Vai al contenuto
Novità discografiche:

Cristiano Porqueddu

Ammministratori
  • Numero contenuti

    3658
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    148

Tutti i contenuti di Cristiano Porqueddu

  1. Come ho già chiarito in passato (credo proprio in risposta ad un tuo post), uso le frasi e le parole altrui esclusivamente allo scopo di argomentare: leggo persino raramente l'autore del messaggio. Sono risposte sincere e senza alcun velo di ipocrisia; folle, nell'epoca in cui viviamo, lo so, ma se per te fastidiose non posso far altro che consigliarti di non leggerle. Aggiungo solo che in nessun modo mi sono rivolto a te, Butterfly (non vedo proprio perchè avrei dovuto farlo) come tu - ne sono certo - usando il termine 'cinismo', non hai fatto alcun riferimento diretto.
  2. Verissimo. E, scendendo ancora più in basso, il fare del bene per persone meno fortunate e invece che goderne personalmente darne dimostrazione pubblica.
  3. Conosco Ioana dal '98. E' una persona che vuole realizzare qualsiasi cosa fuorchè creare retorica attorno a se.
  4. Benvenuto sul Forum Italiano di Chitarra Classica. Le ricordo che può modificare il suo 'avatar' dalla pagina del suo profilo personale. Prenda visione del Manifesto del Forum e buona permanenza.
  5. Edita da Curci, è disponibile l'arrangiamento per quattro chitarre della suite "Andalucia" di Ernesto Lecuona (1895 -1963) a cura di Angelo Gilardino. Il volume sarà a breve disponibile nel Catalogo Curci sezione classica http://www.edizionicurci.it/classica/index.html Biografia essenziale di Ernesco Lecuona Ernesto Lecuona y Casado nasce il 6 agosto 1895 a Guanabocoa, un villaggio presso l’Havana, a Cuba. La sorella più grande, ernestina, lo inizia presto al pianoforte, strumento nel quale Ernesto rivela un talento prodigioso. Ad appena 7 anni la scomparsa improvvisa del padre, direttore del periodico “El Comercio”, lo costringe a contribuire al bilancio familiare suonando nei primi cinema muti della capitale. Frequenta comunque, dal 1904 al 1907, il Conservatorio di Carlos A. Peyrellade, dove stringe amicizia con la giovane Rita Montaner, che sarebbe diventata presto una figura centrale della lirica cubana. L’anno successivo pubblica la sua prima opera, un two-step intitolato Cuba y America. Studia poi per alcuni mesi con Antonio Saavedra, discepolo di Ignacio Cervantes, e tra il 1908 e il 1909 lavora al teatro Martì. Qui, attratto particolarmente dall’opera lirica, mette in scena la sua prima commedia musicale, Fantasia Tropical. Continua a studiare e nel 1910 diviene alunno di Joaquìn Nin e più tardi di Hubert de Blanck, compositore olandese migrato all’Havana, che nel 1885 aveva fondato nella capitale il Conservatorio Nacional. Nel 1912 compone la sua prima danza, La comparsa, che segna l’inizio della sua ricerca musicale più originale. L’interesse del maestro de Blanck convince la madre di Ernesto a tenerlo lontano da responsabilità che potrebbero distoglierlo dalla carriera musicale. Nel 1913, diciottenne, Lecuona si diploma professore di piano e solfeggio al Conservatorio Nacional ottenendo la medaglia d’oro del suo corso e un elogio pubblico del maestro, che a El Fìgaro dell’Havana dichiara: “Lecuona è uno studente di straordinaria luminosità, dotato di gran valore e di un temperamento perfetto”. Olga de Blanck, figlia del maestro, a sua volta riferisce: “mio padre diceva che Ernesto Lecuona era eccezionale perché al piano possedeva un rilassamento e una fl essibilità assolutamente naturali; non aveva alcuna idea di cosa signifi casse essere rigidi”. Accanto agli impegni di studio, Lecuona manifesta interesse anche per la musica popolare e organizza una piccola orchestra che si esibisce nei primi cinema e nelle sale da ballo. Nel 1916, tuttavia, lascia Cuba per trasferirsi a New York, dove un anno dopo registra il