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Angelo Gilardino

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  1. scusa l'intromissione prf, nn riesco a capire perchè un compositore, il quale ama certamente le sue "creature", magari dovrebbe vederle in modo errato..nn capisco quello che vuoi dire.. Non parlo per altri, ma è un fatto che spesso certi autori tendono a sopravvalutarsi. In genere, si tratta di autori dilettanti. Coloro che scrivono musica buona o eccellente, hanno necessariamente studiato la musica dei grandi maestri, da Palestrina a Bartok, da Machault a Schoenberg: anche se sanno di aver composto ottimi lavori, hanno sempre presente la storia e la tradizione alle quali il loro lavoro va ad aggiungersi, e questo li rende insieme consapevoli del loro valore e umili. Il dilettante, invece, ti arriva lì con il primo treno e ti mostra un pezzo carcassiano annunciandoti che ha scoperto/inventato un nuovo modo di scrivere per chitarra, e se non sei d'accordo e glielo dici, non importa quanto dolcemente, pensa che ce l'hai con lui, che hai paura che la sua musica offuschi la tua, che vuoi tenerlo fuori dal mondo degli autori "famosi", che magari vuoi portargli via la moglie o la fidanzata. Ho volutamente tracciato una caricatura, ma è verosimile. Spero che il concetto sia chiaro. Dall'altro lato, il compositore che scrive buona musica - e che non si sogna di essere Johann Sebastian o Wolfgang Amadeus - nutre sane apprensioni dinanzi alla prospettiva che la sua musica venga giudicata da chitarristi che non hanno mai ascoltato la grande musica del Novecento (Schoenberg, Berg, Webern, Bartok, Stravinskij, Hindemith, etc., in Italia: Ghedini, Petrassi, Dallapiccola, etc.), che conoscono i grandi del passato più per sentito dire che per diretta esperienza di studio, di lettura e di ascolto, e che considerano grande musica per chitarra quella scritta da praticoni che confezionano pezzettacci abominevoli, facendo l'occhiolino alla musica etnica, al rock e - se va bene - alla musica da film. E' nella prospettiva di essere letti e giudicati da personaggi del genere che il compositore - pur sapendo di non essere Wolfgang Amadeus - non può far altro che affidarsi al pietoso Iddio. AG
  2. Sì, M° non ho dubbi che un compositore che sa quel che fa sa anche quanto vale... però ognuno di noi non è forse innamorato delle sue "creature"? Quindi magari le può vedere in modo errato (certamente non mi riferisco a Lei, parlo in generale). Faccio un esempio banale: quanti sono quei pseudo-cantautori che ci propinano la loro canzoncina convinti di aver scritto chissà che cosa, ma che appena la cantano fan cadere le braccia... Io ho detto "un compositore che sa quel che fa", e non mi sono spinto a considerare altre categorie. dralig
  3. Commento del compositore: e che Iddio ce la mandi buona. dralig Cioè Maestro?Non può essere mica il compositore a darsi un giudizio da se... Un compositore che sa quel che fa sa anche quanto vale. L'augurio che Iddio gliela mandi buona auspica appunto che, anche presso gli altri, la sua musica trovi giudizi sereni, competenti, sensibili ed equilibrati. dralig
  4. Commento del compositore: e che Iddio ce la mandi buona. dralig
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