelli che si avvicinano al flamenco. Oltretutto è un eccellente produttore, (tra gli altri di Josè Mercè, che per molti è il nuovo Camaron).

Rilevavo che si muove solo in parte nel solco delle forme tipiche del flamenco, spesso contaminandole col moderno e confezionando prodotti ascoltabili da tutti: la colonna sonora di "Abla con ella" di Almodovar è di Amigo (qui ha inserito il violino). In "Vivencias Imaginadas", per esempio, è stato il primo ad introdurre la tromba nel flamenco, ecc. Comunque è molto bravo.

Tomatito invece tovo sia più legato alla tradizione.

Si è buttato sulla carriera solista dopo la morte di Camaron di cui è stato l'effettivo chitarrista accompagnatore, ma già prima era stimato come l'erede di Paco de Lucia, anche perché a sua volta De Lucia era diventato famoso negli anni '60 insieme a Camaron, lasciandolo per la carriera solista.

Intanto saluti.


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La prendo da lontano:

La costruzione della chitarra flamenco viene tradizionalmente attribuita ai due distinti taller dei fratelli Ramirez (Manuel e Josè I) verso i primi del '900.

Già allora Josè Ramirez, il fratello maggiore, dirigeva una compagnia avviata e composta di molti oficiales alle sue dipendenze: si trattava per lo più falegnami che formava nel suo taller e divideva per gradi di capacità sino a crescere e diventare mastro liutaio.

Ramirez ha fatto da trainer a tanti ed ha svolto sin da allora un ruolo di progettazione molto importante:

Proprio quanto a progettazione, già all'epoca Josè aveva a listino credo (vado a memoria) 25 tipi di strumenti diversi, uno trai quali appunto la chitarra "tablao": una chitarra "abumbada" con fasce sottili pensata espressamente per l'accompagnamento dei cantaores: timbro più chiaro, volume ridotto, chiara distinzione tra le note e soprattutto immediatezza di risposta, per fare da contrappunto ritmico coi rasguedos alla voce.

Una lite tra fratelli ha diviso le sorti commerciali dei due.

Manuel s'è messo in proprio (anch'egli con vari oficiales, tra cui Santos Hernandez, Modesto Borreguero e Domingo Esteso) scegliendo modelli diversi da quelli di Josè: la differenza di allora rimane immutata sino ai nostri giorni: Josè era per una chitarra grande (all'epoca con tavola e fondo molto bombati), Manuel invece per la chitarra in stile Torres (ne aveva restaurata una ed assimilato il modello pressoche in toto).

Julian Gomez Ramirez, l'ispiratore di Bouchet, invece non c'entra nulla con la famiglia, se non che verosimilmente aveva imparato il mestiere nel taller di Josè ed ha fruito dell'omonimia per farsi conoscere a Parigi.

Comunque, al di la del ruolo svolto da Josè, il modello di chitarra da flamenco di Manuel è risultato quello vincente e rimane ad oggi come "la " chitarra da flamenco: dal punto di vista tecnico non è altro che uno sviluppo nell'incatenatura (aperta e più parallela) e nel ponte (più basso e sottile) della classica chitarra Torres: come legno s'usava il cipresso (e d'altra parte è il legno che Torres ha usato di più in periodo di depressione economica) come dimensioni quelle usate da Torres.

Fino ad allora infatti il flamenco si suonava indiffrentemente con la classica ed i modelli di Torres erano i più ricercati..

Il clavijero era certo quello coi piroli, come molte chitarre dell'800 (un pò più inclinato però): non va dimenticato che la chitarra flamenco era uno strumento povero (spesso la paletta presentava due forellini per lasciarlo appeso a disposizione nelle osterie) che ha trovato dignità solo con Ramon Montoya, uno zingaro tecnicamente molto bravo che ha assimilato nel suo stile vari elementi di Llobet arricchendoli coi rasgueados ed altro.

Ancora un pò di storia:

Santos Hernandez, oficial di Ramirez (lo stesso della prima seria chitarra di Segovia del 1912, quella poi che è servita da brogliaccio ad Herman Hauser), ha costruito la chitarra a Montoya, appunto.

Poi, messosi in proprio, (la linea di successione ufficiale di bottega, alias il passaggio degli strumenti delle plantillas e talora dei clienti, è stata nominalmente proseguita da Modesto Borreguero) a praticamente tutti i più noti dell'epoca: dal punto di vista tecnico ha posto le 7 catene ad aquilone di Torres in forma parallela tra loro incrementando la "separazione" del suono, e più tardi inclinato la catena maestra verso il lato degli acuti, conferendo un timbro più acuto e penetrante.

Parallelamente a Hernandez l'altro grande costruttore dell'epoca proveniva sempre dal taller di Manuel: Domingo Esteso (i fratelli Felipe Mariano e Faustino Conde - Conde Hermanos - ne sono "sucesores y sobrinos", nipoti: oggi invece la bottega s'è divisa in tre: Juliana Conde Pastor, la moglie di Faustino, prosegue la produzione nell'originale taller di Esteso di Calle Gravina 7, i due figli di Mariano in Calle Felipe V, la vedova nel terzo ad Atocha: Faustino ha fatto la chitarra di De Lucia ed è successore ufficiale ma i successori percepiti sono i due di Calle Felipe V).

