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Gaetano Balzano

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  1. beh, è tipico di una muta di corde appena montata ... quando cambi posizione, fai dei passaggi sulla tasitera, le corde nuove producono quel rumore fastidioso .... non l'hai mai sentito? sparisce in realtà man mano che si suona, ma all'inizio è fastidioso.
  2. Con le corde appena montate si produce un fastidiosissimo "wiiiiish...." che, almeno a me personalmente, danno un fastidio non indifferente. C'è qualche prodotto (o metodo della nonna) specifico per eliminare o almeno attenuare quel fastidioso "strisciamento" ? Grazie anticipatamente.
  3. ok Angelo, ma per quale motivo nel cosidetto Repertorio Moderno si collocano un certo tipo di opere, e nel Repertorio Contemporaneo, altre? In base a quali elementi si creano queste, come le chiami tu, etichettature convenzionali? E' solo una questione "cronologica", ossia, dal 1900 al 1950, il Repertorio è Moderno, e dal 1950 in poi è Contemporaneo?
  4. E' una sottile linea di confine quella tra il Moderno e il Contemporaneo o qualcosa di più? ... perchè la loro collocazione "storica" è adiacente .... ma cos'è che separa veramente i due *filoni*?
  5. si tratta forse di un mi cantino a vuoto che non esegui ma che raddoppi diversamente con l'altro mi sulla 3a corda? per chi fosse interessato ad approfondire la figura di Mosso, c'è questo sito: http://www.carlomosso.it/webpage/home.html
  6. Fantastico! Alla 29esima battuta c'è un si armonico al 12° tasto col mi a vuoto che dà un effetto apparentemente sempliciotto (se si dà una lettura superficiale), ma che a suonarlo è incredibilmente emozionante, soprattutto in successione alle 2 precedenti battute in 3/8. Una domanda per Marcello: alla battuta 17 c'è un re a vuoto che nella tua incisione non riesco a sentire ... o il mio orecchio mi inganna?
  7. Marcello carissimo seguirò il tuo consiglio .... non ti nascondo che sto studiando questo brano non solo con la partitura, ma rubando qualcosa anche ascoltando il tuo, lasciamelo dire in tutta franchezza, strepitoso cd di Guitart. Se mi sono innamorato soprattutto di Mosso e Ghedini il merito è tuo se mai ti registro un pezzetto e te lo invio x Franco: quoto, le 3 canzoni sono molto belle, personalmente "I tre prinsi" mi eccita particolarmente, ed è per questo che mi sono deciso a studiarla.
  8. Andiamo nelle battute 5a - 6a - 7a Lì il canto è accompagnato dai bassi e la difficoltà principale sta nel non sovrapporre troppo la sonorità "riempitrice" delle corde basse sul canto. Che suggerimenti potrei ricevere per far risaltare la melodia principale e affievolire i bassi? Grazie anticipatamente
  9. Angelo grazie per la risposta chiarificatrice. Riflettevo poi su quanto quotato sopra, riguardo le parole di Fabio .... non del tutto inquadrabile e riconducibile all'interno del sistema armonico/contrappuntistico pianistico Ti riferisci specificatamente al fatto che nel pianoforte mettendo 2 mani sulla tastiera invece di una come sulla chitarra, c'è maggiore capacità polifonica?
  10. Rimango sempre sinceramente sbigottito quando leggo che la chitarra è uno strumento così oscuro. Attenzione: non voglio discutere con voi della solita trita e ritrita minestra, questo thread non concerne l'argomentazione della chitarra come strumento popolare, come povertà o meno di repertorio, come strumento prettamente solista, etc ... , tutti argomenti già iperaffrontati in passato, ma su due asserzioni in particolare vorrei discutere con voi. H. Berlioz: è impossibile comporre bene per la chitarra senza saperla suonare. M. Castelnuovo-Tedesco: per quanto la chitarra sia un misterioso strumento, di cui non si può mai esser sicuri. Orbene, ma cos'ha di tanto "strano" la chitarra? Lo vogliamo chiarire una volta per tutte? Io non riesco ad accettare frasi del genere per quanto possa adorare i due compositori testè menzionati.
