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chiedo a chi puo' colmare la mia ignoranza in materia di orecchio assoluto : chi ha l'orecchio assoluto ,nel canto puo' essere stonato? può non andare a ritmo giusto nel suonare un brano musicale ? può non essere portato per la musica ? tutti i direttori d'orchestra c'è l'hanno ? quali chitarristi famosi hanno questa dote? una persona non musicista come si accorge di avere l'orecchio assoluto ? grazie a chi può dare delle risposte a queste domande . saluti prof.


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chiedo a chi puo' colmare la mia ignoranza in materia di orecchio assoluto : chi ha l'orecchio assoluto ,nel canto puo' essere stonato? può non andare a ritmo giusto nel suonare un brano musicale ? può non essere portato per la musica ? tutti i direttori d'orchestra c'è l'hanno ? quali chitarristi famosi hanno questa dote? una persona non musicista come si accorge di avere l'orecchio assoluto ? grazie a chi può dare delle risposte a queste domande . saluti prof.

 

Assoluto, participio dal latino absolvere. significa principalmente "sciolto" e, nel caso dell'orecchio musicale, "pressoché perfetto (da perficio) anche se non rapportato ad altri suoni, cosa che accade a chi possiede il cosiddetto "orecchio relativo", qualità indispensabile al musicista.

Personalmente, non ho l'orecchio assoluto, ma posso assicurare che esso mi si è spesso palesato (soprattuto armonicamente e non con la chitarra) con un vieni e vai, senza che nemmeno io abbia saputo spiegarmi il perché o il percome. Forse lo stato d'animo, la frequenza con qualche strumento e la timbrica del suono (molti chitarristi riconoscono il MI del proprio strumento e quasi tutti se esso è accordato "sopra o "sotto").

Ho conosciuto molti professionisti per i quali tale status costituiva una vera e propria "tortura", stante l'impossibilità di udire soltanto suoni equabilmente temperati. L'accordatore del mio pianoforte (uno dei migliori) si avvale, ad esempoi, di un comunissimo diapason per individuare il LA e questa per me è un'ulteriore garanzia.

Il cantante, come lo strumentista ad arco o a fiato, esprimerà pertanto un suono differente a seconda trattarsi di un SOL diesis o di un LA bemolle, cosa impossibile per uno strumentista a tastiera o di un membranofono.

Chi ha l'orecchio assoluto può stonare benissimo, è un fatto di emissione vocale.

Il senso del ritmo e della divisione poco c'entrano con l'orecchio assoluto ma -come è per la vocalità- lo studio dei suoni può aiutare molto.

Sono pochi i direttori d'orchestra dotati a priori di orecchio assoluto, mentre è superfluo sottolineare ancora la necessità di un buon orecchio relativo e (perché no?)di un prontissimo udito,dote quest'ultima di cui si dice possa fare a meno un compositore.

Ho sentito cantare e canticchiare molti grandi musicisti del Novecento e posso assicurare che a volte la cosa fu per me imbarazzante:Io stesso mi considero poco intonato, anche se in tenera età mi è capitato di cantare alla Scala (credeteci).

Chitarristi amici con oreccho assoluto ne ho avuti qualcuno, ed anche allievi. Ho insegnato a questi ultimi che un buon maestro deve "sentire" nella mente se quello che gli si suona corrisponde a quanto è scritto, anche se non ha mai visto prima la parte eseguita.

Coraggio, dunque, esprimersi musicalmente è spesso qualcosa di impalpabile.

E l'orecchio assoluto? In fondo c'è chi dice dipenda soltanto dalla composizione del liquido auricolare.

Chissà!?

.


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grazie graf per la sua esauriente risposta. comunque mi sono accorto ora che a off . topic, luca stoto il 4 novembre 2010 ha posto al forum molte domande riguardo l'orecchio assoluto ma su 400 visioni non ha avuto nessuna risposta . evidentemente questo è un tema che pochi conoscono . oppure di poco interesse..... saluto Lei e tutti del forum. prof.


