Guest Matteo Pesle Inviato il July 4, 2006 Inviato il July 4, 2006 Vorrei sottoporre all'attenzione degli esperti alcuni particolari di una chitarra realizzata recentemente da Woodhouse (costruttore della Brahms guitar di Galbraith...). Sia l'incatenatura, denominata semi-lattice (vedi immagine), che il ponticello sono piuttosto insoliti. Vorrei sapere se qualcuno se la sente di commentare sui vantaggi di tali sistemi, a mio avviso interessanti. Matteo
Davide Inviato il July 4, 2006 Group: Members Topic Count: 3 Content Count: 33 Reputation: 0 Joined: 02/13/2006 Status: Offline Inviato il July 4, 2006 Premesso che io esperto non sono, ma solo dilettante ed appassionato ...beh, le cose che si notano sono: il fondo che, forse senza essere laminato, è tenuto comunque molto rigido, come le ultime acquisizioni consigliano. L' attaccatura delle corde in questa posizione serve ad evitare di dover sostenere con rinforzi la trazione che subisce il ponte (quando questo è sulla tavola) . Quindi fa supporre che la tavola sia tenuta leggera. Tuttavia, le numerose catene (che a questo punto sarebbero contraddittorie) presenti inducono di piu' a pensare che la tavola è lasciata piuttosto sottile.
Guest Matteo Pesle Inviato il July 4, 2006 Inviato il July 4, 2006 Ciao Davide, anch'io mi sto appassionando, pian piano.... Penso anch'io che l'obiettivo primario sia dell'incatenatura semi-lattice che del ponticello, siano un alleggerimento della tavola. Vorrei capire se lo spostamento della trazione dal ponticello alla zocchetta può realmente portare un vantaggio. Matteo p.s. mi sembra ci sia una contradizione in ciò che hai scritto, leggera e sottile dovrebbero essere sinonimi, no?
Davide Inviato il July 4, 2006 Group: Members Topic Count: 3 Content Count: 33 Reputation: 0 Joined: 02/13/2006 Status: Offline Inviato il July 4, 2006 leggera e sottile non sono sinonimi, nel senso che posso fare una tavola leggera dal punto di vista dell' incatenatura (poche catene ad esempio solo 3! o molto sottili) e compensare con lo spessore della tavola. Oppure, al contrario, fare una tavola sottile e incatenarla molto. Piu' che altro, tale scelta (della foto) rinuncia al funzionamento che si ottiene mediante le forze di torsione che agiscono nella zona del ponte: le chit tradizionali sfruttano (anche) la deformazione della tavola sotto ed intorno al ponte per creare il suono voluto. Questa, invece, pare prescinderne e fare lavorare la tavola solo attraverso la leggera pressione che agisce sotto le selle delle corde, come nelle chitarre con tavola arcuata al modo dei violini (es chitarre jazz..) E' una strada gia' tentata da altri, anche nelle chitarre dette folk.
echi2 Inviato il July 4, 2006 Group: Members Topic Count: 0 Content Count: 43 Reputation: 0 Joined: 03/30/2006 Status: Offline Device: iPad Inviato il July 4, 2006 In premessa direi che bisognerebbe provarla per esprimere un giudizio sui risultati, o meglio, per dire se il metodo costruttivo è efficace. Il ponte funziona a mò di tail-piece: come i violini. Anche Hopf utilizza un sistema simile (ancorando le corde alla zocchetta interna), col problema che le corde sono troppo lunghe ed in commercio non si trovano. Un altro che usa un sistema simile è Joel La Plane (con un anima interna e dei piccoli perni fuori la tavola). Il vantaggio è che il ponte non subisce la trazione delle corde che tenderebbe a strapparlo via (imponendo di base un rinforzo maggiore con le catene) subendo solo una spinta verso il basso. Lo svantaggio è una diversa resa meccanica della spinta della tavola verso l'alto. L'incatenatura non è particolarmente innovativa: ricorda quella di Geronimo Pena Fernandez. Ha ragione Davide: tavola verosimilmente molto sottile. Concordo anche sul fondo. Un saluto.
Recommended Posts
Create an account or sign in to comment
You need to be a member in order to leave a comment
Create an account
Sign up for a new account in our community. It's easy!
Register a new accountSign in
Already have an account? Sign in here.
Sign In Now