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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Riflessioni dopo due concerti per le scuole


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Oggi pomeriggio ho scritto questa mail ad un po' di allievi, exallievi, colleghi...non vedo nulla di male nel girarla anche al Forum

 

 

 

Cari allievi, exallievi, amici (fate un po' voi!...),

 

Vi scrivo ancora con l'impressione viva di quanto mi è successo

stamattina ad Urbino, dove ho tenuto due brevi incontri - concerto con

alcune classi (medie superiori ed inferiori).

La cosa era nata quasi casualmente da un'amica insegnante di Urbino

dell'associazione di aiuto allo studio PortoFranco che ha pensato di coinvolgermi in un

progetto educativo (riguardante il "dono di sè" ed il volontariato!)

per... illustrare le figure di Segovia e della pianista russa Judina!

 

Non sono nuovo a tenere incontri per le scuole, ma l'argomento era nuovo

ed anche abbastanza originale...

Da un lato mi sentivo "preparato" perché l'imbattermi recente nella

figura della Judina sta evidenziando una sintonia con il percorso di

approccio alla musica che ho fatto in questi anni, nel quale certo la

figura di Segovia è stata fondamentale. Avevo quindi in mente, più o

meno, alcune cose che volevo dire ed alcune cose che volevo suonare, ma

la scaletta dell'incontro l'avevo lasciata volutamente aperta, e

l'esito non era scontato. E poi, con gruppi di età così diverse! Uno di

maturandi e l'altro di seconda media! E se non stavano zitti, e se si

stufavano...?

Avevo almeno chiesto di dividerli per età, facendo due incontri al

prezzo di uno (beh, visto che era sul dono di sé, almeno un metà prezzo

ci stava...).

 

La sorpresa è stata l'impatto con due gruppi di ragazzi attentissimi,

sia a quello che dicevo che all'ascolto della musica. D'accordo, c'era stato a monte

un lavoro di preparazione degli insegnanti dei ragazzi, il posto era

bello e suggestivo (una saletta piccola ed elegante in centro, con

ottima acustica e mostra di acqueforti ai muri - altra sorpresa da cui

poi ho tratto spunti lì per lì ) - ma, insomma, trovare una apertura di

attesa così viva e disponibile in questi ragazzi è stata una cosa

bellissima che ha prodotto un clima di lavoro veramente bello; come ho

già scritto, per me quando succede una cosa così bella questo non è meno

soddisfacente di un bel concerto riuscito in un posto importante! Il

famoso stupore di cui ogni tanto parlo in classe si vedeva, ed ero

stupito anche io.

 

Il fatto di "sentirmi preparato" mi ha permesso di fare i due incontri

in due modalità diverse, tenendo conto dell'interlocutore: con i maturandi

ho parlato subito della scoperta del valore della musica da cui parto

ora, rintracciando i segni di questo nelle due grandi figure di maestri

e documentando alla fine con quattro-cinque esecuzioni musicali. Con i

ragazzini ho invece iniziato suonando qualcosa di brevissimo, spiegando

come è fatto dal punto di vista formale e legando la forma al senso

espressivo del pezzo, poi sono andato avanti suonando altre cose,

spiegando tra un pezzo e l'altro, dialogando con loro, e ho finito con un

pezzo che mi hanno chiesto loro e dicendo la frase sul senso della

musica con cui avevo iniziato l'incontro con i più grandi.

 

Ho pensato subito di raccontarvi quanto sopra per almeno due motivi:

1) L'argomento "Segovia - Judina" è interessante: se l'incontro con

queste grandi figure di maestri produce qualcosa in noi, questo qualcosa

riecheggia anche nel modo di trasmetterlo e colpisce tutti, dagli adulti

ai ragazzini - per cui non è sbagliato "perdere tempo" ad approfondire

personalmente l' incontro con i due grandi personaggi. Io poi ho voglia

di fare altri momenti così e lancio l'idea anche a voi, almeno a chi non

ha messo definitivamente la chitarra nell'armadio. E' una cosa utile e

di cui c'è bisogno.

