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Leggo sul sito del Conservatorio di Milano:

 

 

 

-->Chi e come può accedere al Biennio di secondo livello<--

 

A norma del decreto istitutivo, tutti i candidati devono sostenere uno specifico esame di ammissione. L'ammissione è conseguente al posizionamento in una graduatoria e al numero di posti disponibili.

 

Possono sostenere gli esami di ammissione, gli studenti che siano in possesso di:

 

* un diploma di Conservatorio o I. M. P. (dell'ordinamento previgente alla riforma), congiuntamente con un diploma di scuola secondaria superiore

 

oppure

 

* un Diploma accademico di I° livello (Triennio) conseguito in un Conservatorio

 

 

oppure

 

* una laurea o titolo equipollente

 

 

 

Nell'ultimo punto dice appunto "una laurea o titolo equipollente" questo significa che bisogna avere una laurea, ma non c'è scritto CHE TIPO di laurea, quindi una QUALSIASI laurea dovrebbe andar bene, almeno attenendosi letteralmente alla dicitura...(tanto c'è un esame di strumento per accedere, quindi se uno non è a livelli di diploma non può accedere, ma se può dimostrarlo...)

 

Qualcuno di voi mi saprebbe rispondere???


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Coincide con le informazioni che ho io: una qualsiasi laurea va bene.

Mi pare che questo valga per tutti i bienni specialistici di tutte le università italiane.


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Inviato

Mi pare che questo valga per tutti i bienni specialistici di tutte le università italiane.

 

Forse ho capito male cosa intende. Ma le assicuro che se lei non ha una laurea in ing. di primo livello non potrà accedere alla laurea di secondo livello (e penso valga anche per le facoltà umanistiche...).


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Coincide con le informazioni che ho io: una qualsiasi laurea va bene.

Mi pare che questo valga per tutti i bienni specialistici di tutte le università italiane.

 

Mi permetto di segnalare che non è sempre così.

Per accedere ad alcune lauree specialistiche occorre essere in possesso di uno degli specifi diplomi di laurea (triennali o del vecchio ordinamento) indicato dai diversi Statuti di ateneo, in quanto il limite massimo di debiti formativi non può superare i 120 crediti.

Per essere più chiari, anche con una laurea del vecchio ordinamento quadriennale o del nuovo in una disciplina umanistica, non si può, per esempio, accedere alla laurea biennale specialistica di molte facoltà scientifiche.

 

E' anche vero però, che se l'ammissione a un biennio specialistico come quello ipotizzato nella riforma dei conservatori richiede soprattutto una specifica formazione musicale avanzata, non è escluso che in aggiunta a questa, sia precedenti lauree umanistiche che scientifiche siano ritenute sufficienti basi per affrontare questo nuovo tipo di corso (le cui materie teoriche probabilmente vengono considerate come multidisciplinari rispetto a molti corsi di laurea). In questo senso è comprensibile che venga richiesta una qualunque laurea, senza specificare in che cosa.

 

 

 

Butterfly


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Leggo sul sito del Conservatorio di Milano:

 

 

 

-->Chi e come può accedere al Biennio di secondo livello<--

 

A norma del decreto istitutivo, tutti i candidati devono sostenere uno specifico esame di ammissione. L'ammissione è conseguente al posizionamento in una graduatoria e al numero di posti disponibili.

 

Possono sostenere gli esami di ammissione, gli studenti che siano in possesso di:

 

* un diploma di Conservatorio o I. M. P. (dell'ordinamento previgente alla riforma), congiuntamente con un diploma di scuola secondaria superiore

 

oppure

 

* un Diploma accademico di I° livello (Triennio) conseguito in un Conservatorio

 

 

oppure

 

* una laurea o titolo equipollente

 

 

 

Nell'ultimo punto dice appunto "una laurea o titolo equipollente" questo significa che bisogna avere una laurea, ma non c'è scritto CHE TIPO di laurea, quindi una QUALSIASI laurea dovrebbe andar bene, almeno attenendosi letteralmente alla dicitura...(tanto c'è un esame di strumento per accedere, quindi se uno non è a livelli di diploma non può accedere, ma se può dimostrarlo...)

 

Qualcuno di voi mi saprebbe rispondere???

Si, in effetti non viene specificato quale tipo di laurea sia, anche se la dicitura "o titolo equipollente" fa pensare ad una laurea triennale, essendo stati equiparati i vecchi diplomi a quel tipo di laurea.

 

L'esame di ammissione, i cui contenuti dovrebbero essere relativi ad un livello di preparazione corrispondente al vecchio diploma, dovrebbe impedire l'accesso a chi non ha una preparazione adeguata.

LM


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Avevo premesso un "mi pare" proprio perché non ero sicuro al cento per cento; ringrazio Butterfly per la precisazione!

Piero Bonaguri


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Sì Piero, figurati. Lungi da me fare l'"esperta" della materia, solo ho a che fare quotidianamente con certe incongruità del mondo universitario...peccato che le ore perse a capire le illogicità delle tabelle ministeriali non forniscano nemmeno 1 credito formativo! ;)

 

 

Butterfly


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Approfitto della discussione per chiedervi: il privatista "lavoratore", nel caso non potesse più sostenere esami, che supera l'esame di ammissione al biennio del nuovo ordinamento, ha l'obbligo di frequenza alle lezioni? Oppure, come in molte facoltà universitarie, è possibile sostenere gli esami senza frequentare? In caso contrario......altro che diritto allo studio.....voglio dire: non capisco x quale motivo un cinquantenne "lavoratore" potrebbe iscriversi a Giurisprudenza e non a ..."chitarra classica"!! Ovviamente - ribadisco - a fronte del superamento della prova di ammissione, il che starebbe a significare che proprio scarso non è....

 

Grazie a chi risponderà.


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Bè Maghisi il concetto di diritto allo studio si scontra a volte con le oggettive esigenze di frequenza di un corso.

Nelle facoltà scientifiche, per esempio, le ore di laboratorio o, nel caso di medicina, di corsia, sono parte integrante del percorso formativo. Non tutto si può studiare a casa. Purtroppo poi i corsi per studenti lavoratori sono sempre meno, per problemi di finanziamenti (una volta esistevano i corsi, serali pensa tu) e così il diritto allo studio diventa un "sogno" di studio...

 

 

Butterfly

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