  11. Ho appena finito di ascoltare e godermi in pieno il cd di Guitart dedicato alle Opere per chitarra della De Rogatis, interpretate da una brillantissima Clara Campese. Mi chiedo però come mai questa autrice molto valida sia un po' una figura in ombra, poco conosciuta, e quindi forse anche poco suonata .... personalmente trovo la sua musica frammista a mistero e solarità. Spero che i Maestri presenti nel forum accolgano il mio invito a divulgare le Opere per chitarra di Teresa De Rogatis, di farla apprezzare attraverso i loro concerti, di inserirla in Repertorio. A voi tutti la parola.
  12. Vorrei cortesemente avere delle delucidazioni riguardo l'oggetto del thread. Ossia .... nella trattatistica, gli intervalli dissonanti sono la 2ª e la 7ª maggiori e minori e il tritono, cioè l'intervallo di 4ª aumentata o di 5ª diminuita, mentre nella consonanza ci sono al primo posto gli intervalli di unisono, di 8ª, di 5ª e di 4ª, detti per questo consonanze perfette, per poi proseguire con un grado di consonanza minore, detta imperfetta, attribuita agli intervalli di 3ª e di 6ª maggiori e minori. A questo punto, sono cacofonici tutti gli altri intervalli non menzionati precedentemente? Poi, potrebbero trovarsi in una composizione delle triadi cacofoniche? E all'nterno dell'arte del comporre, la cacofonia è un elemento da evitare come la peste? Ci sono esempi illustri o meno illustri? Grazie anticipatamente.
  13. Ti quoto Alfredo ... in effetti sto leggendo e sperimentando molto in questo periodo, e sicuramente la forma è ciò che fa sì che la composizione non sia solo una sterile sommatoria di diverse parti, ma un corpo unico solidamente strutturato. Tra l'altro anche Sciarrino lo affermava ("Nessuna composizione è un flusso indifferenziato di suoni"). E per arrivare all'obiettivo è anche vero quanto scritto da Fabio, ossia quello di scrivere, scrivere e ancora scrivere, con un occhio sapiente che corregga gli errori. Grazie a tutti!
  14. Hai centrato in pieno, anzi, direi in pienissimo, il mio handicap .... quella idea, quella intuizione, acchiappata *dentro* che dura un'inciso e che poi non esplode, non dilaga, quasi una sorgente di un fiume che non c'è ..... Per questo sto cercando una direzione, un'ordine nel mio modo di com-porre .... Ma sicuramente la direzione più giusta è proprio il suggerimento di Angelo, cioè quella di Osservare, e dunque, successivamente di metabolizzare.
  15. Ringrazio Angelo e Fabio per le gentili risposte. Adesso sono impegnatissimo con il lancio della Nuova 500, risponderò appena sarò un po' più libero.
  16. Mi incuriosiva sapere dai compositori che frequentano questo forum, e anche da chi ha studiato composizione, l'iter compositivo che seguono quando compongono un brano musicale. Dai miei primi studi sto acquisendo che i quattro angoli dell'esperienza musicale sono: il suono, le idee musicali, le tecniche artistiche e la struttura del tempo. Ecco, quello che mi incuriosisce è sapere se è il solo iter giusto da seguire, o magari se anche partendo da un altro elemento, il risultato può essere considerato valido all'interno dell'arte del com-porre. Quello che invece non ho mai considerato personalmente, ma forse sbaglio, è la vecchia impostazione ricevuta anni addietro, allorquando frequentavo la scuola media inferiore, e cioè di partire prima dalla struttura fraseologica (sono contrario a questo punto di partenza perchè non posso sapere anticipatamente lo sviluppo totale della mia idea musicale), poi la struttura armonica (e anche qui personalmente sono in contrapposizione perchè considero il cosidetto oggetto sonoro solo in senso orizzontale, ma è un'inclinazione personale opinabile), poi la struttura ritmica, ed infine quella melodica. Personalmente propendo per il primo iter, ma sono molto ansioso di confrontarmi con chi tutti i compositori di questo forum. Vorrei sapere come "impostate" le vostre com-posizioni musicali, come organizzate il pezzo, quali risorse utilizzate e infine come sviluppate il vostro pensiero musicale nato da una semplice idea iniziale. Grazie anticipatamente.
