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Quali corde per la sua Ramirez ha usato il Maestro A.Segovia dal 1960 in poi? forse le Augustine? saluti Prof.


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Quali corde per la sua Ramirez ha usato il Maestro A.Segovia dal 1960 in poi? forse le Augustine? saluti Prof.

 

Segovia usava corde Augustine, però aveva chiesto e ottenuto che il cantino delle mute destinate a lui avesse un diametro leggermente più grande - era una via di mezzo tra il cantino ordinario e la seconda corda.

Prima di accettare una corda (delle tre superiori) ne provava almeno una mezza dozzina e, dopo aver trovato quelle la cui intonazione lo soddisfaceva, era molto restio a cambiarle - tenne lo stesso cantino per due anni.

dralig


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ringrazio dralig per la risposta completa di particolari a me sconosciuti saluti prof.


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Prima di accettare una corda (delle tre superiori) ne provava almeno una mezza dozzina e, dopo aver trovato quelle la cui intonazione lo soddisfaceva, era molto restio a cambiarle - tenne lo stesso cantino per due anni.

dralig

 

In che senso? tenne la stessa corda per due anni?? oppure intendeva lo stesso modello?


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In che senso? tenne la stessa corda per due anni?? oppure intendeva lo stesso modello?

 

Tenne la stessa corda - non la stessa marca - per due anni circa. Lo stesso faccio io. Non vedo perché cambiare una corda di nylon, se mantiene la sua intonazione e se non si taglia in corrispondenza alle barrette.

 

dralig


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io non capisco perche' molti cambiano le corde ogni mese, o le tengono per pochissimo tempo, cosi si butta via tempo e denaro..io sono d'accordo con dralig, finche' sono integre e mantengono l'intonazione non vanno cambiate. E poi io penso che con il tempo suonano meglio perche' si sposano con la chitarra cordiali saluti prof.


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Bè, personalmente trovo che dopo un po' i cantini assumano un suono più tagliente, soprattutto la prima corda. È vero che si può bilanciare con una buona mano destra, ma a volte è veramente limitativo in fatto di timbri (fra l'altro anche le possibilità timbriche delle corde tendono a diminuire con l'usura). I bassi invece diventano più tonfanti, cupi, il suono dura di meno.

Oltre al fatto che diminuisce di molto l'intensità massima...

 

È la prima volta che sento che chitarristi professionisti preferiscono non cambiare le corde. Interessante...


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Al mitico suo corso di Ginevra del 1982 Segovia regalò a noi allievi che dovevamo fare il saggio un mi cantino a testa.

 

Il Maestro arrivò quel giorno con un enorme rullo dal quale tagliava le corde, le misurava ad una ad una con un calibro, assistito da Emilita Segovia, e ce le dava solo se andavano bene.

La misura che lui considerava ideale era "15", cosa che a me non dice molto perché non so quale unità di misura usasse (ma lo sapeva bene e se ne meravigliò Rose Augustine, alla quale raccontai l'episodio anni dopo a New York) .

Il mio mi cantino suonava benissimo, l'ho tenuto su per tanto tempo e l'ho cambiato con dispiacere, anche per il valore di ricordo affettivo - ma non solo per quello...

 

Quando nella misurazione Segovia incontrava una corda che si discostava di molto dal suo diametro ideale diceva: "que barbaridad!".

 

In effetti, i bassi si logorano molto più in fretta dei cantini ed anche se io finora ho sempre comprato e cambiato le mute intere - perché quelle si trovano nei negozi - immagino che qualche service tipo stringsbymail o simili possa fornire corde sfuse, il ché sarebbe molto più economico...

 

Per me il momento migliore di una corda è...poco prima che diventi troppo vecchia: raggiunge, per poco tempo, una qualità che trovo decisamente superiore a quella della corda nuova appena montata.


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Bè, personalmente trovo che dopo un po' i cantini assumano un suono più tagliente, soprattutto la prima corda. È vero che si può bilanciare con una buona mano destra, ma a volte è veramente limitativo in fatto di timbri (fra l'altro anche le possibilità timbriche delle corde tendono a diminuire con l'usura). I bassi invece diventano più tonfanti, cupi, il suono dura di meno.

Oltre al fatto che diminuisce di molto l'intensità massima...

 

È la prima volta che sento che chitarristi professionisti preferiscono non cambiare le corde. Interessante...

 

Guardi, se i chitarristi imparassero, oltre che a suonare la chitarra, a lavarsi le mani con acqua e sapone prima di cominciare una sessione di studio o un concerto, e se si prendessero il disturbo di pulire accuratamente le corde, detergendole e asciugandole prima di riporre lo strumento nell'astuccio, i bassi durerebbero il triplo e le corde di nylon non si dovrebbero cambiare più di una volta l'anno.

 

dralig


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Per curiosità, che detergenti usate? prodotti creati ad hoc o normali prodotti casalinghi?

Al mitico suo corso di Ginevra del 1982 Segovia regalò a noi allievi che dovevamo fare il saggio un mi cantino a testa.

 

Il Maestro arrivò quel giorno con un enorme rullo dal quale tagliava le corde, le misurava ad una ad una con un calibro, assistito da Emilita Segovia, e ce le dava solo se andavano bene.

 

Ma oggi le corde non vengono prodotte industrialmente? Voglio dire, c'è ancora la possibilità che una corda suoni molto meglio di un'altra dello stesso modello? Credevo che usassero sistemi di misura oggi normalmente in uso nella lavorazione industriale di precisione coi quali si raggiungono precisioni anche nell'ordine dei nanometri (10^-9 metri. O forse queste tecnologie risultano ancora troppo costose?

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