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grazie graf per la sua esauriente risposta. comunque mi sono accorto ora che a off . topic, luca stoto il 4 novembre 2010 ha posto al forum molte domande riguardo l'orecchio assoluto ma su 400 visioni non ha avuto nessuna risposta . evidentemente questo è un tema che pochi conoscono . oppure di poco interesse..... saluto Lei e tutti del forum. prof.

 

Non seguo il forum con regolarità, caro prof., e quindi la cosa mi è sfuggita.

D'altra parte, non so se questa cosa sia o meno conosciuta da pochi o, quel che è peggio, appaia di poco interesse.

Una cosa è certa: purtroppo: il novantuno per cento delle "discussioni" (calcolo fatto alla meglio sul sommario attuale) è di personale pubblicità diretta o indiretta (palese o criptata) postata da chi le inizia.

Raramente si parla di argomenti non attinenti la sfera mirata (attenzione:io penso che sia non solo lecito ma anche utile informare gli utenti di cosa accade, ma ci dovrebbe essere sia più esplicitazione che autocontrollo). I più non vogliono esporsi se non con un immediato (o secondo) fine ed alla fine questo impoverisce la materia "de quo".

Tali osservazioni, però, non vanno prese come atto di accusa bensì come un invito a chiedersi come sia possibile esservi qualcuno che ha piacere di dialogare "au pair".

Abbiamo tutti da imparare (noi per primi) e la pratica del dialogo è l'unica maniera di arricchire quanto la tradizione scritta (fondamentale ma non Verbo incarnato) ci ha lasciato e continua a lasciarci.

In tal senso, le "cariatidi" che collaborano al forum possono essere molto più giovani di chi lo è anagraficamente.

Ricambio volentieri il saluto.


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In genere gli orecchi assoluti affermano di riuscire a ricordare nella mente con estrema precisione una o più note e di conseguenza è come se avessero un riferimento sempre presente a cui relazionare i suoni che sentono (mentre noi dobbiamo sceglierlo di volta in volta, ad es. nel dettato musicale vecchio ordinamento si suona il la prima di iniziare).

 

Di certo nemmeno loro possono essere infinitamente precisi, e probabilmente potrei dimostrare che se qualcuno riuscisse a determinare esattamente l'accordatura di uno strumento allora 1+1=500. La determinazione della frequenza di vibrazione di un corpo vibrante è infatti molto complessa: sia dato un corpo vibrante con una frequenza f e sia presa f come metro, cioè f=1; allora potremmo pensare di determinare la frequenza di vibrazione di un secondo corpo studiando i fenomeni di interferenza fra le onde originate dalle due sorgenti; in particolare, l'unico metodo possibile consiste nel valutare la frequenza dei battimenti, ovvero la posizione dei punti di minima energia dell'onda complessiva nel tempo (se ci si pone in un punto fissato dello spazio). Quando accordiamo la chitarra, ad esempio, valutiamo proprio la frequenza dei battimenti. Si può dimostrare che perchè i battimenti scompaiano bisognerebbe ascoltare l'onda risultante all'infinito (vien fuori dalla trasformata di fourier). Un metodo più efficiente, ma sostanzialmente uguale, per misurare una frequenza in rapporto ad un'altra data, può essere di valutare la velocità di variazione dell'energia nel tempo (cioè la derivata seconda, più in generale il laplaciano dell'energia). In generale, date due frequenze f1 e f2 (sia ðf l'intervallo fra le frequenze) e dato un intervallo di tempo ðt, allora tanto è minore ðf, cioè tanto più sono vicine le due frequenze, tanto è maggiore deve essere ðt affinchè possa essere determinato il rapporto f1/f2 - se poni f1=1 allora determini f2. Tale osservazione è stata chiamata "principio di indeterminazione del suono", sulla scorta del principio di indeterminazione di Heisenberg. Si noti che i due non hanno nulla a chefare tra di loro e mentre quello di Heisenberg è un un vero e proprio principio (nel senso che è stato introdotto senza dimostrazione per poter far funzionare le cose che già si conoscono), quello del suono è più un teorema che altro, con tanto di dimostrazione.