2) Voi che insegnate musica e chitarra, magari a ragazzini dell'età di

quella seconda media che ho incontrato oggi, avete tra mano un

potenziale umano di grandissima ricchezza. Siccome ogni tanto qualcuno

di voi si lamenta dei tempi cattivi, di quello che non si può più fare a

scuola, della riduzione della musica a giochino per socializzare e cose

del genere, l'esperienza di oggi mi spinge a dire che, per quanto riguarda

noi insegnanti, è importantissimo tenere alto il tiro e proporre cose

belle, al massimo livello: se ragazzi che non studiano musica hanno

risposto così, chissà che lavoro si può fare con chi ha voglia di

suonare uno strumento!

E' una responsabilità e una possibilità bellissima che avete.

 

Ciao,

PB

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Oggi pomeriggio ho scritto questa mail ad un po' di allievi, exallievi, colleghi...non vedo nulla di male nel girarla anche al Forum

 

 

 

Cari allievi, exallievi, amici (fate un po' voi!...),

 

Vi scrivo ancora con l'impressione viva di quanto mi è successo

stamattina ad Urbino, dove ho tenuto due brevi incontri - concerto con

alcune classi (medie superiori ed inferiori).

La cosa era nata quasi casualmente da un'amica insegnante di Urbino

dell'associazione di aiuto allo studio PortoFranco che ha pensato di coinvolgermi in un

progetto educativo (riguardante il "dono di sè" ed il volontariato!)

per... illustrare le figure di Segovia e della pianista russa Judina!

 

Non sono nuovo a tenere incontri per le scuole, ma l'argomento era nuovo

ed anche abbastanza originale...

Da un lato mi sentivo "preparato" perché l'imbattermi recente nella

figura della Judina sta evidenziando una sintonia con il percorso di

approccio alla musica che ho fatto in questi anni, nel quale certo la

figura di Segovia è stata fondamentale. Avevo quindi in mente, più o

meno, alcune cose che volevo dire ed alcune cose che volevo suonare, ma

la scaletta dell'incontro l'avevo lasciata volutamente aperta, e

l'esito non era scontato. E poi, con gruppi di età così diverse! Uno di

maturandi e l'altro di seconda media! E se non stavano zitti, e se si

stufavano...?

Avevo almeno chiesto di dividerli per età, facendo due incontri al

prezzo di uno (beh, visto che era sul dono di sé, almeno un metà prezzo

ci stava...).

 

La sorpresa è stata l'impatto con due gruppi di ragazzi attentissimi,

sia a quello che dicevo che all'ascolto della musica. D'accordo, c'era stato a monte

un lavoro di preparazione degli insegnanti dei ragazzi, il posto era

bello e suggestivo (una saletta piccola ed elegante in centro, con

ottima acustica e mostra di acqueforti ai muri - altra sorpresa da cui

poi ho tratto spunti lì per lì ) - ma, insomma, trovare una apertura di

attesa così viva e disponibile in questi ragazzi è stata una cosa

bellissima che ha prodotto un clima di lavoro veramente bello; come ho

già scritto, per me quando succede una cosa così bella questo non è meno

soddisfacente di un bel concerto riuscito in un posto importante! Il

famoso stupore di cui ogni tanto parlo in classe si vedeva, ed ero

stupito anche io.

 

Il fatto di "sentirmi preparato" mi ha permesso di fare i due incontri

in due modalità diverse, tenendo conto dell'interlocutore: con i maturandi

ho parlato subito della scoperta del valore della musica da cui parto

ora, rintracciando i segni di questo nelle due grandi figure di maestri

e documentando alla fine con quattro-cinque esecuzioni musicali. Con i

ragazzini ho invece iniziato suonando qualcosa di brevissimo, spiegando

come è fatto dal punto di vista formale e legando la forma al senso

espressivo del pezzo, poi sono andato avanti suonando altre cose,

spiegando tra un pezzo e l'altro, dialogando con loro, e ho finito con un

pezzo che mi hanno chiesto loro e dicendo la frase sul senso della

musica con cui avevo iniziato l'incontro con i più grandi.

