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Pierluigi Potalivo - 'Bach: da una partitura senza carta'


Ospite Pierluigi Potalivo
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Ospite Pierluigi Potalivo

Pierluigi Potalivo

 

'Bach: da una partitura senza carta'

 

Variazioni continue su Bach

 

Cos'è l'interpretazione? Certo l'immersione in un "reame" emotivo dai mille paesaggi. La vibrazione del sentimento, la particolare "nota" che appartiene alla personalità di un compositore si imprime sulla carta, ed ecco nascere la partitura.

 

Ma chi la esegue senza averla creata corre anche il rischio di perdersi nell'analisi di un testo ormai eternato, nella ricerca di una "volonta" dell'autore da servire.

 

Ogni compositore rende tangibile una realtà, una sfera emotiva. Possiamo noi esplorare questa realtà solo " rispettando la lettera" o possiamo allontanarci da essa (sacrilegio!) e rimanere comunque nei territori ideali un creatore?

 

Questo è il movente della mia ricerca: quello di un diverso "moto a luogo" che eviti le paludi dell'analisi, ma si diriga per altra strada verso la stessa meta.

 

Il mio brano prende le mosse da un pugno di note contenute nella Fuga dalla Suite in la minore BWV 995; poi le abbandona per andare incontro a una nuova ispirazione, sempre nel segno di Bach e in questo caso del suo stile: la scelta più istintiva, sebbene l'operazione si possa realizzare senza limitazioni di linguaggio.

 

Un grazie all'amico videomaker Fabio Scacchioli, il quale benché impegnato in un suo cortometraggio presentato in concorso al Festival del Cinema di Venezia, ha creduto al mio progetto e ha saputo catturare tutta la luce speciale dell'agosto romano, intrecciandola inestricabilmente alla musica.

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=d74KoEwvh6U

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Ospite Nicola Mazzon

Ho dei dubbi...

Se prendo un libro e mischio le pagine, leggendo che capisco?

Se prendo un quadro lo taglio in piccoli quadrati e li riassemblo in un ordine diverso...che ne esce?

Magari mi sono perso qualcosa...

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Ospite Pierluigi Potalivo

Ciao Fernando,

vediamo di capire insieme.

 

Se prendi un libro e mischi le pagine, ottieni una storia dove l'azione è spezzata in frammenti, non più collegati tra loro: l'antecedente non ha più riscontro nel conseguente. (E bada che non è per niente una cattiva idea. Un celebre scritto, 'Ulysse', di J.Joyce, è proprio questo, anche se un'ordine apparente è dato dal fatto che tutta l'azione si svolge in una giornata).

 

Se tagli un quadro in piccoli quadrati e li assembli ottieni un bel collage. Chi non ne aveva uno negli anni '70?.. Se parliamo di vera creazione artistica però, allora in pittura vale lo stesso discorso della letteratura: Picasso per esempio, il cubismo; vedere un'oggetto da trenta angolazioni contemporaneamente. Ma ti suggerisco anche il grandissimo Francis Bacon. Non si limita alla fotografia da diverse angolature (non dico che Picasso sia limitato!..) , ma trapassa maggiormente nel mondo del sentimento; a me piace di più, ed è una opinione personale ovviamente.

 

Non temere, dunque, non ti sei perso niente. Perlomeno nulla che non sia più che reperibile nelle gallerie d'arte come in tutte le librerie.

 

Ma veniamo al mio lavoro. Hai riscontrato, a proposito del mio video, uno spezzettare/mischiare di una opera già compiuta (la fuga della Suite in la minore di Bach). No. Abbiamo prima già detto del collage. Se tu però prendi poche note dell’incipit di un’opera (ma può essere anche la coda, o nulla, essendo questo solo un pretesto, e l’ho fatto con Turina , Mompou, Lauro e Albeniz senza nessun riferimento ai loro lavori); se con quelle note cerchi la stessa forza, attraverso il tuo sentimento, che le ha generate, allora quello che viene fuori (se ti viene) sarà una musica che giunge da quella regione, che reca quella impronta emotiva. Non importa lo stile: può essere quello dell’autore, come ho fatto con Giuliani o lo stesso Bach, ma anche tutt’altro, come nel primo dei miei ‘Momenti possibili’. Si tratta di Sor, e profondamente, ma niente a che fare con la chitarra dell’’800.

 

Ma d’altra parte tu conosci certamente quella fuga di Bach, e puoi renderti benissimo conto che, a parte dodici note di numero, il mio pezzo è quello che in termini di SIAE sarebbe definito ‘opera originale’. Ma non è questo che mi inorgoglisce! Sulla originalità della creazione puoi guardare il mio video ‘Classicismo Barbarico’, e vedrai che l’originalità è un concetto buono per la SIAE, appunto, ma che di fronte all’universo delle intuizioni il discorso cambia. Certo, nessuno deve appropriarsi del lavoro di un altro, o smembrarlo a casaccio per rivenderselo come proprio; ma non è certo il mio caso, altrimenti, sulla base di questo ragionamento, cosa sarebbe il grande ‘Nocturnal’ di Britten? Prendi l’incipit della ‘Soleares’ di Turina, l’arpeggio: riconoscerai il flamenco di Ramon Montoya, e lo stile della ‘Soléa’ di inizio ‘900 (non dirai che si tratta di un ‘taglia e incolla’ di Turina). Ma basta aprire gli spartiti: la stessa concordanza vale per lo Studio n.10 di Villa-Lobos verso il pianismo di Debussy, fino alla Sonata di Peter Maxwell Davies, costruita su un incipit di Scarlatti. Stravinskj ha avuto una vera devozione per Gesualdo da Venosa: ascolta l’incipit del bellissimo ‘Monumento pro Gesualdo da Venosa’: non è proprio lo Stravinkj di Petroushka… Conosci certo i Preludi op.2 di Scrjabin, ma non diresti che scopiazza Chopin, eppure la sua presenza si avverte costante, come un’ombra.

 

Insomma, infiniti sono gli esempi di come gli artisti vivono tra loro autentiche comunioni spirituali. Come potrebbero fare altrimenti? Spero di averti aiutato a comprendere meglio un aspetto dell’interpretazione, forse poco frequentato, ma non per questo meno valido.

 

Un saluto,

Pierluigi

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(non dico che Picasso sia limitato!..) ,

 

 

Io non conosco il mondo della pittura come quello della chitarra,ma ho conosciuto Picasso da giovanissimo, e per dei lavori che ho svolto di recente, lo studiato a fondo,veramente a fondo.

La mia opinione è che Picasso non è per niente limitato.

E' l'opinone di un chitarrista profondo conoscituore del mestiere, e non certo di un esperto della pittura,ma la mia idea è quella.

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Ospite Pierluigi Potalivo

Buongiorno maestro Iervolino, come va?

 

Allora, andiamo con ordine.

 

Io ho detto:

 

"(non dico che Picasso sia limitato!..),"

 

Lei ha detto:

 

"La mia opinione è che Picasso non è per niente limitato."

 

 

Maestro, non c'è molta differenza. Siamo d'accordo!! :)

 

(solo, a me piace un po' di più Francis Bacon, tutto qua)

 

Un gran saluto,

Pierluigi

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