suo primo disco, che include Vals España e alcune danze tra le quali La comparsa. Nel 1917 debutta alla Aeolian Hall con composizioni personali e di altri maestri. Nel 1918, di nuovo a Cuba, inaugura l’Instituto Musical de La Habana. Nel 1919 scrive la sua prima opera lirica professionale, Domingo de Piñata, che va in scena al Teatro Martì con testo di Mario Vitoria. Nello stesso anno presenta En recluta del amor, scritta insieme al poeta Gustavo Sánchez Galarraga, che sarebbe restato anche in seguito suo grande amico e collaboratore. Nel 1923 Lecuona esegue per la prima volta al Teatro Nactional il Concierto Tipico Cubano. Due anni più tardi è a Madrid per alcuni concerti nei quali introduce tra l’altro Levántate y Anda, un’opera destinata ad oltre un migliaio di rappresentazioni. Dal 1927 la sua idea di teatro lirico entra in una fase ancora più matura: i temi si fanno più articolati, sono più numerosi i canti corali, il libretto non è più una mera successione di canzoni. Con Rita Montaner come interprete principale, Lecuona presenta nuove opere tra cui Es mucha Habana, La Revista Femenina e soprattutto Niña Rita, estratta da un canto di Grenet, con cui comincia la stagione aurea del teatro lirico cubano e l’ascesa di Rita Montaner. Nel 1928, invitato a Parigi come allievo di Joaquín Nin, interpreta alcune delle sue danze in un recital privato nella sala Gaveau, spazio esclusivo per autori interpreti di fama tra i quali anche Maurice Ravel, con cui Ernesto studia per un breve periodo. La sua prima importante composizione, Malagueña, presentata con successo al Roxy Theatre di New York nel 1927, viene accolta da Ravel con questo commento: “Sento che Malagueña è più bella e melodica del mio Bolero”. Anche Siboney, pubblicata nel 1929, si afferma subito come un classico della musica latina, ripetuto ovunque da numerosi artisti e big-bands. Da quel momento Ernesto Lecuona viene soprannominato “il Gherswin Cubano”. A seguito del grande successo della “Havana Casino Orchestra”, il primo grande gruppo latino a suonare negli USA, Lecuona forma un proprio complesso, la “Orquestra Cubana”. Curiosamente, non è lui il pianista della formazione (si limita ad eseguire soltanto i lavori personali): il ruolo è affi dato ad Armando 'Fichin' Oréfiche (1911, Avana), insieme al quale Lecuona scrive diversi dei motivi popolari suonati dal gruppo. Nel 1934, durante una tournée in Spagna, Lecuona deve ritirarsi dall’Orquestra per ragioni di salute e fare rientro a Cuba. Il complesso cambia allora il nome in “Lecuona Cuban Boys” e, sotto la direzione di Oréfi che e del trombettista Ernesto “Jaruco” Vàzquez, prosegue una straordinaria tournée europea che dura fi no al principio della Seconda Guerra Mondiale (Armando Oréfi che e il fratello, Adalberto Chiquito, avrebbero poi abbandonato il complesso per dispute interne fondando gli “Havana Cuban Boys”). Ernesto Lecuona suona raramente in pubblico nel dopoguerra. Sceglie di vivere nella sua fattoria fuori l’Havana, dove si dedica al giardinaggio e all’allevamento di uccelli tropicali. Sebbene guadagni cifre importanti, preferisce uno stile di vita sobrio: non beve alcolici ma è un gran consumatore di caffè, è disposto a viaggi interminabili per evitare di prendere l’aereo. E’ orgoglioso dei suoi roseti e dei suoi alberi da frutta, ed è anche un giocatore appassionato di poker. Detesta la politica ma è notoriamente generoso: organizza e fi nanzia con i propri fondi diverse associazioni artistiche prive di sovvenzioni pubbliche. Insieme al maestro Gonzalo Roig fonda nel 1955 la Sociedad Nactional de Autores de Cuba, votata a proteggere i diritti d’autore dei musicisti locali. Quando Fidel Castro prende il potere, Lecuona lascia Cuba per sempre. Stabilisce la residenza a Tampa, in Florida. In vacanza per visitare la terra di suo padre, muore il 23 novembre 