Marcello Rivelli Inviato il December 24, 2010 Group: Members Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 12/19/2005 Status: Offline Device: Macintosh Share Inviato il December 24, 2010 Ci sono novità in merito alla Riforma dei Conservatori.. la possibilità di doppia frequenza Università-corsi AFAM musicali.. http://unams.it/Istituti_alta_cultura/default_i.htm m Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lucio Matarazzo Inviato il December 25, 2010 Group: Members Topic Count: 14 Content Count: 255 Reputation: 9 Joined: 12/08/2005 Status: Offline Device: Macintosh Share Inviato il December 25, 2010 l DDL sulle Università è stato approvato con l'introduzione del comma 21 dell'art. 28, che introduce la possibilità di doppia frequenza Università-corsi AFAM musicali. Ecco il testo: 21. Con decreto del Ministro, da emanare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, previo parere del CUN e del Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale (CNAM), sono disciplinate le modalità organizzative per consentire agli studenti la contemporanea iscrizione a corsi di studio universitari e a corsi di studi presso i conservatori di musica, gli istituti musicali pareggiati e l’Accademia nazionale di danza. Inoltre, il Senato ha approvato il seguente Ordine del Giorno: Il Senato, in sede di esame del disegno di legge recante norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (A.S n. 1905-, considerato che ad oggi non è stato ancora ultimato il processo di riforma della legge n. 508 del 1999; considerato che i diplomi di primo e di secondo livello rilasciati dalle Accademie di belle arti, dall'Accademia nazionale di arte drammatica, dagli Istituti superiori per le industrie artistiche, dall'Accademia di danza, nonché dai Conservatori di musica e dagli Istituti musicali pareggiati, risultano titoli di studio non ancora spendibili in quanto non equipollenti a nessuna laurea e laurea magistrale; tenuto conto che il comma 5 dell'articolo 1 della legge n. 508 del 1999 prevedeva che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri si sarebbero dovute dichiarare le equipollenze tra i titoli di studio rilasciati ai sensi della suddetta legge e quelli universitari; visto l'articolo 17 del disegno di legge n. 1905-B che stabilisce l'equipollenza tra i diplomi universitari rilasciati dalle scuole dirette a fini speciali e le lauree, rinviando ad un decreto del Ministro l'individuazione della classe di appartenenza cui fanno riferimento detti diplomi triennali; impegna il Governoad emanare, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, i decreti di cui al comma 5 dell'articolo 1 della legge n. 508 del 1999, al fine di individuare le equipollenze tra i titoli di studio rilasciati ai sensi della suddetta legge e i titoli di studio universitari. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Vladimir Inviato il December 25, 2010 Group: Members Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 12/19/2005 Status: Offline Device: iPhone Share Inviato il December 25, 2010 Scusate l' intrusione, ma sbaglio o c'è obbligo di frequenza per i corsi AFAM? Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lucio Matarazzo Inviato il December 25, 2010 Group: Members Topic Count: 14 Content Count: 255 Reputation: 9 Joined: 12/08/2005 Status: Offline Device: Macintosh Share Inviato il December 25, 2010 E' il solito tentativo di "pezza" all'italiana. Vorrò vedere quante famiglie saranno in grado di pagare due tasse universitarie... e come si divideranno gli alunni con tutta la "mappazza" di materie da frequentare, come tu giustamente rilevi. L Link to comment Share on other sites More sharing options...
