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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Antologia didattica musica contemporanea, AAVV


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Sono lieto di segnalare l'uscita di una nuova pubblicazione che ho curato per Carisch:
"Chitarra Oggi", antologia di 33 studi e pezzi introduttivi alla musica contemporanea per chitarra.

L'antologia fa parte del nuovo, vasto progetto "Carisch Educational": un'ampia serie di volumi dedicati a quasi tutti i corsi di conservatorio, in uscita a basso prezzo (che sarà ancora più basso per gli studenti dei conservatori convenzionati - quasi tutti i conservatori italiani). Ogni volume potrà essere scaricato in download dal sito http://www.notedigitali.com oppure acquistato in formato cartaceo nei negozi di musica.

Il volume che ho curato, di quasi settanta pagine, raccoglie opere inedite di dieci compositori italiani scritte per me, quasi tutte tra il 2009 ed il 2010. Alcuni compositori hanno fatto precedere i loro lavori da brevi note introduttive rivolte agli studenti che affronteranno le composizioni.

Ulteriori informazioni su tutta la collana si trovano al sito http://www.notedigitali.com
(cliccando sul quadratino azzurro "chitarra"si vede l'elenco di tutti i volumi dedicati al percorso di studi dello studente di chitarra).

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Il volume è ora disponibile per il download e l'indice analitico è in preview dal sito.

Dalla preview riporto per comodità la mia introduzione.

Piero Bonaguri

 

 

 

Introduzione

I programmi del corso decennale di chitarra, più recenti rispetto all’impianto di altri corsi tradizionali dei

conservatori, danno giustamente un considerevole spazio all’affronto del repertorio contemporaneo. E’

presumibile pensare che anche i programmi di prassi strumentale dei nuovi trienni e bienni mantengano tale

impostazione.

Si tratta, infatti, di una scelta giusta sia in sé che in relazione alla peculiarità del repertorio chitarristico, che

in un certo senso permette meno di “riposare sugli allori” del passato e spinge l’interprete consapevole ad

una continua ricerca di espansione del repertorio di questo strumento.

Occorre tenere presente che la chitarra, infatti, proprio nella produzione compositiva contemporanea torna

ad essere oggetto di attenzione “alla pari” con gli altri strumenti da parte dei compositori, anche di quelli che

non la suonano, come probabilmente mai è avvenuto nel corso della sua storia.

In questo quadro non sono mancate iniziative lodevoli per creare un repertorio didattico che favorisca nello

studente l’approccio alla musica contemporanea - caratterizzata peraltro, come si sa, da una enorme varietà

di stili e linguaggi.

La presente pubblicazione di studi e pezzi di carattere introduttivo alla musica contemporanea (a volte sarà

arduo stabilire il confine tra “studio” e “pezzo” ) si inserisce in questo contesto con una peculiarità: i

compositori qui rappresentati (solo uno di essi è anche chitarrista) fanno parte di un gruppo di musicisti con

i quali collaboro e che amo eseguire (l’elenco è rappresentativo ma non completo: purtroppo per varie

ragioni non è stato possibile inserire tutti gli autori che avrei desiderato)

L’essere uniti dalla relazione professionale con un interprete e con le sue scelte probabilmente favorisce

alcune caratteristiche comuni agli autori ed al repertorio presentato, senza peraltro inficiare la originalità di

ogni compositore. E’ certo evidente che il presente volume non si pone come una introduzione a “tutti” i

modi di scrivere oggi, o alla maggior parte possibile di essi – nonostante il numero alto dei pezzi qui

contenuti ed anche l’ ampio ventaglio di stili rappresentati. Questa Antologia è quindi, evidentemente,

frutto di una scelta (ad esempio: autori che amano “comunicare” col pubblico, o che privilegiano in genere

quel modernissimo “ritorno al suono”, che sembra seguire ad una fase del recente passato più aperta ad ogni

tipo di sperimentalismo anche fonico). Una scelta che è diventata, anche, storia di un percorso professionale

mio che si è intrecciato alla creatività di amici musicisti, diventando per me occasione di crescita artistica ed

anche una “strada” professionale . L’angolatura da cui nasce il presente volume costituisce, oltre che un

inevitabile “limite” (se vogliamo usare questo termine), anche un suggerimento che riscopro sempre più

importante per me e che è parte anche del mio modo di insegnare: quello per cui ogni interprete viene

invitato a darsi sempre le ragioni di ciò che suona, a chiedersi cosa val la pena di studiare e proporre, e

perché. Anche nel presentarsi come espressione di un percorso personale, e nel facilitare perciò l’emergere

di una presa di posizione personale dell’allievo, questa raccolta esprime, e forse nel modo più profondo, un

intento pedagogico.

Quasi a facilitare un ideale dialogo tra il compositore e l’interprete - preludio a quello, più o meno esplicito,

tra l’interprete ed il pubblico - alcuni compositori presentati in questo volume hanno accettato di esplicitare

le intenzioni che li hanno spinti a scrivere questi pezzi e, conseguentemente, a fornire indicazioni utili al

loro approccio da parte di chi li suona.