1963 a Santa Cruz de Tenerife, nelle Isole Canarie, per una crisi d’asma, malattia che lo aveva perseguitato tutta la vita. E’ sepolto presso il cimitero di Westchester, nella contea di New York. Ernesto Lecuona scrisse più di 400 canzoni, 176 opere per piano, 50 lavori teatrali, 31 opere orchestrali, 11 colonne sonore per il cinema, 5 balletti, un trio e un’opera lirica, ma è soprattutto per le centinaia di interpretazioni di brani come Siboney, Para Vigo Me Voy (Say Si Si), Canto Karabali (Jungle Drums), Maria my Own (Maria La O), La Comparsa e Malagueña che giunse alla popolarità internazionale. Musicalmente, la sua produzione per piano propone elementi di notevole originalità pur trattenendosi in ambiti non avanguardistici (del resto da Lecuona non amati, malgrado egli sostenesse attivamente le iniziative di musica contemporanea in programma all’Havana). Agli influssi della musica “colta” della prima metà del secolo egli aggiunge una rivalutazione in chiave classica della tradizione spagnola e, dato del tutto nuovo, cubana. E’ di assoluto interesse il tentativo, certamente riuscito, di integrare ritmi ed espressioni melodiche tradizionali alle strutture della scrittura pianistica tardo-romantica. I movimenti di danza, sempre presenti, si mescolano alle forme classiche del preludio, che risentono delle infl uenze di Debussy (molto evidenti, ad es., in Ante el Escorial). Spunti affi ni al pianismo di Chopin si ritrovano nelle formule che accompagnano i valzer, mentre nei frequenti passaggi virtuosistici si riconoscono idee tipicamente lisztiane. Le espressioni melodiche sono sorprendentemente concise: si tratta spesso di linee che non superano una o due battute e, segnatamente nei brani di ispirazione cubana, la densità raggiunta è quasi estrema. E’ una scelta estetica precisa: non sono opere da danzare ma opere da ascoltare, che fanno pensare alle sintetiche composizioni di Bartok ispirate ai ritmi balcanici. Da non sottovalutare, a margine, la sua importante influenza come autore di musiche per il cinema: armonie tipicamente “hollywoodiane”, quali il Preludio a la Noche o la parte centrale di Ante el Escorial, attestano il poliedrismo e l’apertura del suo stile compositivo. Nondimeno, Ernesto Lecuona si inserisce a pieno titolo nel variegato gruppo di autori di lingua spagnola che dalla tradizione popolare attingono un intenso repertorio di idee con cui arricchire la musica di élite, lungo una linea già percorsa agli inizi dell’era moderna da autori come Ortiz o Soler, senza dimenticare gli spagnoli di adozione Scarlatti e Boccherini. Lecuona fu anche un incantevole pianista e le registrazioni dirette delle sue esecuzioni restano una testimonianza straordinaria del suo talento. La raccolta “The Ultimate Collection” (1954) presenta il meglio della sua produzione e le 14 tracce del secondo disco, incise alla fi ne degli anni venti, hanno un fascino straordinario per dinamismo, ritmo interiore e gamma espressiva del suono. Gli esperti erano impressionati dall’abilità della sua mano sinistra, che sembrava toccare la tastiera quasi lambisse la membrana di un tamburo. Quando Arthur Rubistein lo sentì suonare Malagueña esclamò: “non so se ammirare di più il pianista geniale o il compositore sublime”. E quando, con l’orchestra sinfonica di Los Angeles, interpretò Rhapsody in Blue alla presenza dell’autore, George Gershwin lo abbracciò con grande emozione avanti al pubblico entusiasta. Il suo stile latino colpì profondamente sia gli ascoltatori europei che quelli americani ed esercitò un fascino immediato su molte big bands. A contribuire al suo revival negli anni più recenti è stato il pianista americano Thomas Tirino che, conducendo uno sforzo notevole sui piano rolls e i primi dischi dell’autore, è riuscito anche a ricostruire le versioni autentiche di molti dei brani originali.