Vladimir Inviato il December 25, 2010 Group: Members Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 12/19/2005 Status: Offline Device: iPhone Share Inviato il December 25, 2010 Questo è il punto: oggettivamente, è impossibile e per la retta e per la mole di lavoro frequentare due università di cui una con obbligo di frequenza. Ho letto su internet un articolo di Tagliamacco che parlava proprio della "mappazza". Se lo trovo, ve lo segnalo. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Cristiano Porqueddu Inviato il December 25, 2010 Group: Admin Topic Count: 865 Content Count: 3,653 Reputation: 227 Joined: 11/14/2005 Status: Offline Device: Windows Share Inviato il December 25, 2010 Un altro bel canale per favorire gli studi all'estero. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Frédéric Zigante Inviato il December 26, 2010 Group: Members Topic Count: 4 Content Count: 171 Reputation: 2 Joined: 01/04/2006 Status: Offline Device: Macintosh Share Inviato il December 26, 2010 E' il solito tentativo di "pezza" all'italiana.Vorrò vedere quante famiglie saranno in grado di pagare due tasse universitarie... e come si divideranno gli alunni con tutta la "mappazza" di materie da frequentare, come tu giustamente rilevi. L Io ho letto uno dei progetti di normativa per la doppia frequenza: non si tratta di doppio lavoro e doppio obbligo di frequenza , ma di una specie di doppio part-time. In pratica i 60 crediti annuali vengono acquisiti sulle due facoltà o su una facoltà e un Conservatorio. Non sarei così ottimista sulla rapida applicazione della doppia frequenza. Prima di tutto la Legge Gelmini non è stata ancora firmata dal Presidente della Repubblica e contiene alcune incoerenze che rischiano di costringere Napolitano a rimandarla alle Camere. Ma il Governo aveva bisogno di almeno una riforma da poter esibire in campagna elettore e l'ha fatta passare con dei metodi che si commentano da soli. Sul sito di radio Radicale si possono ascolare tutti i file delle sedute del Senato e suggerisco per farsi un'idea di ascoltare la sedute di martedì scorso e mercoledì. Per chi non vuole ascoltare tutto...ci sono le sintesi su youtube: L'emendamento impegna poi a emanare i regolamenti dopo aver ricevuto pareri del CUN e del CNAM entro 180 giorni ( sei mesi) : a giudicare la solerzia con la quale la legge riforma dei Conservatori è stata applicata ( dal 1999 ad oggi abbiamo avuto "sperimentatazioni"che la legge non prevedeva e i Trienni vanno a regime solo da Novembre 2010 rimanendo i Bienni "sperimentali") quersto annuncio dei 180 giorni sembra una presa in giro. Ancora più ridicolo appare l'Ordine del giorno riportato da Lucio: per applicare una legge dello stato ci vuole un ordine del giorno? Questa è nuova! Poi: tra 120 giorni ci sarà ancora questo Governo? Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lucio Matarazzo Inviato il December 26, 2010 Group: Members Topic Count: 14 Content Count: 255 Reputation: 9 Joined: 12/08/2005 Status: Offline Device: Macintosh Share Inviato il December 26, 2010 Io ho letto uno dei progetti di normativa per la doppia frequenza: non si tratta di doppio lavoro e doppio obbligo di frequenza , ma di una specie di doppio part-time. In pratica i 60 crediti annuali vengono acquisiti sulle due facoltà o su una facoltà e un Conservatorio. Questo, come sai, presuppone comunque un coordinamento tra Università e Conservatori che allo stato attuale non esiste. C'è inoltre la faccenda delle tasse che anch'essa presuppone un altro coordinamento ed è tutto da vedere se Università o Conservatori saranno disposti a cedere una parte delle tasse. Tra l'altro se ci sarà la possibilità di dividere i crediti in due istituzioni, ciò significherà che ci vorrà il doppio del tempo per ottenere i 180 crediti del triennio, per cui si è punto e a capo. E' un video tristemente famoso: è oramai una babele, e ci aspettiamo una riforma seria da questa gente? questo annuncio dei 180 giorni sembra una presa in giro. Diciamo la verità, Frédéric, la 508, anche se aveva dei principi innovativi, aveva in sé stessa il germe della presa in giro. Il Conservatorio aveva una tale atipicità che, avendo alunni di una fascia scolare comprendente la scuola media inferiore, la scuola media superiore e quella universitaria, poteva essere "riformato" solo da una legge che ristrutturasse - per dirla in sindacalese - l'intero comparto. Invece alcuni sindacati, col miraggio del passaggio, soprattutto economico, di tutti i docenti alla fascia universitaria, hanno fatto man bassa di tessere (e quindi di soldi!) gettando gli studi musicali istituzionalizzati in un baratro da cui sarà ben difficile risollevarsi. Oggi abbiamo: 1) scuole medie ad indirizzo musicale, nelle quali spesso quello che dovrebbe essere comunque il primo gradino di uno studio professionalizzante viene confuso con l'acculturamento di base, che invece dovrebbe essere inserito nelle scuole primarie. 