  17. Prendo spunto da questa citazione di Alfredo Franco per fare una domanda precisa a coloro che vorrano rispondere: in cosa consistono questi differenti e sottili principi tra l'armonia classica e quella jazz? Cioè, l'armonia non è sempre quella? Grazie anticipatamente.
  18. Si, mi rendo conto che ho dato adito a una interpretazione confusa del precedente messagio. Prima intendevo dire che riconosco gli intervalli melodici nel senso teorico del termine. Gli intervalli armonici e gli accordi in genere (non tutti) li "acchiappo" più facilmente, ammetto che è una cosa un po' strana, però se dovessi riconoscere, ad esempio, un Domaj7 (Do-Mi-Sol-Si) o un Si9 (Si-Re#-Fa#-La-Do#) ci riuscirei benissimo, ma se lo trovassi scritto melodicamente e lo dovessi "cantare" andrei in crisi! Sottolineo che non ho mai praticato solfeggio seriamente. Che orecchio ho? Sto cominciando a preoccuparmi!! Si tratta forse solo di una semplice attitudine e nulla di più?
  19. Allora ero evidentemente male informato io e ho confuso le due recchie Però .... A me riesce più facile riconoscere gli intervalli piuttosto che l'altezza singola delle note; difatti quando mi diverto a scrivere qualche pagina musicale, decido l'altezza delle note sul pentagramma in base a un discorso legato più a una "regola" stabilita da me in quel contesto. E poi, non so perchè, se sento un accordo, anche esteso o alterato, o lo leggo sul pentagramma, so che accordo è, forse perchè ho praticato molto jazz in passato, ma già una singola melodia mi mette in crisi .... Non ditemi che sono anormale vi prego
  20. Leggevo che grandi compositori come Stravinsky, Ravel e Wagner non avevano l'orecchio assoluto, e pensavo: ma è o non è indispensabile avere l'orecchio assoluto? Quella meravigliosa facoltà di leggere una partitura e sentirla suonare "dentro", si può acquisire anche con l'esercizio? Come ci si arriva? E' solo una qualità innata o con lo studio e l'esperienza la si acquista? Grazie anticipatamente.
  21. Nella chitarra classica, come è concepibile il concetto di fraseggio? Cioè, nella fattispecie, cosa deve *introdurre* all'interno di un' passaggio musicale? E si può prescindere dal pezzo e dalla sua collocazione storica? Grazie anticipatamente.
  22. Si si infatti, ferdinando, chiedevo solamente un parere vostro visto che avete un grado di preparazione/conoscenza/esperienza superiore al mio p.s. Un caloroso saluto all'amico Cimarron
  23. Beh, comunque come premio di consolazione oltre al libro mi sono regalato un cd con le opere complete per chitarra di Villa-Lobos con Norbert Kraft alla chitarra. Almeno questo è buono?
  24. Come l'hai trovato? Di cosa tratta in particolare? Cosa trascura invece? Te lo chiedo perchè mi arriverà a giorni. Grazie.
  25. Qualcuno ha mai letto o possiede il libro :"La chitarra dal Rinascimento ai nostri giorni" di Turnbull Harvey ed. Curci? Gradivo un parere su quest'opera, grazie.
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