  6. Saggio consiglio Francesco. Aggiungo che mentre ci si guarda dentro occorre la massima sincerità verso se stessi e non, voltato nuovamente lo sguardo all'esterno, cercare a tutti i costi delle giustificazioni per le scelte effettuate. Si tratta di un problema di comunicabilità (grande dilemma del nostro tempo) e di un impellente bisogno di essere accettati e approvati: infischiatevene se il vostro compagno, vicino, fidanzato, amico o parente non ha capito un tubo della vostra esecuzione. Che si informi, che studi e che si perfezioni. Pensate forse che alla direzione seria di un normale museo gliene importi qualcosa della massa quando espone Kandinskij e Javlenskij? Ve l'immaginate l'ascoltatore (beota) che si lamenta della 'musica troppoda intenditori' entrare in un museo del Novecento e con fare complice, rivolgendosi al direttore, esprime il suo parere critico di attento osservatore delle cover di Dylan Dog lamentandosi che 'questi dipinti sono troppo da intenditori? L'unica cosa utile che questo soggetto potrebbe fare per il museo è, reimpossessatosi del proprio soprabito, abbandonarlo. Immediatamente.
  7. La verità è che questo genere di ragionamento cela in realtà la ricerca della "approvazione" del pubblico, ricerca estremamente pericolosa visto il livello cultural-musicale generale. Lungi da me il giudicare questo orientamento - ognuno è libero di esprimersi come meglio crede - ma per favore che si abbia la decenza di non cercare puerili giustificazioni nella scelta di un repertorio basato su Tango, Rumba e Salsa (e perchè no, qualche trascrizione di colonna sonora; che ne dite di 'Per un pugno di dollari'? Ha abbastanza 'presa'?).
  8. L'esatto contrario, ciccio_matera. Proprio l'esatto contrario. Mi chiedo come si possa costruire il repertorio sulla base dei gusti del pubblico invece che sul proprio.
  9. Sponsor? E a che cosa serve? Se creiamo una eZine i costi tipografici e di distribuzione sono ridotti a zero. Io ci sono. Possiamo coordinare tutto con estrema facilità. Si tratta, come al solito, di volerlo fare. Ottimo Cristiano io credo sia necessario farlo. In questi ultimi anni credo di essere riuscito a farmi un'idea dello "stato di salute" della chitarra (grazie anche alle discusioni, anche polemiche, che sono avvenute su questo ed altri forum, nazionali ed internazionali). Stato di salute che implica considerazioni estetiche che considero assai rilevanti, in positivo quanto in negativo, che necessitano di essere ora esplicitate e contestualizzate con competenza. Una iniziativa del genere credo sia necessaria anche per cominciare a stimolare una "forza lavoro" nuova e competente che sia di stimolo ad una precisa linea editoriale, di alta divulgazione ma non necessariamente accademica (come è nella natura di questo strumento). E' proprio questo ciò che potrebbe fare la differenza. Tutto questo però implica tempo e lavoro e questa iniziativa (pensata come sopra) non può essere relegata ad una attività estemporanea che fa unicamente affidamento al reciproco mutuo soccorso. Ecco quindi la necessità di uno sponsor che sostenga l'iniziativa regolando quella che è la normale prassi lavorativa. Non parlo naturalmente di finanziamenti stratosferici ma quanto basta per finanziare articoli di un certo livello e stimolare il lavoro di tutti noi quanto, nel piccolo, la ricerca. Si potrebbe cominciare a pensare ad una linea "editoriale", realizzare un nuomero 0 e poi fare un po di sano ( ) fund raising Io posso chiedere di mettere a disposizione server, un grafico e alcuni impianti standard per eZine. Possiamo creare un numero 'pilota' e vedere che succede.
  10. Se ti basi sul giudizio di questo genere di pubblicaglia devi suonare la trascrizione di "Final Countdown" per avere successo. E' il target sbagliato. Mi sorprende, invece, che perdi del tempo solo a rispondere a questo genere di domande. Personalmente a questa categoria di personaggi volto le spalle e li lascio bollire nel loro minestrone di "pezzi meno da intenditori", che vadano al diavolo loro e la loro voglia di banalità.