Piero Bonaguri, settembre 2010

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  • 3 settimane dopo...

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ChitarraOggi_PieroBonaguri.png

 

Sono lieto di segnalare l'uscita di una nuova pubblicazione che ho curato per Carisch:

"Chitarra Oggi", antologia di 33 studi e pezzi introduttivi alla musica contemporanea per chitarra.

 

L'antologia fa parte del nuovo, vasto progetto "Carisch Educational": un'ampia serie di volumi dedicati a quasi tutti i corsi di conservatorio, in uscita a basso prezzo (che sarà ancora più basso per gli studenti dei cconservatori convenzionati - quasi tutti i conservatori italiani). Ogni volume potrà essere scaricato in download dal sito http://www.notedigitali.com oppure acquistato in formato cartaceo nei negozi di musica.

 

Il volume che ho curato, di quasi settanta pagine, raccoglie opere inedite di dieci compositori italiani scritte per me, quasi tutte tra il 2009 ed il 2010. Alcuni compositori hanno fatto precedere i loro lavori da brevi note introduttive rivolte agli studenti che affronteranno le composizioni.

 

Ulteriori informazioni su tutta la collana si trovano al sito http://www.notedigitali.com

(cliccando sul quadratino azzurro "chitarra"si vede l'elenco di tutti i volumi dedicati al percorso di studi dello studente di chitarra).

 

Grazie per la segnalazione.

Ho però due domande da porre:

1) Cosa si intende per "pezzi introduttivi alla musica contemporanea" ? (E' l'"introduttivo" che non mi è chiaro).

2) I pezzi riportati in questa antologia sono destinati a quale livello chitarristico ? (pezzi facili, medi o difficili per intenderci).

 

Grazie

Taltomar

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Provo a rispondere.

 

1) In sé l'idea di "introduzione alla musica contemporanea per chitarra" mi sembra chiara ed ha precedenti esempi, tra l'altro, nelle raccolte di Smith Brindle (Guitarcosmos). negli Studi di Dodgson e in altre opere, alcune anche pubblicate in Italia.

Nello specifico l'idea di partenza è stata quella di chiedere a compositori con cui ho rapporti di collaborazione di scrivere studi o pezzi (tenendo comunque presente una preoccupazione didattica) che introducessero al loro modo di scrivere o più in generale ad aspetti del linguaggio musicale di oggi. Avevo già del materiale (richiesto poco tempo prima ad alcuni compositori in occasione del corso annuale sulla musica contemporanea che ho tenuto a Faenza). Partendo da lì ho cercato di integrare con ulteriori richieste, anche perché non è poi stato possibile pubblicare nella Antologia alcune delle cose che avevo utilizzato al corso di Faenza, come gli Studi di Luca Belloni. Un ulteriore aspetto che rende "introduttiva" la raccolta sono le premesse alle loro opere scritte da alcuni compositori e pubblicate nel volume: non appena una "legenda" relativa a particolarità di scrittura che andavano spiegate, ma una sorta di inizio di dialogo con il giovane interprete in cui il compositore spiega perché ha scritto quello che ha scritto, talvolta suggerendo spunti per l'interpretazione. Lo stesso ampio numero di pezzi contenuti in un singolo volume e la loro diversità (e valore artistico, se posso) può essere di stimolo ad aprirsi ad un mondo ricco e variegato.

 

2) il ventaglio di difficoltà è ampio, come richiesto anche dall'editore. I pezzi di Davide Anzaghi sono volutamente semplici (adatti a studenti a partire dal secondo - terzo corso) , come pure è abbastanza semplice il primo dei tre Studi di Alessandro Spazzoli. Direi che dal quarto - quinto anno fino al livello del corso medio può stare quasi tutto il resto, mentre forse qualche pezzo va oltre.

Paolo Ugoletti è riuscito a contenersi abbastanza (come difficoltà) nei cinque Studietti qui pubblicati, ma poi si è lasciato prendere la mano ed ha scritto altri Studietti, ancora inediti, decisamente più lunghi e difficili.

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Provo a rispondere.

 

1) In sé l'idea di "introduzione alla musica contemporanea per chitarra" mi sembra chiara ed ha precedenti esempi, tra l'altro, nelle raccolte di Smith Brindle (Guitarcosmos). negli Studi di Dodgson e in altre opere, alcune anche pubblicate in Italia.

