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Graduatoria d'Istituto chitarra di Castelfranco Veneto


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Per tutti gli interessati, ecco la graduatoria per l'insegnamento di chitarra appena pubblicata presso il conservatorio di Castelfranco Veneto. La commissione era composta da Gianfranco Volpato, Paola Muggia e il Prof. Stefano Canazza.

 

http://afam.cineca.it/php5/bandi_td/vis_bando.php?file_name=graduatoria+provvisoria+CHITARRA.pdf&username=TVST010006&personale=doc&anno=2012&qualifica=

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Non sono "direttamente interessato" e immagino che i "direttamente interessati" avranno argomenti e mezzi ben più efficaci di un post su un forum per tentare di far valere eventualmente le loro ragioni.

Non ho fatto, inoltre, parte di quella commissione e quindi non posso sapere se siano state commesse irregolarità o distrazioni nella presentazione dei titoli da parte di alcuni candidati.

 

Ho però partecipato ad altra commissione, pochi mesi fa (riguardava l'Istituto Pareggiato di Modena e Carpi) e ricordo che Emanuele Segre ottenne in quel caso il massimo dei punti artistici e Giulio Tampalini (che poi vinse, per la somma di tutti i titoli ) qualcosina in meno del massimo. Il vincitore della graduatoria provvisoria di Castelfranco non era tra i candidati in quella occasione e quindi non posso fare nessun paragaone tra la sua documentazione e quella degli altri.

 

Se la documentazione prodotta a Modena ed a Castelfranco da Segre e Tampalini è la stessa o analoga, mi riesce però impossibile immaginare quali motivazioni tecniche possano aver portato la commissione di Castelfranco ad attribuire un punteggio artistico così basso ai due candidati. Mi chiedo in quale conservatorio italiano sarebbero stati trattati così male, e mi rispondo: in nessuno, almeno spero.

 

E' vero che la valutazione dei punteggi artistici comporta un certo margine di discrezionalità da parte della commissione (per esempio, si può decidere che quando il punteggio di più candidati supera il tetto massimo attribuibile venga dato a tutti il massimo dei punti senza differenziarli, come avviene per altri tipi di punteggio ove sussista un tetto massimo attrribuibile, oppure decidere di mantenere comunque una differenziazione tra i punteggi artistici essendo più "stretti" nella valutazione di tutti i titoli), ma si tratta, appunto di "un certo" margine...

 

Si tratta infatti in questi casi non tanto di stabilire una graduatoria di merito relativa al valore artistico dei candidati (e sarebbe più facile che anche in buona fede "tot capita tot sententiae"), ma semplicemente di paragonare la attività artistica così come emerge dalla documentazione presentata da ogni candidato.

 

L'attribuzione dei punteggi artistici a Castelfranco sembra esprimere il fatto che, a parere della commissione, il candidato vincitore aveva una attività artistica enormemente superiore a quella degli altri - tanto che la commissione ha dovuto "ridurre" il suo punteggio ad 85, non potendo per legge dargliene di più. Mentre tutti gli altri (tra cui Segre, Tampalini, Dieci, Desiderio) non arrivavano neanche ad avvicinarsi a questi ottantacinque punti.

 

E se questi "altri" sono soddisfatti, la cosa finisce qui...Se non finisce qui, sarà interessante sapere l'esito di questa ormai lunga e travagliata vicenda

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Ospite Bernardo Gui

Signori, qui bisogna guardare le cose in prospettiva e coglierne il lato positivo. Questa graduatoria è un notevole balzo in avanti nonché una prodigale elargizione di punteggio se confrontata con quella precedente, datata 25 ottobre 2011, immagino incenerita dai ricorsi nel giro di sedici minuti e scomparsa magicamente dalla faccia della terra (ma non dal mio hard disk: subisco il fascino perverso di certa documentazione). Dicevo, rispetto alla precedente al secondo classificato (che era secondo anche nell'altra graduatoria) vengono dati addirittura ben 49 punti artistico-culturali in più. Deve aver fatto una media di due concerti al giorno negli ultimi mesi quest'anno. Mentre il primo, che era primo anche l'altra volta (coincidenza!) con 78 punti, ora ne ha talmente tanti che li hanno dovuti ridurre altrimenti non ci stavano e non sapeva più dove metterli e gli toccava traslocare.