2) i licei musicali, (nei quali in prima applicazione andranno ad insegnare i docenti di educazione musicale soprannumerari "purché forniti di diploma di strumento" !!!) sono una vera e propria farsa. Anche qui "sbandieramento" da parte dei soliti sindacati: "nuovi posti di lavoro", altra presa in giro. Certo, se le "convenzioni" devono essere a costo zero, l'unica cosa che sarà veramente ridotta a zero sarà la qualità dell'insegnamento. Tutti gli incontri che abbiamo avuto come ADOC con coloro che al Ministero hanno "costruito" questi licei, hanno dimostrato una sola cosa: si era alla presenza di dirigenti totalmente incompetenti della materia (buona fede a parte, sulla quale a questo punto ci sarebbe da pensare). 3) conservatori, che oramai sono istituti ibridi e dove coesistono i corsi ordinamentali, le vecchie sperimentazioni, i vecchi corsi di I Livello validati, i vecchi corsi di I Livello non validati, i nuovi corsi di I Livello, i vecchi corsi di II Livello, i nuovi corsi di II Livello, i master annuali, i master biennali, i corsi abilitanti ...... tutti accomunati da una stessa caratteristica: l'inconsistenza giuridica dei titoli rilasciati. Inoltre il rapporto docenti/allievi viene tenuto a livelli decenti - per una istituzione statale - solo per la permanenza dei vecchi corsi ordinamentali, altrimenti la quasi totalità dei conservatori avrebbe un numero di docenti più che doppio rispetto al numero di alunni. Tutto da vedere cosa succederà quando gli alunni frequentanti detti corsi saranno portati al diploma. In ultimo, piccola "chicca" che nessuno mai fa notare, i licei attualmente autorizzati sono meno di un terzo dei conservatori e, cosa ancora più grave, la quantità di strumenti che si studiano è anch'essa circa un terzo. Giusto per fare un esempio: dove studierà un contrabbassista o un cantante prima di affrontare i corsi di I Livello in Conservatorio? La realtà è che questa è l'ennesima riprova della volontà di "chiudere" un altro settore della cultura. "70 conservatori sono troppi", sbraitava la Carlucci qualche anno fa: di questo passo non ci sarà bisogno di chiuderne nessuno, moriranno da soli.... L Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lucio Matarazzo Inviato il December 26, 2010 Group: Members Topic Count: 14 Content Count: 255 Reputation: 9 Joined: 12/08/2005 Status: Offline Device: Macintosh Share Inviato il December 26, 2010 A Milano ci stanno provando. E' attivo infatti un corso di laurea magistrale in musicologia (vai qui poi didattica poi corsi magistrale) fondato in collaborazione con il Conservatorio e con un mix di docenti. Ma non so come funziona il coordinamento. Fabio, come sai, ci sono molte realtà interessanti che si muovono autonomamente con ottimi risultati. Ma il vero problema è che qui si sta scardinando alla base lo studio della musica, e della pratica strumentale musicale, a livello istituzionale e statale. Io la vedo nera... L Link to comment Share on other sites More sharing options...
