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Possiedo due trascrizioni della Suite BWV 997, una della Editio Musica e una della Suvini Zerboni, entrambe sono nella tonalità di Re minore. Sto cercando una trascrizione in La minore della suddetta suite. Cosa mi consigliate?


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Possiedo due trascrizioni della Suite BWV 997, una della Editio Musica e una della Suvini Zerboni, entrambe sono nella tonalità di Re minore. Sto cercando una trascrizione in La minore della suddetta suite. Cosa mi consigliate?

 

Forse si riferisce alla revisione di A. Company della Suvini Zerboni, ma nelle Opere per liuto complete a cura di R. Chiesa, la trascrizione è in La minore (che alcuni suonano nella tonalità originale di Do minore con il capotasto mobile).

Di versioni ve ne sono tantissime...al volo.. alcune, oltre quella di R. Chiesa citata, vi è l'opera completa a cura di F. Zigante edita da Guitart, quella della Berbèn a cura di F. Taranto e S. Di Stefano oltre alla versione storica delle Quattro suite edita dalla Berbèn a cura di M. Gangi e C.Carfagna una delle prime.

Vi è solo l'imbarazzo della scelta... e quasi tutte in verità adottano preferibilmente la tonalità di la minore.

A mia memoria, quella di A.Company è una delle poche eccezioni.. perlomeno rispetto alla maggioranza..

se proprio si vuole suonarla più "vicina" alla tonalità originale, rispetto al La minore, si puòprendere in considerazione l'utilizzo del capotasto che può essere anche un "escabotage" per la sua difficoltà non indifferente.

 

mr


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Possiedo due trascrizioni della Suite BWV 997, una della Editio Musica e una della Suvini Zerboni, entrambe sono nella tonalità di Re minore. Sto cercando una trascrizione in La minore della suddetta suite. Cosa mi consigliate?

 

I manoscritti, da cui trarre le proprie trascrizioni.

 

http://alan.melvin.com/manuscripts.htm

 

EB


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Possiedo due trascrizioni della Suite BWV 997, una della Editio Musica e una della Suvini Zerboni, entrambe sono nella tonalità di Re minore. Sto cercando una trascrizione in La minore della suddetta suite. Cosa mi consigliate?

 

I manoscritti, da cui trarre le proprie trascrizioni.

 

http://alan.melvin.com/manuscripts.htm

 

EB

 

Senza una preparazione musicologica adeguata accompagnata da una certa esperienza sulla musica del XVIII secolo, mi guarderei ben dal consigliare ad uno studente di servirsi di un manoscritto autografo.

 

Allo scopo di evitare scivoloni su bucce di banane sempre in aguato, non sarebbe meglio fidarsi dell'esperienza di Paolo Cherici ( 2 edizioni presso Suvini Zerboni una musicologica pura e un 'altra trascritta per chitarra) o di Tilman Hoppstock?


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Fermo restando che le due (tre) pubblicazioni che cita il M.Zigante sono al momento tra le migliori e sicuramente da avere per muovere qualunque passo serio.. (personalmente sono state tra le prime pubblicazioni che acquistai anni fa..) forse peró l'utente "il conte Orlando" cerca una pubblicazione anche a carattere didattico.. diteggiature comprese?..se ho percepito..

Ma questo deve chiarirlo lui, appunto.

Del resto se uno é in grado di lavorare sui soli manoscritti e crearsi la sua diteggiatura allora siamo anche ad un livello sicuramente...superiore.. (cosa ovviamente da conseguire).. ma le pubblicazioni piú a carattere "musicologiche" -vedi la versione di Hoppstock citata e di Cherici che sono splendide- sono anche da affiancare a testi già revisionati ( anche per farsi varie idee) e/o per creare la propria versione...fine ultimo di ogni ...musicista...

 

del resto Bach é un terreno...minato..e i chitarristi.. a digiuno di contrappunto armonico, prassi esecutiva barocca e non solo...conoscenza delle opere piú vaste di Bach e dei suoi contemporanei..una su tutte la sua opera per..organo?... Non troveranno vita facile..con una sola pubblicazione...per quanto..ben fatta..qui siamo in pieno campo-aperto: la musica con la M maiuscola...