 

mi riesce però impossibile immaginare quali motivazioni tecniche possano aver portato la commissione di Castelfranco ad attribuire un punteggio artistico così basso ai due candidati.

 

Per trovare le ragioni tecniche basta fare come ho fatto io: rapida ricerchina su Goooooogle e illuminante lettura di qualche curriculum.

 

Viva l'Italia!

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L'attribuzione dei punteggi artistici a Castelfranco sembra esprimere il fatto che, a parere della commissione, il candidato vincitore aveva una attività artistica enormemente superiore a quella degli altri - tanto che la commissione ha dovuto "ridurre" il suo punteggio ad 85, non potendo per legge dargliene di più. Mentre tutti gli altri (tra cui Segre, Tampalini, Dieci, Desiderio) non arrivavano neanche ad avvicinarsi a questi ottantacinque punti.

Ma cosa dovrebbe fare un concertista per avere 85 p.ti, suonare sulla Luna?

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...forse...purché il suono si senta anche dalla terra, e senza amplificazione!

 

In realtà, stando a quanto è successo a Castelfranco, per un (e uno solo) candidato si è invece "ridotto" il punteggio (come dire: i suoi punti sarebbero molto di più che 85, ma visto che più di 85 non se ne possono dare ne diamo 85 e scriviamo che abbiamo "ridotto"); in tutti gli altri casi i candidati sono stati giudicati al di sotto e ben lontani dal tetto degli 85...

 

A me sembra che, visto anche il pregresso (graduatoria sparita, poi annullata e rifatta) ed i pesanti sospetti che oggettivamente la questione aveva già alimentato, come minimo sarebbe stato necessario cambiare totalmente la prima commissione giudicante, eliminare qualsiasi sospetto di "conflitto d'interesse" e comunque (tranne, ripeto, errori marchiani dei candidati nel produrre la loro documentazione) evitare il "perseverare" nell'errore - fatto che crea imbarazzo, presumo, anche nell'attuale vincitore (di cui nessuno intende parlar men che bene)...

 

perché di fatti così, poi, si continua a parlare per decenni, a torto o a ragione...

 

Ricordo che in questi casi non è in questione il valore artistico assoluto dei candidati, ma solo la loro attività documentata, ed io (ad esempio) la documentazione di Segre la ho vista a Modena...altro che 75 punti...se non si dà il massimo in questi casi...

 

Adesso, poi, nell'era di Striscia la Notizia...

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Ospite Attademo

 

Si tratta infatti in questi casi non tanto di stabilire una graduatoria di merito relativa al valore artistico dei candidati (e sarebbe più facile che anche in buona fede "tot capita tot sententiae"), ma semplicemente di paragonare la attività artistica così come emerge dalla documentazione presentata da ogni candidato.

 

 

Intervengo, avendo trattato la questione di sfuggita e con un certo distacco in un articoletto sul Corriere Musicale che mi dicono aver ferito alcune anime.

Il mio obiettivo - e lo è anche in questo caso - non è il caso specifico, ma il sistema con cui vengono valutati i titoli. Pur sottoscrivendo in linea generale l'opinione del collega Bonaguri, non sono completamente d'accordo sul fatto che si tratti " di paragonare l'attività artictica dei candidati" sulla base della documentazione presentata. O meglio, non solo. In altre parole, non possiamo fermarci a un paragone dei titoli, senza considerarne il valore e il peso in relazione al ruolo a cui i candidati aspirano. Per esempio, molto importante sarebbe valutare il contenuto di ciascun titolo e dire con chiarezza che il musicista che aspira a insegnare a un livello universitario non solo deve essere famoso, ma anche sapere e dire cose sensate. Questo lo si giudica dai programmi che propone, dagli articoli che scrive (e da come li scrive), dal curriculum reale (valutato attraverso le esecuzioni più sulla prosopopea di certi curriculum evidentemente discrepanti ai valori dimostrati sul campo), dalla scelta dei titoli presentati. Non possiamo pensare che una partecipazione a Domenica In sia paragonabile a una lezione alla Royal Academy di Londra, e che un concerto nello stesso festival possa avere lo stesso valore se si suona musica di Allevi oppure di Takemitsu (le citazioni non sono casuali, mi riferisco alla recente graduatoria del Conservatorio di Padova che pure ha prodotto curiose gerarchie). Non per valutare il peso artistico del singolo musicista - su questo sono d'accordo - bensì la corrispondenza di quello che produce con il ruolo che dovrà ricoprire.