Cristiano Porqueddu Inviato il December 26, 2010 Group: Admin Topic Count: 865 Content Count: 3,653 Reputation: 227 Joined: 11/14/2005 Status: Offline Device: Windows Share Inviato il December 26, 2010 Io ho letto uno dei progetti di normativa per la doppia frequenza: non si tratta di doppio lavoro e doppio obbligo di frequenza , ma di una specie di doppio part-time. In pratica i 60 crediti annuali vengono acquisiti sulle due facoltà o su una facoltà e un Conservatorio. Questo, come sai, presuppone comunque un coordinamento tra Università e Conservatori che allo stato attuale non esiste. C'è inoltre la faccenda delle tasse che anch'essa presuppone un altro coordinamento ed è tutto da vedere se Università o Conservatori saranno disposti a cedere una parte delle tasse. Tra l'altro se ci sarà la possibilità di dividere i crediti in due istituzioni, ciò significherà che ci vorrà il doppio del tempo per ottenere i 180 crediti del triennio, per cui si è punto e a capo. E' un video tristemente famoso: è oramai una babele, e ci aspettiamo una riforma seria da questa gente? questo annuncio dei 180 giorni sembra una presa in giro. Diciamo la verità, Frédéric, la 508, anche se aveva dei principi innovativi, aveva in sé stessa il germe della presa in giro. Il Conservatorio aveva una tale atipicità che, avendo alunni di una fascia scolare comprendente la scuola media inferiore, la scuola media superiore e quella universitaria, poteva essere "riformato" solo da una legge che ristrutturasse - per dirla in sindacalese - l'intero comparto. Invece alcuni sindacati, col miraggio del passaggio, soprattutto economico, di tutti i docenti alla fascia universitaria, hanno fatto man bassa di tessere (e quindi di soldi!) gettando gli studi musicali istituzionalizzati in un baratro da cui sarà ben difficile risollevarsi. Oggi abbiamo: 1) scuole medie ad indirizzo musicale, nelle quali spesso quello che dovrebbe essere comunque il primo gradino di uno studio professionalizzante viene confuso con l'acculturamento di base, che invece dovrebbe essere inserito nelle scuole primarie. 2) i licei musicali, (nei quali in prima applicazione andranno ad insegnare i docenti di educazione musicale soprannumerari "purché forniti di diploma di strumento" !!!) sono una vera e propria farsa. Anche qui "sbandieramento" da parte dei soliti sindacati: "nuovi posti di lavoro", altra presa in giro. Certo, se le "convenzioni" devono essere a costo zero, l'unica cosa che sarà veramente ridotta a zero sarà la qualità dell'insegnamento. Tutti gli incontri che abbiamo avuto come ADOC con coloro che al Ministero hanno "costruito" questi licei, hanno dimostrato una sola cosa: si era alla presenza di dirigenti totalmente incompetenti della materia (buona fede a parte, sulla quale a questo punto ci sarebbe da pensare). 3) conservatori, che oramai sono istituti ibridi e dove coesistono i corsi ordinamentali, le vecchie sperimentazioni, i vecchi corsi di I Livello validati, i vecchi corsi di I Livello non validati, i nuovi corsi di I Livello, i vecchi corsi di II Livello, i nuovi corsi di II Livello, i master annuali, i master biennali, i corsi abilitanti ...... tutti accomunati da una stessa caratteristica: l'inconsistenza giuridica dei titoli rilasciati. Inoltre il rapporto docenti/allievi viene tenuto a livelli decenti - per una istituzione statale - solo per la permanenza dei vecchi corsi ordinamentali, altrimenti la quasi totalità dei conservatori avrebbe un numero di docenti più che doppio rispetto al numero di alunni. Tutto da vedere cosa succederà quando gli alunni frequentanti detti corsi saranno portati al diploma. In ultimo, piccola "chicca" che nessuno mai fa notare, i licei attualmente autorizzati sono meno di un terzo dei conservatori e, cosa ancora più grave, la quantità di strumenti che si studiano è anch'essa circa un terzo. Giusto per fare un esempio: dove studierà un contrabbassista o un cantante prima di affrontare i corsi di I Livello in Conservatorio? La realtà è che questa è l'ennesima riprova della volontà di "chiudere" un altro settore della cultura. "70 conservatori sono troppi", sbraitava la Carlucci qualche anno fa: di questo passo non ci sarà bisogno di chiuderne nessuno, moriranno da soli.... L E' la prima volta che leggo una descrizione lucida e realistica dell'attuale panorama (da incubo) che fa da sfondo al mondo della scuola legata alla musica in Italia. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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