Morto Hernandez la vedova di Hernandez ha fatto proseguire la sua costruzione dal suo uomo di bottega, Marcelo Barbero, che tra gli altri, ha costruito lo strumento di Sabicas. Manuel Reyes di Cordova ha passato alcuni mesi da lui per impararne il metodo.

Anche Manuel Rodriguez (che era verniciatore, e non primo liutaio) che lavorava nella bottega a fianco di Barbero, vanta una linea con lui.

A sua volta Barbero è stato sostiutito da Arcangel Fernandez, che poi ha formato Marcelo Barbero figlio.

Nel negozio di Calle Jesus y Maria 12 di Fernandez ha fatto apprendistato per sei mesi anche Masaru Kohno. Oggi la produzione di Fernandez è solo nominale, chi costruisce per lui (prevalentemente per il mercato giapponese è un artigiano molto bravo, Manuel Caceres, (1 oficial di Ramirez noto anche per aver firmato una chitarra per Segovia).

Devo staccare.

Per concludere bisognerebbe proseguire con De Lucia, gli anni '70 e Granada.

Intanto un saluto.


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Grazie Echi, decisamente molto più che esauriente.

 

Antonio


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Qualcuno può consigliarmi l'ascolto di qualche chitarrista flamenco e che, possibilmente, nn sia Paco de Lucia??

..ne ho leggermente le p..scatole piene!!

 

A ntonio

Ti consiglio anche gli italiani Juan lorenzo e Roberto Riva che sono due chitarristi veramente eccezionali.Un saluto!

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Il grande echi ha una competenza in tale campo che è meglio lasciare a lui la parola; in attesa del suo intervento, accenno a queste caratteristiche:

 

la chitarra flamenco deve essere costruita per fornire un suono molto percussivo e con pochissimo sostegno, cioè dopo che la nota è stata generata, il suono deve spengersi.

 

Per fare cio' viene costruita in modo molto leggero e con poca massa.

 

In pratica non differisce molto da una classica nelle incatenature, tranne per gli spessori: una tavola armonica sottile (piu' sottile di quella di una classica) ha meno corpo nel suono prodotto e meno sostegno, nel compenso è molto veloce nell' attacco della nota.

 

L' uso del cipresso per le fasce e il fondo è anche ( oltre alle ottime caratteristiche acustiche) legato all' abbondanza di tale legno in Spagna,

quindi alla sua facile reperibilità ed economicità.

Inoltre vi è anche un tradizionale lato superstizioso, cioè la chitarra "nigra" porterebbe sfortuna...

Salve.Il motivo per cui oggi sono maggiormente richieste chitarre flamenco "negre" rispetto al passato,in cui quelle con fasce e fondo in cipresso costituivano la regola,è da individuarsi nel ruolo che la chitarra oggi possiede nel flamenco.Anticamente,tale strumento serviva esclusivamente ad accompagnare cantaores oppure a fornire la base musicale dei tablaos (che allora non registravano la presenza di violini,flauti,batterie ed anche..cornamuse!).Per tale ruolo la chitarra in cipresso era perfetta in quanto il suono più "corto" che produceva ben si armonizzava con gli altri elementi della rappresentazione artistica,che venivano ritenuti predominanti nella scena (ballerini,cantanti,etc.).Ma dal 1940 in poi,grazie a Don Ramon Montoya,la chitarra flamenco iniziò la sua esperienza "concertistica"ed i nomi di N.Ricardo,Sabicas,C.Montoya,Albaicin,L.Maravillà,P.Martinez,M.Escudero,sono una testimonianza dell'ingresso della chitarra flamenca nel ruolo "solista".Di conseguenza,si è gradualmente modificata la tecnica di costruzione degli strumenti con l'introduzione di nuovi legni e di nuove misure per le fasce,occorrendo chitarre che potessero "maggiormente"comunicare il messagio sonoro dell'artista.Le chitarre negre,in tal modo,fanno ingresso nel mondo del flamenco ed oggi sono certamente piuttosto diffuse.Una cosa però rimane fondamentale:la distanza delle corde dalla tastiera che deve essere bassa,in linea di principio,come nelle chitarre in cipresso:provate ad eseguire un "rasgueo"su di una chitarra classica!Io,da modesto flamenchista dilettante,adoro comunque la chitarra in cipresso per il suo timbro inconfondibilmente "gitano" e ne posseggo due:una Eduardo Ferrer del 1967 con piroli ed una recentissima Ramirez 1^656.Come "negra" uso attualmente una Ramirez R2 alla quale ho fatto abbassare le corde sulla tastiera ed ho applicato il tipico "golpeador" per gli effetti percussivi.Vi assicuro che non è male!Spero di non averVi annoiato troppo...ma è bello parlare di flamenco!

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