 

Ho pensato subito di raccontarvi quanto sopra per almeno due motivi:

1) L'argomento "Segovia - Judina" è interessante: se l'incontro con

queste grandi figure di maestri produce qualcosa in noi, questo qualcosa

riecheggia anche nel modo di trasmetterlo e colpisce tutti, dagli adulti

ai ragazzini - per cui non è sbagliato "perdere tempo" ad approfondire

personalmente l' incontro con i due grandi personaggi. Io poi ho voglia

di fare altri momenti così e lancio l'idea anche a voi, almeno a chi non

ha messo definitivamente la chitarra nell'armadio. E' una cosa utile e

di cui c'è bisogno.

2) Voi che insegnate musica e chitarra, magari a ragazzini dell'età di

quella seconda media che ho incontrato oggi, avete tra mano un

potenziale umano di grandissima ricchezza. Siccome ogni tanto qualcuno

di voi si lamenta dei tempi cattivi, di quello che non si può più fare a

scuola, della riduzione della musica a giochino per socializzare e cose

del genere, l'esperienza di oggi mi spinge a dire che, per quanto riguarda

noi insegnanti, è importantissimo tenere alto il tiro e proporre cose

belle, al massimo livello: se ragazzi che non studiano musica hanno

risposto così, chissà che lavoro si può fare con chi ha voglia di

suonare uno strumento!

E' una responsabilità e una possibilità bellissima che avete.

 

Ciao,

PB

Cominciamo col dire che tutti possono pensare che i ragazzi di scuole medie(e anche delle medie superiori),appena hanno un giorno libero urlano di felicità per non svolgerlo nelle funzioni cosiddette tradizionali. Passata questa tempesta di libertà degli alunni (dallo studio e dal star fermi per 5 ore a essere interrogati e a fare compiti),posso dire che Piero , si hai ragione. Portare un concerto- conferenza ai ragazzi è sempre una cosa positiva,anzi la consiglio sempre di più non solo ai musicisti (che stanno in fila per queste cose),ma soprattutto ai presidi di qualsiasi scuola dalla elementare all’università(per non parlare dell’infanzia).Il mese scorso,ho fatto la stessa cosa quando ho presentato il libro La Chitarra di Angelo ,e sai perché l’ho fatto? Beh chi si iscrive ai corsi delle scuole smim,è alla stragrande maggioranza ignaro di ciò che li aspetta, e il mio problema (se cosi si poteva chiamare) era quello di far conoscere la Chitarra non come commercio,ma come possibile sbocco futuristico lavorativo. Proprio come fanno tutte le altre materie cosiddette tradizionali . Chi diventa avvocato deve studiare l’italiano e legge e altre materie,chi diventa scienziato deve studiare matematica,fisica ecc..mi avete capito;chi invece vuol diventare chitarrista deve studiare chitarra e oggi questa scelta nelle scuole c’è(belle o brutte o positive o negative che siano).Oggi i ragazzi hanno più scelta e per me è positivo. Cosi il mio problema di far conoscere immediatamente la chitarra quella “seria”(non che le altre non lo siano)anzi diciamo quella classica,l’ho risolto facendo il mese scorso le selezioni nelle scuole elementari ,in modo diverso. Di solito quando facciamo le selezioni facciamo suonare ,ritmare,intonare,ecc,oggi (il mese scorso)ho cambiato e ho preso il libro sopra citato ,e ho letto alcune pagine,facendole finire di leggere agli alunni delle classi 5 elementari sottoposti alle prove .L’attenzione era divenuta totale e tutti alzavano la mano per poter proseguire nella lettura. Poi stavo mettendo su il cd del libro e i ragazzi ,quasi tutti mi hanno chiesto se potevo suonare con la Chitarra dal vivo, (tutti gridavano “vogliamo la Chitarra”)gli autori che avevamo letto( Tarrega,Castelnuovo Tedesco,e Gilardino).Io che non suono più da anni, non me lo sono fatto ripetere due volte(per me i bambini vengono prima di tutto,anche delle scelte personali)Non potete immaginare quanto è stato bello che sulle note di Malaguena, il 4 tempo della sonata di Castelnuovo e lo studio n32 di Angelo,non ho sentito volare una mosca (confesso che ero un po’ arrugginito nello studio),le poche occasioni che giravo il volto per le pagine, vedevo le bocche aperte di questi fanciulli e vi confesso mi si è aperto il cuore. Si Piero hai ragione tutti dovrebbero fare queste cose.
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Carissimo Piero mi ha fatto immenso piacere leggere la tua riflessione, anche perchè da insegnante delle medie a ind.musicale so benissimo che i ragazzi hanno "fame" di conoscenza e quando si buttano su cose che a noi appaiono insensate il più delle volte è perchè non hanno ben chiaro dove indirizzare i loro interessi. Sono sempre più convinto che qualsiasi proposta può venire ben accetta a patto che chi la propone sia una fugira autorevole, in cui i ragazzi vedono competenza, interesse, e perchè no simpatia. Il problema nasce dal fatto che molti colleghi che a volte si trovano in situazioni come la tua non credono affatto in ciò che fanno, compiono cioè delle specie di punizioni punitive :D e poi è chiaro che creano più danno che altro.

