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Vorrei sapere se i cuaderni 3 e 4 di Carlevaro ed il libro "il dominio delle corde" di Mauro Stroti sono complementari tra di loro oppure si puo usare uno invece dell'altro. Grazie a chi riterrà opportuno rispondermi. :cry:


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cuaderni?

-_____-


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Abel Carlevaro, Cuaderno N° 1: Escalas Diatónicas

Abel Carlevaro, Cuaderno N°2 : Técnica de la mano derecha

Abel Carlevaro, Cuaderno N°3 : Técnica de la mano izquierda

Abel Carlevaro, Cuaderno N°4 : Técnica de la mano izquierda. Conclusion

 

Li conosco perfino io...Dalmi, perchè fai così?

 

Piuttosto costosi e praticamente introvabili, almeno nelle librerie della mia città.

Di uno ne ho una edizione in cinese, coreano....non so nemmeno io... va bene che la musica è universale ma qualche spiegazione senza ideogrammi l'avrei preferita... :|

 

Di M. Storti c'è anche un manuale di tecnica elementare che riprende, almeno così mi è sembrato, una parte degli esercizi descritti in un altro suo libro "L'arte della mano destra".

 

 

Butterfly


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Oltre ai quaderni consiglierei vivamente di dare una occhiata

(magari più di una..)

al trattato dello stesso autore in cui spiega la sua metodologia...

(in spagnolo) ma mi sembra di averne vista una copia in inglese a Roma, non molto tempo fa...

 

 

Abel Carlevaro

Escuela de la guitarra

 

Exposicion de la teoria instrumental

 

ed. Barry

buenos aires

 

cosa interessante di tutta la metodologia (a mio modesto parere) la teoria della "fissazione" muscolare...

 

 

marcello


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Temo che gli utenti non possano cancellare i propri messaggi, Marcello.

Prova a chiedere ai Moderatori, oppure riaprilo, cancella il testo e precisa il motivo della modifica.

 

Che cosa sarebbe la "tecnica della fissazione muscolare", puoi riassumere cosa scrive Carlevaro?

Non oso più chiedere niente pubblicato dalla Barry di Buenos Aires nel negozio che mi procura solitamente il materiale librario; per fortuna ho una amica argentina che forse va a trovare dei parenti tra qualche tempo ;)

 

 

 

Butterfly


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Che cosa sarebbe la "tecnica della fissazione muscolare", puoi riassumere cosa scrive Carlevaro?

Non oso più chiedere niente pubblicato dalla Barry di Buenos Aires nel negozio che mi procura solitamente il materiale librario; per fortuna ho una amica argentina che forse va a trovare dei parenti tra qualche tempo ;)

 

 

 

Butterfly

 

Riguarda la partecipazione funzionale dei vari segmenti muscolari.. dita-polso-avambraccio ecc... divisi in fissazioni coscienti..

dalla sola articolazione delle dita (prima fissazione) passando all'utilizzo del polso, articolando le dita come un unico segmento dal polso (seconda fissazione e via via fin su...

 

ci vorrebbero degli esempi pratici..

di solito applico questa tecnica ad esmpio nello studio n.4 di Villa Lobos..

in funzione dell'articolazione dinamica.. dal ppp con le sole dita fino al fff con la partecipazione di tutto il braccio (quarta fissazione)...

 

 

marcello


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Che cosa sarebbe la "tecnica della fissazione muscolare", puoi riassumere cosa scrive Carlevaro?

Non oso più chiedere niente pubblicato dalla Barry di Buenos Aires nel negozio che mi procura solitamente il materiale librario; per fortuna ho una amica argentina che forse va a trovare dei parenti tra qualche tempo ;)

 

 

 

Butterfly

"I vari e differenti modi di attacco delle dita [della destra] riguardo le dinamiche sono indissolubilmente legati al concetto conosciuto come "fijación".

Questa è raggiunta attraverso il volontario e provvisorio annullamento di una o più articolazioni nella mano e nel polso così da rendere un particolare attacco effettuato da altri e più forti muscoli.

Attraverso l'uso della "fijación" possiamo tenere [volontariamente] ogni giuntura in uno stato di temporanea inattività [inazione] tale da permettere il trasferimento della forza e del movimento ad un'altra articolazione o muscolo che meglio soddisfa l'esecuzione di un desiderato attacco.

Deve essere dato risalto al fatto che l'atto della "fijación" non implica immobilità.

Al contrario, deve essere un utile e necessario elemento, flessibile ed elastico, al servizio di ogni richiesta imposta dalla tecnica o dalla musica."

A.Carlevaro

 

Non chiamarmi pedante, ma io penso che questi non siano concetti per studenti che stanno agli inizi!;)

Lo stesso Carlevaro poco dopo infatti specifica:

"Il meccanismo della tecnica coinvolge necessariamente differenti e progressive fasi di evoluzione che col tempo maturerà per formare una completa ed armonica unità e complessità."

 

E soprattutto vanno spiegati e visti da vicino, con l'esempio.

LM


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Grazie per le spiegazioni! In effetti leggendo le parole di Carlevaro mi sembra una pratica abbastanza complicata e non certo per principianti.

Mi ricorda in generale, ditemi se sbaglio, un certo tipo di approccio agli sport che richiedono un perfetto controllo muscolare e la dissociazione o meglio l'indipendenza dei movimenti in alcune parti del corpo (mi ricordo l'uso degli attrezzi nella ginnastica artistica).

 

Ho notato che a volte riesco ad avere maggiore controllo su certi passaggi se suono ad occhi chiusi oppure guardando solo lo spartito (non credo però che sia una abitudine molto proficua per il futuro) ma mi ha confortato apprendere che prima o poi riuscirò a suonare e parlare contemporaneamente (anche se probabilmente una delle due cose mi verrà fatta smettere subito. Non so quale...) ;)

 

 

Butterfly


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Vorrei sapere se i cuaderni 3 e 4 di Carlevaro ed il libro "il dominio delle corde" di Mauro Stroti sono complementari tra di loro oppure si puo usare uno invece dell'altro. Grazie a chi riterrà opportuno rispondermi. :cry:

 

 

Secondo me è meglio cominciare su i quaderni di Carlevaro dal momento in cui gli esercizi inizialmente sono molto graduali e sconpongono tutte le difficolta tecniche in singoli esercizi per poi conbinarle graduatamente.

Mauro storti a mio avviso è un libro di tecnica piu avanzato e gia i primi esercizi (lezioni) presentano combinazioni tecniche assai meno graduali che richiedono basi gia consolidate


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Nessuno dei due se sei autodidatta e nessuno può consigliarti.

Gli esercizi di tecnica vanno eseguiti in modo graduale, guidato e sono propedeutici al lavoro che si fa su studi e brani di repertorio: non sono fini a se stessi.

Lavorando autonomamente corri il rischio di forzare innaturalmente la mano-le mani, facendo cose che non sono adeguate al tuo livello.

E' un argomento importante e sovente sottovalutato dagli autodidatti.

Un libro di tecnica che consiglio sempre e che non è più molto di moda ahimè è il metodo di Palladino, ediz Berben...mi ricorda il caro Pino Briasco, mio primo prof ora felice pensionato!

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