 

Scusate..ma si é capito: io adoro Bach :)

 

mr


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Non avevo certo intenzione di mancare di rispetto all'encomiabile lavoro di Chierici e Hoppstock (mirabile e sconvolgente, per altro, il lavoro di analisi svolto da quest'ultimo e pubblicato recentemente proprio sulla musica di Bach e sulla sua interpretazione), ma se da un lato sono completamente in accordo con i vostri suggerimenti, dall'altro trovo che imparare ad avere che fare con i manoscritti - soprattutto se ancora sotto la guida di un maestro che possa dare supporto nella fase di studio - non sia un'esperienza da buttare.

 

Certo, come dice giustamente Marcello, siamo di fronte a Musica con la M maiuscola, e proprio per questo, nel momento in cui un chitarrista - studente o esperto concertista - si accinga a studiarla, dovrà già avere nel suo bagaglio conoscenze approfondite che gli consentano di comprenderla, scavarla, indagarla e farla propria, altrimenti anche un'edizione musicologica come quelle citate (delle quali, è bene che lo ripeta, conosco, riconosco e non voglio sminuire il valore) non servirà a nulla.

 

EB


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Non avevo certo intenzione di mancare di rispetto all'encomiabile lavoro di Chierici e Hoppstock (mirabile e sconvolgente, per altro, il lavoro di analisi svolto da quest'ultimo e pubblicato recentemente proprio sulla musica di Bach e sulla sua interpretazione), ma se da un lato sono completamente in accordo con i vostri suggerimenti, dall'altro trovo che imparare ad avere che fare con i manoscritti - soprattutto se ancora sotto la guida di un maestro che possa dare supporto nella fase di studio - non sia un'esperienza da buttare.

EB

 

Certo che non è un'esperienza da buttare, ma secondo te una persona che fa una domanda come quella che ha generato questa discussione un maestro lo ha? e se lo ha, questo è in grado di guidarlo in una disamina critica delle fonti della BWV 997?

La Suite BWV 997 poi è un caso da manuale: 5 fonti manoscritte tutte profondamente diverse e nessuna è un'autografo dell'autore. Per mettere insieme un testo del genere ci vuole un musicologo con le palle quadre (scusate l'espressione colorita)!

In ogni caso non è una questione di mancare di rispetto al lavoro di Cherici e Hoppstock ma piuttosto di non lasciare passare, tra le righe, l'idea che fare musicologia sia alla portata di qualunque persona dotata di licenza di solfeggio, di armonia complementare e di storia della musica e di capacità di smanettare un poco su una chitarra. Ci vuol ben altro per affrontare certi problemi, anche sotto la guida di un buon maestro di chitarra.


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ma piuttosto di non lasciare passare, tra le righe, l'idea che fare musicologia sia alla portata di qualunque persona dotata di licenza di solfeggio, di armonia complementare e di storia della musica e di capacità di smanettare un poco su una chitarra. Ci vuol ben altro per affrontare certi problemi, anche sotto la guida di un buon maestro di chitarra.

...ed è, purtroppo, questo il "messaggio" che si sta propagando sempre più con l'uso indiscriminato delle centinaia di improbabili revisioni che oggi tanti alunni trovano in internet, spinti dalla facilità del reperimento e soprattutto dal fatto che queste partiture sono alla portata (leggi gratis) economica di tutti.

In certi ambiti sembra che l'importanza della figura dello studioso-musicologo stia perdendo sempre più il suo valore. Quando vedo certi PDF, non so cosa pensare......

L


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Possiedo due trascrizioni della Suite BWV 997, una della Editio Musica e una della Suvini Zerboni, entrambe sono nella tonalità di Re minore. Sto cercando una trascrizione in La minore della suddetta suite. Cosa mi consigliate?

Scelta l'edizione della BWV 997 ti consiglio di andarla a studiare con un valido clavicembalista.


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Un sentito ringraziamento a tutti coloro che mi hanno risposto.

Per Rivelli: sì, è quella di Alvaro Company.

Per Brignolo: hai ragione, la consultazione dei manoscritti è imprescindibile per la valutazione delle revisioni, per cui doppio grazie.

Per Zigante: non sono uno studente, non più.

Per Scaminante: il tuo intervento evidenzia una certa mancanza di fiducia nella categoria dei chitarristi _ della quale tu stesso fai parte, presumo _ e anche verso i liutisti. Trent'anni fa avresti avuto ragione da vendere, oggi non saprei...

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