Mi fa anche piacere che la riflessione venga da un collega del Conservatorio (uno dei piani alti insomma) :D , perchè per la maggioranza di noi ciò che scrivi è il quotidiano, purtroppo non sempre conosciuto e apprezzato dai colleghi della fascia "superiore".

Grazie dello scritto Piero

Ciao

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Mi fa anche piacere che la riflessione venga da un collega del Conservatorio (uno dei piani alti insomma) :D , perchè per la maggioranza di noi ciò che scrivi è il quotidiano, purtroppo non sempre conosciuto e apprezzato dai colleghi della fascia "superiore".

Grazie dello scritto Piero

Ciao

 

Non ritengo ci siano fasce superiori e inferiori,a me fa molto piacere che Piero o chiunque altro porti ai giovani la conoscenza del sapere chitarristica e non. La cosa importante è che ai giovani si porti l'onestà delle proprie idee e Piero la ha assolta a dovere e di questo lo ringrazio e lo ringrazierò sempre. Lo stesso farò con chiunque altro, grado "superiore o inferiore" porti questa voce ai giovani discenti.

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intendo "fasce superiori" ironizzando un pò sulle parole. E' comunque innegabile che fino a poco tempo fa, e ancora oggi anche se in misura minore, una parte di docenti del Conservatorio osservavano con un certo senso di distacco e superiorità i colleghi delle scuole dell'obbligo.

Perciò mi fa ancora più piacere leggere lo scritto di Piero, testimonianza della validità della sua proposta e della preparazione dei ragazzi ottenuta anche grazie all'insegnamento di validi insegnanti, non solo di musica!

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intendo "fasce superiori" ironizzando un pò sulle parole. E' comunque innegabile che fino a poco tempo fa, e ancora oggi anche se in misura minore, una parte di docenti del Conservatorio osservavano con un certo senso di distacco e superiorità i colleghi delle scuole dell'obbligo.

Perciò mi fa ancora più piacere leggere lo scritto di Piero, testimonianza della validità della sua proposta e della preparazione dei ragazzi ottenuta anche grazie all'insegnamento di validi insegnanti, non solo di musica!

 

Giorgio, mi sono rimasti impressi i tuoi gnocchi(da buon gustaio che sono),figurati se non ho capito lo spirito che hai nell'esporre le tue idee. Condivido pienamente le tue esposizioni logiche ,e condivido ultra che pienamente che docenti del conservatorio(almeno in piccola parte -spero-) osservavano con un certo senso di distacco e superiorità i colleghi delle scuole dell'obbligo. Io di docenti di conservatorio seri e preparati ne conto su una mano sola ,in questo forum conosco Lucio Matarazzo (altri non so se sono docenti di conservatorio)di alta levatura musical-strumentale e docentistica,c'è Piero Viti che espone sempre nella musica da camera del suo duo flauto e chitarra grandi idee(concerti e registrazioni mirabili e un vadevecum di libro su questa formazione brillante)poi da alla luce nuove formazioni Arpa e Chitarra che stimolano i giovani a scrivere per esso,e mi fa estremamente piacere sapere che Piero Bonaguri è docente anch'egli dei suddetti conservatori,io lo seguo sempre nel forum e per radio,e leggo con piacere la sua cultura musicale nelle sue opinioni,a noi ci è molto utile.Aggiungo, per fortuna c'è qualcuno che li salva sti suddetti conservatori.

Non cito Angelo Gilardino, perchè lo sappiamo tutti è il nostro "faro" nelle tormentate tempeste di tutti i giorni.

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