Sarebbe bello ascoltare le opinioni delle persone direttamente coinvolte - coloro che hanno fatto la graduatoria e chi indirettamente (e obtorto collo, devo supporre) ne ha beneficiato- per esempio da chi ha stilato le graduatorie di Fermo, Monopoli e Padova, Castelfranco - nostri colleghi, suppongo, se almeno diamo a questa parola come io faccio un significato ampio.

Baci e abbracci.

Luigi Attademo

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caro Luigi, intendevo dire quello che dici tu.

Per valutazione dei titoli non si intende certo solo un conteggio del solo numero di concerti, ma una valutazione nel merito che tenga conto del luogo del concerto, della qualità ed impegno dei programmi eseguiti eccetera. Il tutto in riferimento alla cattedra alla quale si aspira.

 

Intendevo dire che un concorrente potrebbe essere più simpatico e culturalmente ed artisticamente più affine ad una giuria, che potrebbe - anche legittimamente -ritenerlo migliore di altri e più adatto a ricoprire il ruolo a cui aspira.

Ma se produce una documentazione dalla quale emerge una attività di peso inferiore a quella di altri, che magari alla commissione piacciano meno, deve vincere il candidato che dimostra una attività di livello maggiore, non quello idealmente ritenuto migliore. Questo è il meccanismo del concorso

per titoli, meccanismo che secondo me non andrebbe mai stravolto, anche ammesso che questo si faccia con le migliori intenzioni del mondo.

 

E- opinione personale di adesso- se più candidati superano per la loro documentazione il tetto degli 85 punti artistici mi sembra più corretto dare a tutti 85 e non volere a tutti i costi differenziare.Esattamente come avviene per i titoli didattici e di servizio per i quali è previsto un tetto massimo.

Se uno supera il tetto massimo del punteggio di studio e di servizio di un solo punto ed un altro lo supera di venti punti, il meccanismo non prevede differenziazioni, tutti e due hanno il massimo e non si discute; al momento non vedo perchè si debba fare diverso per i punti artistici.

Stiamo parlando, oltretutto, di un concorso per soli titoli.

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Non possiamo pensare che una partecipazione a Domenica In sia paragonabile a una lezione alla Royal Academy di Londra,

 

curiosamente, Luigi, ho suonato stasera alla Royal Academy di Londra e ci insegno domani, e proprio stasera dopo il concerto Michael Lewin mi parlava di te che venisti qui a Londra a fare una lezione concerto su Bach....

 

mi scuso per l'off topic, ma quando si dice le coincidenze...

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Ospite gasgas
Non possiamo pensare che una partecipazione a Domenica In sia paragonabile a una lezione alla Royal Academy di Londra,

 

curiosamente, Luigi, ho suonato stasera alla Royal Academy di Londra e ci insegno domani, e proprio stasera dopo il concerto Michael Lewin mi parlava di te che venisti qui a Londra a fare una lezione concerto su Bach....

 

mi scuso per l'off topic, ma quando si dice le coincidenze...

 

 

Nessuno vuol mettere in dubbio le qualità di nessuno, ma allora chi non vuole andarci, alla Royal, deve essere strapenalizzato? E la stessa qualità degli interventi didattici, chi la controlla?

Non conosco il M° Bonaguri, ma mi sembra che tendiate a spostare il discorso su lui stesso, mentre si parlava di Tampalini, inizialmente.

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