  11. Sponsor? E a che cosa serve? Se creiamo una eZine i costi tipografici e di distribuzione sono ridotti a zero. Io ci sono. Possiamo coordinare tutto con estrema facilità. Si tratta, come al solito, di volerlo fare.
  12. Tre CD, etichetta Brillant/Classic, che raccolgono l'intero corpus dell'opera di Giuliani per due chitarre. Tracklist: CD1 G.Rossini - M.Giuliani - Sinfonia nell'opera La Gazza Ladra G.Rossini - M.Giuliani - Sinfonia nell'opera l'Assedio di Corinto G.Rossini - M.Giuliani - Sinfonia nell'opera Elisabetta Regina Inghilterra G.Rossini - M.Giuliani - Sinfonia nell'opera La Cenerentola V.Bellini - M.Giuliani - Sinfonia nell'opera Il Pirata G.Spontini - M.Giuliani - Ouverture de l'Opera la Vestale W.A.Mozart - M.Giuliani - Ouverture de la Clemence de Titus M.Giuliani - Gran Pot-Pourri op.67 CD2 16 Oesterreichische National Ländler für zwei Guitarren op.16a Ländler für zwey Guitarren op.55 XII Ländler con finale per una, o due Guitarre op.75 12 Laendler per due chitarre op.80 12 Neue Ländler für zwei Guitarren op.92 XII laendler per due chitarre op.94 Auswahl der beliebtesten Deutschen von Apollo-Saal WoO, 2G-3 III Rondo op.66 Le Avventure di Amore op.116 Tarantella del Sig.Lanza CD3 Variazioni Concertanti op.130 Gran Variazioni Concertanti op.35 Tre Polonesi Concertanti op.137 La Lira Notturna op.69 (1-20) ----- “….They are indeed first-rate virtuosi with a wonderful sense of style and musicianship….marvelous performances of various operatic arrangements…” Al Kunze, SOUNDBOARD 2007 “…L'Italia... è ancora terra di artisti che, come Maccari e Pugliese, possono guardare alla perfezione molto da vicino: teniamoceli cari.” Gian Enrico Cortese, MUSICA 2007 “...The first thing is to say, what thoroughly accomplished playing! There is nothing missing in areas of technique, expression, musicality, style, and the one thing most period practitioners neglect - flair! Christopher McGuire, 2006 ------- Guarda l'articolo nell'archivio delle Novità Discografiche
  13. Ciao yohei.mito. Benvenuto sul forum. Per favore, evita di scrivere le parole usando solo lettere maiuscole. Buona permanenza.
  14. Per chi fosse interessato alle registrazioni per chitarra della musica di Sergio Marcianò, ricordo che le Edizioni Carrara hanno pubblicato un doppio CD dal titolo "Opere per organo e da camera di Sergio Marcianò" che include le due opere per chitarra "Partite e Ricordanze" e "Suite" L'esecuzione del brani per chitarra è affidata a Christian Saggese. Tracklist completa: CD1 Musica da Camera ROMANZA per tromba (o clarinetto) e pianoforte (1971) clarinetto: Giuseppe Trabucchi - pianoforte: Giorgio Vercillo PEZZO DA CONCERTO per clarinetto e pianoforte (1988) clarinetto: Giuseppe Trabucchi - pianoforte: Giorgio Vercillo PARTITE per chitarra sopra: "Herzlich tut mich verlangen nach einem selgen End" (Di cuore desidero una fine beata) (1977) chitarra: Christian Saggese SUITE per flauto e chitarra (1978) flauto: Romilda Torti - chitarra: Christian Saggese RICORDANZE per chitarra (1977) chitarra: Christian Saggese • Preludiando • Gavotta • Musette • Sarabanda • Minuetto • Siciliana DIVERTIMENTO sopra un tema di W. A. Mozart per quartetto di clarinetti (1985) quartetto di clarinetti "Paul Arma" CD2 Musica per Organo SONATA UNDICESIMA (1996) organo: Sergio Marcianò DIVERTIMENTO sopra un Tema di W. A. Mozart (2000) organo: Sergio Marcianò SONATA DODICESIMA (2000) organo: Sergio Marcianò SUITE GREGORIANA (1997) organo: Sergio Marcianò Potete acquistarlo da qui: http://www.edizionicarrara.it/Pages/News.cd.mese03.html
  15. Severissimi questi giovanotti, Butterfly! Siamo già da buttare via. Accettano solo fasce d'età dai 19 ai 25. Peggio dei tennisti. Mi dedicherò alla pittura.
