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Inviato

Posso fare una domanda ingenua??

Ma ci sono anche liutai qui in questo forum?


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Inviato

Ma ci sono anche liutai qui in questo forum?

 

Sì: Garrone, Garotto.


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ieri parlavo con un liutaio che sta producendo tre chitare modello Hauser, a cui aveva accordato le tre tavole sul Sol#.

Non so però che metodo abbia utilizzato e non so perchè proprio il Sol#. M'informerò meglio...


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Inviato
ieri parlavo con un liutaio che sta producendo tre chitare modello Hauser, a cui aveva accordato le tre tavole sul Sol#.

Non so però che metodo abbia utilizzato e non so perchè proprio il Sol#. M'informerò meglio...

 

E' una nota critica, non in se stessa, ma come armonica particolarmente intensa della sesta corda a vuoto. L'armonica in doppia decima maggiore è, in certe chitarre, così intensa da trasformare automaticamente il solo mi basso in un bicordo maggiore non controllabile, con risultati strazianti quando tale armonica risulti incompatibile con l'armonia. Ho ascoltato una volta il primo preludio di HVL in versione bitonale...

 

 

dralig

Ospite Nicola Mazzon
Inviato

Ciao a tutti.

 

Volevo fare queste domande, questo argomento è troppo interessante...

 

La verniciatura può alterare l'intonazione di una chitarra?

Le fasce laterali (materiale, dimensioni) che importanza hanno nella chitarra?

 

fernando


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Inviato

Minimamente e specificamente nel caso d'uso di una vernice spessa sintetica (in commecio s'usa in prevalenza la poliuretanica bicomponente).

D'altra parte considera che normalmente si verte in un certo margine tolleranza, posto che l'accordatura della tavola si pratica ad orecchio (magari con un accordatore a titolo di riferimento), tamburellandola con le nocchie come, per altro verso, sempre a spanne se ne misura la flessibilità. E ad ogni caso la si immagina verniciata.

Infatti, più in generale, avendo una tavola incatenata in mano, ed immaginandone la risposta sullo strumento è l'esperienza che fa dire quali accorgimenti adoperare per migliorare il futuro suono. Si flette, si tamburella, si liscia e la si immagina finita, già verniciata (a gommalacca, nitro o poliuretanica).

 

Le fasce hanno due funzioni: sostenere saldamente la tavola (senza che disperda o comunichi energia ai suoi bordi), determinarne l'arco di bombatura e sancire definitivamente la massa d'aria (e la sua pressione) che verrà contenuta nella cassa.

Di recente s'usa adoperare un "doppio set" o comunque irrigidirle più che in passato.

Un saluto.

Ospite Funkitarra
Inviato

E' una nota critica, non in se stessa, ma come armonica particolarmente intensa della sesta corda a vuoto. L'armonica in doppia decima maggiore è, in certe chitarre, così intensa da trasformare automaticamente il solo mi basso in un bicordo maggiore non controllabile, con risultati strazianti quando tale armonica risulti incompatibile con l'armonia. Ho ascoltato una volta il primo preludio di HVL in versione bitonale...

 

 

dralig

Saluto tutti gli appassionati del forum, sono nuovo e sono felice di unirmi con tutti voi alle doscussioni. L'accordatura della tavola armonica non può prescindere dalla frequenza di risonanza della cavità e quella del fondo, affinché l'accoppiamento dei tre elementi porti ad avere le due frequenze fondamentali (100-140 Hz (f1) e 200-280 Hz (f2)) ad un'ottava come intervallo. E' importante in sostanza che tra f1 e f2 vi sia un'intervallo di un'ottava. Il fa# si trova a 93 Hz (f1) e 185 Hz (f2) e l'accordatura della tavola a questa frequenza comporta lo stravolgimento dell'intero accoppiamento, ed in particolare un maggiore volume della cavità, quindi una maggiore superficie della tavola, o una maggiore altezza delle fasce, con valori sensibilmente fuori standards. Credo non bisogni tanto preoccuparsi della frequenza di accordatura della tavola, piuttosto dell'accoppiamento delle tre frequenze di risonanza, al fine di ottenere le due frequenze fondamentali del'intero complesso ad un intervallo di un'ottava, entro il range di 100-140 Hz e 200-280 Hz.

Ospite Funkitarra
Inviato

L'ho letto Baldino. L'ultimo commento è mio. Ci sono criteri tecnici ben precisi che devono giustificare l'accordatura della TA. È altresi importante sottolineare quanto sia più importante la determinazione delle due fondamentali dello strumento più che la frequenza di risonanza della TA, essendo quest'ultima accoppista a quella della cavità e del fondo. A strumento finito le due frequenza di risonanza non corrisponderanno affatto a quella della TA. È questo il punto cruciale.

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