Nello specifico l'idea di partenza è stata quella di chiedere a compositori con cui ho rapporti di collaborazione di scrivere studi o pezzi (tenendo comunque presente una preoccupazione didattica) che introducessero al loro modo di scrivere o più in generale ad aspetti del linguaggio musicale di oggi. Avevo già del materiale (richiesto poco tempo prima ad alcuni compositori in occasione del corso annuale sulla musica contemporanea che ho tenuto a Faenza). Partendo da lì ho cercato di integrare con ulteriori richieste, anche perché non è poi stato possibile pubblicare nella Antologia alcune delle cose che avevo utilizzato al corso di Faenza, come gli Studi di Luca Belloni. Un ulteriore aspetto che rende "introduttiva" la raccolta sono le premesse alle loro opere scritte da alcuni compositori e pubblicate nel volume: non appena una "legenda" relativa a particolarità di scrittura che andavano spiegate, ma una sorta di inizio di dialogo con il giovane interprete in cui il compositore spiega perché ha scritto quello che ha scritto, talvolta suggerendo spunti per l'interpretazione. Lo stesso ampio numero di pezzi contenuti in un singolo volume e la loro diversità (e valore artistico, se posso) può essere di stimolo ad aprirsi ad un mondo ricco e variegato.

 

2) il ventaglio di difficoltà è ampio, come richiesto anche dall'editore. I pezzi di Davide Anzaghi sono volutamente semplici (adatti a studenti a partire dal secondo - terzo corso) , come pure è abbastanza semplice il primo dei tre Studi di Alessandro Spazzoli. Direi che dal quarto - quinto anno fino al livello del corso medio può stare quasi tutto il resto, mentre forse qualche pezzo va oltre.

Paolo Ugoletti è riuscito a contenersi abbastanza (come difficoltà) nei cinque Studietti qui pubblicati, ma poi si è lasciato prendere la mano ed ha scritto altri Studietti, ancora inediti, decisamente più lunghi e difficili.

 

Grazie per i chiarimenti.

Seguo con grande interesse le nuove proposte contemporanee ed appoggio con grande entusiasmo queste iniziative.

Interessante anche l’idea di far esplicitare all’autore attraverso una introduzione al brano, le intenzioni e le motivazioni attraverso le quali si è giunti alla scrittura del pezzo.

Sottolineo questo aspetto perché proprio qualche giorno fa, parlando con un amico, commentavo il titolo di una composizione di Eligio Bratus: studio X - La gioia perfetta. “La gioia perfetta”: esprimere un concetto così bello e così importante attraverso una composizione musicale non è, a mio avviso, così banale. Ho cercato quindi di analizzare la composizione (sono 2 pagine) secondo la mia cultura musicale e secondo la mia anima musicale giungendo ad una mia chiave interpretativa che credo, in questo contesto, sia poco significativa; cos’è meglio però ? interpretare il brano secondo il proprio istinto e le proprie sensazioni oppure cercare di riprodurre ciò che l’autore voleva effettivamente trasmettere attraverso le note ? Il mio concetto di “gioia perfetta” verosimilmente differirà da quello espresso da Eligio attraverso le sue note; non credo quindi sia solo un problema legato al colore del brano (suonare forte dove scritto F suonare piano dove scritto P) e ritengo che la questione sia ben più complessa; una brano a mio avviso dovrebbe essere studiato ed analizzato già a partire dal titolo; ben vengano quindi le note e gli spunti introduttivi dell’autore utili per centrare il bersaglio interpretativo.

 

Taltomar

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Sono d'accordo.

Ogni autore esprime se stesso anche nello scrivere (o scegliere di non scrivere) presentazioni ai propri pezzi; forse per questo non tutti l'anno voluto fare, ed ogni presentazione è anch'essa assai personale.

A titolo di esempio copio quella di Umberto Bombardelli al primi due dei suoi Cinque Pezzi:

 

I

 

La linea di sviluppo del brano è il tentativo di affermarsi di un canto (inteso come gesto cantabile, più che come presenza reale di una linea melodica) un po' doloroso, messo continuamente in discussione da elementi estranei (es. b.8, 11, 14, 25-30) che gli fanno assumere un tono ancora più nostalgico.

 

1. Si raccomanda un grande rispetto delle indicazioni dinamiche, in coerenza con l'indicazione "Con grande espressione".

2. Le indicazioni di lasciar vibrare (l.v.) sono molto importanti: ne scaturiscono delle risonanze armoniche che non devono essere assolutamente eliminate.

3. Il clima espressivo generale è misterioso; far emergere decisamente solamente l'episodio in pizz. dei bb. 25-29.

 

II

 

Il decorso è simile a quello del brano precedente. L'elemento di contrasto (es. b.3, 5-9 e simili), tuttavia, ha un piglio affermativo e spavaldo che fa assumere al brano un carattere che ricorda il Flamenco (in particolare nelle tambora e negli accordi staccati di b.34-42).

 

1. Le battute iniziali, con piglio solenne e appassionato.

2. Le acciaccature, veloci e rigorosamente in battere.

3. Ben tenute le corone lunghe "Senza tempo" sugli armonici, come un momento di assoluto stupore.

4. Rispettare sempre le indicazioni dinamiche, soprattutto nei mutamenti improvvisi.

5. Le "scalate" ascendenti e discendenti (es. bb. 3-8 e simili) sempre con piglio virtuosistico e una certa libertà, ma senza mai cedere.

6. bb. 34-42 molto ritmiche, come il ricordo di un Samba.

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