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Venerdì 2 Dicembre presso il teatro "Salvatore Murgia" di Sorgono (Nuoro) si è svolto il concerto del chitarrista italiano Antonio Rugolo nell'ambito della V Edizione delle Serate Musicali organizzate dalla Associazione Musicare di Nuoro.

In doppia veste di direttore artistico e di pubblico ero, ovviamente, presente all'evento e ho gustato il concerto del collega pugliese che ha presentato questo programma:

 

“Mauro Giuliani e Guido Santorsola due Pugliesi per la chitarra “

Mauro Giuliani (1781 – 1829) :

.Grande Ouverture op. 61

.Variations sur les folies d’Espagne op. 45

.Rossiniana n. 5 op. 123

 

Guido Santorsola (1904-1994)

Three airs of court:

.Preludio

.Aria

.Finale (Giga)

 

Dai 5 Preludios:

.Preludio II (a Luise Walker)

.Preludio III (a Hans Wurmdauer)

.Preludio V (a Abel Carlevaro)

 

Viste le recenti discussioni relative al contrasto tra il proporre in concerto ciarpame musicale e programmi di qualità che si sono sviluppate sia in questo forum che su Facebook, voglio portare all'attenzione della community un dettaglio, per me, di grande importanza.

Sorgono è un paese di circa 1.800 abitanti e, come molte realtà simili in Sardegna, vanta una attività culturale (letteraria, teatrale ecc.) che se la descrivessi non ci credereste.

Nonostante ciò di recital per chitarra, fino al 2 Dicembre 2011, non se n'erano sentiti.

E nonostante questo il piccolo teatro (nuovo di zecca, un gioiello) era quasi pieno anche se le persone che ho avvicinato prima e dopo il concerto (fatti salvi allievi e collaboratori) della chitarra e del suo repertorio non avevano la minima idea.

 

Fatto questo cappello introduttivo (credo non trascurabile) ecco quello che è accaduto.

Rugolo si esibisce nell'interpretazione della musica di Giuliani (op.61 e Op.45) e riscuote apprezzamento del pubblico. Chiude il primo tempo con le Three airs of court di Santorsola. Identico apprezzamento.

Quando riprende l'esecuzione lo fa con la sua personale selezione di preludi dello stesso compositore (II, III e V) certamente non appartenenti alla sua produzione 'tonale'.

Ebbene oltre ad avere ascoltato una validissima interpretazione - non parlo mai delle performance altrui ma in questo caso non ho dubbi nell'affermare che Rugolo suona Santorsola in modo egregio - ho assistito ad un ascolto impreziosito da silenzi religiosi tra un preludio e l'altro, ho avvertito una tensione speciale nella platea (l'interprete è stato in grado di crearla, ovviamente) e infine ad un applauso che il pastiche di Mauro Giuliani successivo (costruito, come sappiamo, appositamente per ammaliare il pubblico) non ha raggiunto.

 

Il pubblico, successivamente interpellato, ha espresso positivi pareri proprio per la musica di Santorsola. Nessuno che parlasse delle melodie ottocentesche di Giuliani che, per un pubblico profano alla musica per chitarra, avrebbero dovuto attecchire meglio. Macché, dicerie.

 

Nei preludi di Santorsola il pubblico ha trovato più interesse che nella Rossiniana di Giuliani e l'ha dimostrato.

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