 

Date queste premesse, la qualità di un buon orecchio non può che risiedere in una maggiore precisione nella determinazione della variazione dell'energia d'onda, che nel caso del suono corrisponde all'intensità. Un buon orecchio sarà quindi predisposto ad ulteriori doti musicali (ad es. migliori sfumature di forti e piani).

Sicuramente, qualunque orecchio (assoluto o no) può ascoltare senza problemi un brano molto staccato (in cui cioè il precedente ðt è molto breve), mentre un brano con note molto lunghe si presta di più a far sentire le scordature. È più che dimostrato che questa particolare qualità può essere acquisita e non è innata (vedi gli esami di teoria e solfeggio).

Per quanto riguarda la memoria musicale di cui parlavo prima, è altrettanto dimostrato che può essere acquisita (all'inizio degli studi musicali, quanta fatica facevamo a ricordare a memoria anche un solo brano).

 

Personalmente credo quindi che l'orecchio assoluto non è una qualità innata ma può essere acquisita. Qualcuno cresce con una predisposizione mentale alla vista, qualcuno al tatto e agli odori, qualcuno alle parole etc. Nello stesso modo, c'è chi cresce con una predisposizione all'ascolto. Inoltre è alquanto impreciso parlare di "orecchio assoluto" in assoluto (scusate il giro di parole), perchè non è possibile non solo avere un orecchio perfetto, ma nemmeno costruire un analizzatore ideale di frequenze. Bisognerebbe parlare solo di "buon orecchio", con un "buon" interpretabile a vari livelli.


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Caro Graf. sono pienamente d'accordo con le sue considerazioni " le trovo molto utili a tutti noi del forum " ritornando al tema iniziale le racconto una cosa che a quel tempo mi sbalordi' : negli anni 60 facevo parte come chitarrista " giovanissimo" di un complesso di musica leggera ,e si andava a suonare in giro per l'italia 5 mesi su alberghi di mare e 5mesi di localita' montane. Ebbene il capo complesso pianista per aggiornare il repertorio a gli ultimissimi successi richiesti dal pubblico non andava al negozio di musica per trovare le partiture perche' arrivavano dopo 1 mese dall'uscita del disco ,quindi ci portava " io il bassista e il batterista"in un bar dove c'era un juke- box e al massimo metteva 3 monetine per sentire tre volte la stessa canzone e con carta e penna ricavava a perfezione melodia e accordi ,poi a noi orchestrali il compito più facile con altre monetine sentire il testo e scriverlo. Io naturalmete chiesi piu' volte al pianista di come fare per arrivare alla sua bravura ma diceva che per lui era naturale e facile tutto ciò e non sapeva come insegnarlo ........ e nessuno di noi sapeva" di orecchio assoluto o relativo". Poi passarono gli anni e Lui diventò compositore di musiche da film ed io chittarrista classico. un saluto cordiale aLei e a tutti del forum. prof.


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Egr. Sapo. La ringrazio per il suo intervento . Lei ha fornito dei dati che io non so analizzare dato la mia ignoranza in materia , ma di sicuro valsi a chiarire di piu' questo tema che io considero difficile. saluti. prof.


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Egr. Sapo. La ringrazio per il suo intervento . Lei ha fornito dei dati che io non so analizzare dato la mia ignoranza in materia , ma di sicuro valsi a chiarire di piu' questo tema che io considero difficile. saluti. prof.

 

Non chiamarmi egregio! Sono ancora un giovane studente! :)


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ok. Sapo complimenti..... ciao prof.

Ospite scassanapoli
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Anche a me piacerebbe conoscere quel "grande" musicistA (con la A maiuscola). L'Oscar! Che fortuna la vita di Jervolino.

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