  16. Musica per chitarra di Sergio Marcianò (1922 - 2007): "Partite e ricordanze per chitarra" Edizioni Carrara http://www.edizionicarrara.it/pages/QscuChitarra.html "Suite" Edizioni Berben http://www.berben.it
  17. Giorgio! Lei è davvero crudele!
  18. Se ci dovessimo preoccupare delle accordature del Liuto in sol e volessimo davvero essere pignoli su tutto dovremmo scordare tutte le corde dello strumento. Il diapason di quel periodo non aveva nulla a che fare con quello attuale: non esisteva una regola valida per tutti e le intonazioni cambiavano persino da città a città, anzi, da chiesa a chiesa. Vogliamo accordare tutto a 410HZ? E se invece pensassimo di suonare il nostro strumento per quello che è?
  19. OT istantaneo, promesso: "Chi non suona, compone. Chi non compone, dirige. Chi non dirige, insegna. Chi non insegna fa il critico."
  20. Mi sembra un confronto decisamente provocatorio, amico mio.
  21. Per chi fosse interessato alle registrazioni per chitarra della musica di Sergio Marcianò, ricordo che le Edizioni Carrara hanno pubblicato un doppio CD dal titolo "Opere per organo e da camera di Sergio Marcianò" che include le due opere per chitarra "Partite e Ricordanze" e "Suite" Editore: Carrara Esecutore: Pianoforte: Giorgio Vercillo - Clarinetto: Giuseppe Trabucchi - Flauto: Romilda Torti - Chitarra: Christian Saggese - Quartetto di Clarinetti: “Paul Arma” - Organo: Sergio Marcianò Anno di pubblicazione: 2005 Generi: Organo Pianoforte Codice: CDEC149 Codice ISMN: M-2157-9149-3 In un doppio Cd vengono proposte le ultime ispirazioni musicali del compositore romano e valtellinese di adozione. Molto suggestivo l'accostamento tra le opere cameristiche e quello organistiche. CD 1 Musica da Camera 1: Romanza per tromba e pianoforte 2: Pezzo da Cancerto per Tr. e Pf. 3: Pezzo da Cancerto per Tr. e Pf. 4: Partite per chitarra 5: Suite per flauto e chitarra 6: Ricordanze - Preludiando 7: Ricordanze - Gavotta 8: Ricordanze - Musette 9: Ricordanze - Sarabanda 10: Ricordanze - Minuetto 11: Ricordanze - Siciliana 12: Divertimento per quartetto di Cl. CD 2 Musica per Organo 13: Sonata Undicesima (1996) 14: Divertimento (2000) 15: Sonata Dodicesima (2000) 16: Suite Gregoriana (1997) Guarda l'articolo nell'archivio delle Novità Discografiche
  22. Non partire mai da questo presupposto. Il 2% è talento il resto è studio e applicazione. E' vero che ci sono soggetti che hanno qualche carta in più da giocare (non mi riferisco al solo campo della musica) ma è anche vero che queste carte, da sole, sono insufficienti per raggiungere obiettivi.
  23. Magia? Trucchi? E' un movimento consapevole, signori. Butterfly, se devi alzarti dalla sedia per andare ad aprire la porta, indossi la tuta e le scarpe da ginnastica?
  24. Considera anche l'età dell'esecutore nel filmato che mi hai mandato. Guarda i movimenti minimi di Bream sullo stesso pezzo:
  25. Nessun trucco, Antonio, semplice ragionamento. Sono soluzioni elementari alle quali ogni buon studente dovrebbe giungere da solo.
×
×
  • Aggiungi...

Informazioni importanti

Usando il Forum dichiari di essere d'accordo con i nostri Terms of Use.